martedì 4 febbraio 2014

BASTA UCCIDERE ANIMALI CHE HANNO I NOSTRI STESSI DIRITTI DI VIVRE IL PIANETA. ANZI PIU" DI NOI. LORO NON DISTRUGGON NIENTE. NI SIAMO PEGGIO DI UN CANCRO


‪#‎Australia‬, migliaia in spiaggia per difendere gli ‪#‎squali‬ Una nuova legge per difendere i bagnanti dagli attacchi degli squali sarebbe una licenza per i pescatori autorizzati a procedere ad una vera e propria mattanza degli esemplari di dimensioni superiori ai tre metri di lunghezza. Da ‪#‎Sydney‬ a ‪#‎Perth‬ gruppi fino a seimila persone occupanti alcune spiagge si sono organizzati per contestare una delle più grandi assurdità proposte dal governo australiano, invocando il rispetto dei trattati internazionali per la protezione degli squali e la salvaguardia dell’ambiente. Una protesta che nasce dal basso e che include la partecipazione di ogni genere di persone. Particolarmente indicative sono state le testimonianze di quei rari surfisti e bagnanti che nella loro vita sono stati testimoni di sgraditi incontri con squali ma che hanno manifestato fermamente contro un massacro ingiustificato probabilmente scaturito da pregiudizi passati e da una pressione dei pescatori verso le amministrazioni statali. Katherine Cook, una delle manifestanti, si è incatenata a un peschereccio per impedirgli di salpare e andare ad uccidere questi animali già ridotti all'estinzione dalle diverse attività commerciali dell'uomo, prima fra tutte il mercato di pinne di squalo. Foto: ANSA.it raduno di Cottesloe Beach, Perth. > Guarda la photogallery della protesta: http://bit.ly/1j1PDao Segui -> Essere Animali
‪#‎Australia‬, migliaia in spiaggia per difendere gli ‪#‎squali‬ Una nuova legge per difendere i bagnanti dagli attacchi degli squali sarebbe una licenza per i pescatori autorizzati a procedere ad una vera e propria mattanza degli esemplari di dimensioni superiori ai tre metri di lunghezza. Da ‪#‎Sydney‬ a ‪#‎Perth‬ gruppi fino a seimila persone occupanti alcune spiagge si sono organizzati per contestare una delle più grandi assurdità proposte dal governo australiano, invocando il rispetto dei trattati internazionali per la protezione degli squali e la salvaguardia dell’ambiente. Una protesta che nasce dal basso e che include la partecipazione di ogni genere di persone. Particolarmente indicative sono state le testimonianze di quei rari surfisti e bagnanti che nella loro vita sono stati testimoni di sgraditi incontri con squali ma che hanno manifestato fermamente contro un massacro ingiustificato probabilmente scaturito da pregiudizi passati e da una pressione dei pescatori verso le amministrazioni statali. Katherine Cook, una delle manifestanti, si è incatenata a un peschereccio per impedirgli di salpare e andare ad uccidere questi animali già ridotti all'estinzione dalle diverse attività commerciali dell'uomo, prima fra tutte il mercato di pinne di squalo. Foto: ANSA.itraduno di Cottesloe Beach, Perth. > Guarda la photogallery della protesta:http://bit.ly/1j1PDao Segui -> Essere Animali

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