mercoledì 5 febbraio 2014

E" GIUSTO PER UN EGOISMO SOLO UMANO PORTARE TANTO DOLORE A QUESTI POVERI ANIMALI

Lavoravo in un negozio di specialità casearie. Ero circondato da formaggi provenienti da ogni parte del mondo e conoscevo la storia e le caratteristiche di ognuno. Ero in grado di raccontarne ad occhi chiusi la differenza dall’odore e dal sapore. Un tempo ne andavo fiero. Anche dopo essere diventato vegano, mi struggevo per il formaggio. Almeno fino a quando ho incontrato qualcuno che mi ha fatto passare questa voglia per sempre. Da quel momento il pensiero di mangiare il formaggio o qualcosa a base di latte mi fa letteralmente rivoltare lo stomaco. Perché ora, ogni volta che vedo questi alimenti, vedo anche lui. Vedo la sua espressione disorientata. Vedo i suoi brividi mentre è solo dentro un recinto sporco. Lo vedo rannicchiato in un angolo, bagnato di liquido amniotico. Lo vedo ancora e ancora e ancora ogni volta che qualcuno mi chiede del mio veganismo e poi mi dice che non potrebbe mai rinunciare ai formaggi e ad altri prodotti caseari. “Mi piacciono troppo”, dicono, cercando nella mia espressione qualche accenno di consenso. Invece io penso che il latte appartenga ai cuccioli di mucca, il latte che è loro di diritto dalla nascita e da cui le loro stesse vite dipendono. E vedo che viene tolto loro crudelmente, perché alla persona in piedi di fronte a me piace il momentaneo gusto del formaggio sulla pizza, del gelato, o di un po’ di camembert spalmato su un cracker. E penso: è questo ciò per cui valgono le loro vite? (Free from Harm) Nella foto vitelli allattati automaticamente con latte artificiale in polvere sciolto alla percentuale voluta. La separazione dei vitelli dalle madri, nei primissimi giorni di vita, è altrettanto necessaria perché così il latte può essere venduto. (fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/zootecnia_res-18691952-87ea-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-

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