mercoledì 22 aprile 2015

PERCHE NON FANNO MENO PROVISTE DI ORO E RESTITUISCONO TUTTO QUELLO CHE HANNO RUBATO CON LA FORZA DURANTE L'INQUISIZIONE

La proposta del Vaticano: "La Grecia saldi il debito accogliendo gli immigrati"

L'accademia Pontificia per le scienze sociali: "Atene potrebbe scaricare parte degli obblighi del debito accogliendo i profughi"

La proposta è inedita e per certi versi sorprendente. Soprattutto se si considera che proviene dal Vaticano.
La presidente della Pontificia accademia per le scienze sociali, Margaret Archer, ha suggerito di condonare parte del debito della Grecia "in termini di aiuto umanitario, facendole accogliere alcuni dei migranti che arrivano in Italia".
L'alta rappresentante vaticana lo ha dichiarato nel corso di una conferenza sulla sessione plenaria del think tank della Santa Sede, «Human trafficking: Issues beyond criminalization» (traffico di esseri umani: oltre la penalizzazione) in corso da venerdì scorso a questa sera nella Casina Pio V in Vaticano. Come riporta Vatican Insider, la Archer ha avanzato diverse proposte per fronteggiare l'emergenza immigrazione.
Dalla Pontificia accademia per le scienze sociali bollano come "atroce" la mancata responsabilità condivisa per la questione dei rifugiati che arrivano in Italia nell'ambito dell'Unione Europea e definiscono "mostruosa e inumana" la proposta, ventilata da più parti, di un blocco navale per fermare le partenze dalla Libia. "Bloccare persone disperate che fuggono dalla fame lo definirei un crimine di guerra", ha tuonato la Archer.
La presidente della Pontificia accademia non ha poi esitato ad esprimere preoccupazione per la crescita di movimenti e partiti politici populisti fortemente critici verso l'immigrazione incontrollata e spesso tacciati di xenofobia, come il Front National di Marine Le Pen o Ukipdi Nigel Farage. Gli immigrati, spiega la Archer, sono una risorsa e non un problema. Tuttavia, pur riconoscendo la necessità di ripartire gli immigrati equamente tra i vari Paesi europei, ha anche ricordato che "non tutti i paesi sono in condizioni economiche di contribuire allo stesso modo: penso alla situazione disastrosa di Romania, Bulgaria o dei paesi Baltici."


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