lunedì 17 febbraio 2014

FERMARE QUESTA VERGOGNA UMANA

"Vivisezione" è ogni esperimento invasivo su animali vivi, anche quando non comporti "sezione".

Hans Ruesch
La vivisezione difende la propria "immagine" pubblica in prima linea col danaro. Pagando o ingannando vari giornalisti e mediante la complicità, spesso involontaria, dei dirigenti dei grandi mezzi d'informazione, la sottocultura dei laboratori è riuscita a convincere l'opinione pubblica che la salvezza dell'umanità dipende dai vivisettori, che costoro sono dei filantropi, e che chi li avversa preferisce veder morire un bambino piuttosto che un cane.

Nei rari dibattiti e nelle conversazioni private i vivisezionisti hanno infatti sviluppato una tecnica difensiva in cui campeggia l'ormai classica frase: «Cara signora, preferirebbe lei, come gli antivivisezionisti, veder morire suo figlio piuttosto che un cane?». È la loro stoccata preferita.
Cosa può rispondere una madre che non è istruita in retorica e non sa che il dilemma è un artefatto?
Che gli antivivisezionisti hanno sempre denunciato con pari ardore anche gli esperimenti fatti sugli esseri umani a loro insaputa? È che i maniaci della vivisezione, quando possono farlo impunemente, sperimentano oltre che sugli animali anche sui bambini, e difatti di preferenza sui bambini?
Ne riparleremo in altri capitoli.

Le tradizionali accuse di disumanità che i vivisettori muovono a chiunque li critica possono assumere forme comiche. In Experimental Surgery, che istruisce minutamente su come eseguire tutte le operazioni di vivisezione che si conoscono, il Markowitz spende sei pagine intere accusando gli antivivisezionisti di ogni immaginabile corruzione morale, ivi compreso il... sadismo.
Non esiste arma a cui i vivisezionisti non abbiano già fatto ricorso: fino a invocare il diritto all'autodifesa o addirittura il sentimento religioso.

Così in un dibattito all'Istituto Fisiologico di Basilea (31-1-1903), si è udito questo singolare ragionamento del prof. Leon Asher di quell'università:
«Poiché voialtri antivivisezionisti fate appello al senso etico, allora bisogna domandarsi se non sarebbe addirittura un sacro caso di coscienza seguire la spinta verso la soluzione dei misteri della vita, e se l'uomo non dovrebbe considerare un dovere religioso soddisfare il desiderio di esplorazione che la Provvidenza ci ha messo in petto, senza curarci di sapere se le ricerche sulla vita abbiano un valore per la medicina o un qualsiasi altro valore pratico. E se il fisiologo per fare questo deve causare sofferenze all'animale, egli ne soffre molto più degli antivivisezionisti, perché lui conosce la vita dell'animale, e il profano no».

Indubbiamente questo mio compatriota ha così battuto ogni primato in materia d'ipocrisia vivisezionista: ed è quanto dire. Inoltre, chiamando tutti gli avversari collettivamente "profani'', ha voluto ignorare che tra essi hanno da sempre militato medici e chirurghi il cui effettivo contributo alla medicina ha sorpassato quello del prof. Asher e di tutti gli altri vivisettori messi insieme.

(…)

Un efferato delitto commesso da un individuo ignorante o palesemente squilibrato non è un pericolo per la morale: tutti sono d'accordo che il responsabile va rinchiuso in prigione o sottoposto a trattamento psichiatrico.

La vivisezione invece si spaccia per un'attività nobile, umanitaria. Chi lo afferma? Direttori di cliniche e laboratori, rinomati "scienziati", cervelloni universitari.

(…)

Anche se la vivisezione, anziché essere dannosa, fosse utile, ciò non costituirebbe una scusante, ma semmai un'aggravante, perché sanzionerebbe il principio che il fine giustifica i mezzi, quel triste grimaldello che ha sempre aperto tutte le porte della nefandezza umana, comprese quelle di Auschwitz e Buchenwald.
Se l'uomo accetta questo principio, allora non può più considerarsi un essere superiore all'animale, e decadono nel nulla tutte le sue pretese morali.

(…)

Esaminiamo ora «la piccola accolta di esaltati ignoranti e retrogradi», come i vivisezionisti hanno sempre amato definire i loro avversari.
Tra questi troviamo nomi come Leonardo da Vinci, Voltaire, Goethe, Schiller, Schopenhauer, Victor Hugo, Garibaldi, Ibsen, Wagner, Tennyson, Bismarck, Ruskin, Tolstoi, i cardinali Manning e Newman, G. B. Shaw, Gandhi, C. G. Jung, Johannes Ude, Aygün, Clara Boothe Luce, i premi Nobel Albert Schweitzer e Hermann Hesse, Lord Dowding, Curzio Malaparte, Dino Buzzati («questo delitto quotidiano, che non ci fa dormire»); per nominare solo alcuni tra gli scomparsi.

Se la cultura umana può dire di avere una voce, è la loro. Ed erano tutti individui che tenevano i piedi saldamente piantati nella realtà del loro tempo, e molti furono anche pionieri della scienza.

Leonardo era uno dei maggiori esperti del suo tempo in anatomia.

La tesi di laurea di Schiller rappresenta il primo lavoro che si conosca di medicina psicosomatica.

Il genio universale che fu Goethe brillò anche nel campo della fisiologia, e apportò nuove conoscenze sul cranio umano.

Albert Schweitzer, oltre che umanitario, teologo, filosofo e musicista di fama mondiale, era anche medico praticante, e instancabile fu la sua attività ospedaliera in favore degli indigeni dell'Africa nera.

Il prof. S.T. Aygün, virologo dell'Università di Ankara, che mise a punto metodi sostitutivi oggi largamente impiegati ovunque, assurse al grado di generale durante la Guerra mondiale.

L'Air Chief Marshal Lord Dowding, che portò la sua lotta antivivisezionista fino alla Camera dei Lord, fu comandante dell'aviazione britannica nella Battaglia di Londra e venne acclamato Salvatore della Patria.

Costoro, dunque, alcuni di quegli ignoranti, esaltati, ecc.

Quanto ai medici contrari alla vivisezione, i loro nomi riempirebbero un volume intero. Ma è anche vero che altri medici l'hanno sempre dichiarata necessaria.
A questo proposito, il medico e storico M. Beddow Baily ha scritto in Clinical Medical Discoveries (Londra, 1961).

«È necessario rendersi edotti delle conquiste cliniche a causa della consuetudine prevalente da parte di certe autorità mediche le quali difendono la vivisezione al punto da falsare i fatti storici per creare l'impressione nel pubblico che a essa siano dovute la scoperta e l'applicazione di ogni singola diagnosi e cura. Per fortuna, anche un breve esame delle prove esistenti dimostra la falsità di tali asserzioni ».
Esaminiamone le più importanti: LA STORIA:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=472596772818174&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

Leggete tutto il capitolo dalla Fonte: MITO E REALTA' - COME SI DIFENDONO
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=480760462001805&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&permPage=1

Leggete anche:

I PROGRESSI
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=480767688667749&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

LA CHIRURGIA
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PROLUNGAMENTO DELLA VITA
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CAVIE UMANE
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Capitoli di IMPERATRICE NUDA:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=508213929256458&set=a.508213905923127.1073741842.469925656418619&type=3&src

Dal capitolo LA VETTA del libro di Pietro Croce VIVISEZIONE O SCIENZA una scelta:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=489429754468209&set=a.475450752532776.1073741834.469925656418619&type=3&src

Il commercio dei feti (dal libro LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia):
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=489402977804220&set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=3&theater

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VEDI:
http://www.hansruesch.net/ 

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