lunedì 27 aprile 2015

Vicenza. Non ce l'ha fatta il coniglietto bastonato da un bambino al parco

Sulla triste vicenda interviene Marco Bravi, dirigente dell'Enpa, analizzando non solo il comportamento dei protagonisti ma anche le reazioni deteriori di certi "animalisti"
Roma, 25 aprile 2015 - Non ce l'ha fatta il coniglio bastonato in un parco di Vicenza. Una storia che ha indignato fortemente i cittadini di zona e dell'Italia tutta anche perché, secondo quanto riferito da testimoni, la madre del bambino non l'aveva fermato ma, anzi, l'aveva condotto via di corsa all'arrivo dei volontari chiamati dai passanti. Il coniglietto era apparso subito gravissimo e nulla hanno potuto le cure veterinarie per salvarlo. "Ma sulla vicenda un certo tipo di animalismo sta dimostrando il peggio di sè, dando in questo modo ragione a chi bolla le nostre giuste battaglie come estremiste", commenta Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale dell'Enpa ed attuale responsabile della Sezione di Vicenza.
"Se l'accoppiata mamma/bambino non deve costituire, come invece spesso avviene, alibi sociale per compiere qualsivoglia gesto incivile o maleducato, al tempo stesso il pericolo è che alla violenza, anche solo nelle parole, si aggiunga altra violenza, come le minacce espresse sui social al bambino autore del gesto ed alla sua mamma che ha assistito senza intervenire.." prosegue Marco Bravi.
"Un vortice negativo di esponenziale tensione" commenta il dirigente Enpa "ricade sempre sui più deboli che, come questo caso dimostra, non sono i bambini, ma esseri altrettanto senzienti quali gli animali. Anche in questo caso Enpa ritiene necessario confermare la sua peculiarità operativa, che alla propaganda predilige la ricerca di soluzioni. E' in corso la definizione di un'attività di prevenzione da parte delle nostre Guardie Zoofile all'interno del parco Querini. Al tempo stesso proseguono le indagini di Polizia Giudiziaria perché, attraverso le norme di tutela che prevedono il maltrattamento di animali quale reato penale, si individuino i colpevoli ad un fine non necessariamente solo punitivo, ma primariamente educativo". "Un bambino" conclude Bravi "che resterà impunito per aver ucciso un coniglio imparerà la prevaricazione come stile di vita e domani sarà l'aguzzino dei più deboli: animali, donne, bambini, anziani, per lui non farà differenza".
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