venerdì 28 febbraio 2014

LIMONE BICARBONATO

Limone e Bicarbonato ed il Cancro non c’è più 9

Attenzione, non siamo specialisti del settore e non siamo gli autori di questo articolo. E’ stato pubblicato con scopo puramente divulgativo. Nota inoltre che quanto riportato non può sostituire in alcun caso il consiglio di un medico.
Ultimamente abbiamo discusso molto delle possibile cure alternative al cancro (e non solo). Abbiamo raccontato la storie di Arturo VillaJane Plant,AllanMatteo, ecc.
Si tratta di esperienze personali dal lieto fine, anche se non riconosciute dalla medicina tradizionale. Nella quasi totalità dei casi, una possibile spiegazione è legata al livello di acidità del sangueecco un approfondimento.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia del biochimico Gianfranco Valsè Pantellini, scomparso nel 1999 a 82 anni.
Gianfranco fece una scoperta grandiosa, sebbene casualmente, nel 1947 quando venne diagnosticato un tumore al colon a un caro amico. Purtroppo per il paziente non c’era nulla da fare: i luminari dell’epoca non avevano dubbi, era inoperabile e gli sarebbero rimasti pochi mesi di vita.
Così, il nostro biochimico consigliò all’amico di assumere per via orale una bevanda a base di limone e bicarbonato per alleviare i dolori allo stomaco di cui soffriva, e così fece.
Incredibile: il paziente cominciò a sentirsi meglio, dopo circa un anno si era completamente ristabilito e del tumore al colon nemmeno una traccia!
Ma com’è possibile?! La casualità sta nel fatto che il paziente – per errore – non aveva assunto limone e bicarbonato di sodio, bensì di potassio!
Da qui nacque la grande intuizione: utilizzare l’Ascorbato di Potassio, successivamente arricchito con il monosaccaride Ribosio, nella lotta contro i tumori.
Lo scienziato ha poi studiato il suo protocollo per oltre un ventennio, prima di decidersi a renderlo pubblico tramite una fondazione che porta i suo nome. Questo tipo di cura, che ha dei costi irrisori, ha ricevuto diversi riconoscimenti esteri, ma ad oggi le autorità italiane non lo hanno mai sperimentato ufficialmente.
Purtroppo, la medicina di oggi non accetta cure alternative: difatti la libertà di cura non esiste. Se un oncologo di permettesse di prescivere il protocollo Pantellini verrebbe perseguito.
Non sappiamo se le cose cambieranno o no, tuttavia è degna di nota una recente sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Lecce: la cura Di Bella non dev’essere a carico del cittadino.
Ecco qualche informazione extra che riguarda i componenti della terapia Pantellini, sono solo dei concetti base ma possono anche essere uno spunto per apporofondire:
Nell’organismo umano il corretto funzionamento cellulare è regolato da 4 cationi, ovvero, sodio, calcio, potassio e magnesio. Il potassio è il catione guida dei processi metabolici intracellulari: un organismo sano è caratterizzato dal corretto funzionamento della pompa sodio – potassio.
L’acido ascorbico, che è un potente antiossidante, si occupa di trasportatore il potassio, mantenendo o riportando la sua concentrazione intracellulare ai valori corretti: lo squilibrio di questo catione è il segnale che l’organismo è a rischio di processi degenerativi e porta come conseguenza lo sbilanciamento degli altri cationi.
Il ribosio, invece, svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare ed è precursore fondamentale dell’RNA (acido ribonucleico) e dell’adenosina (componente di base per la produzione di ATP).

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