venerdì 18 ottobre 2013

CASTA DELLA RAI

CASTA DELLA RAI: ESPOSTO CODACONS ALLA CORTE DEI CONTI: FAZIO, LITTIZZETTO E BENIGNI QUANTO GUADAGNANO? INTANTO SALTA IL CONTRATTO FARAONICO DI CROZZA. LE DENUNCE DEL WEB HANNO AVUTO EFFETTO

 

LA TV COI NOSTRI SOLDI

Stipendi Rai, esposto del Codacons sul compenso di Fabio Fazio

L’associazione consumatori segue la linea-Brunetta: “Il conduttore di Che tempo che fa è pagato col canone, dobbiamo sapere quanto”

“Non posso dirle quanto guadagno, sono tenuto a un accordo di riservatezza”. Sperava di cavarsela così Fabio Fazio incalzato, domenica sera, da Renato Brunetta nel salotto di Che tempo che fa. E invece no: il Codacons vuole vederci chiaro e chiede limpidezza. I consumatori e gli utenti radiotelevisivi hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti contro la Rai ed hanno chiesto all’Agenzia delle Entrate di accedere ai contratti per “scoprire” quanto, alla fine, Fazio si mette in tasca ogni anno. Non solo lui nel mirino: le associazioni hanno chiesto di far luce anche sui compensi di Luciana Littizzetto e Roberto Benigni. Vere star della tv che costano tanti soldi.
Trasparenza - In una nota le due associazioni garantiscono che “non appena avremo questi dati sarà nostra cura divulgarli allo scopo di garantire massima trasparenza ai teleutenti”. Più o meno proprio quello che chiedeva ieri Brunetta e che Fazio ha glissato con classe. Adesso tutto sarà portato alla luce del sole perché la Rai è azienda di Stato e ci vuole, appunto, chiarezza su ogni scelta di Viale Mazzini: “quanto dichiarato da Fazio ieri è assolutamente assurdo e falso – dicono le associazioni in difesa dei consumatori – nessuno può impedire per contratto di rendere pubblici i compensi, soprattutto se chi riceve il cachet decide di dare comunicazione di quanto percepito”.
Canone - Brunetta, all’indomani dell’animata discussione con Fazio, ha scritto una lettera a Dagospia per spiegare le ragioni della sua provocazione: in poche parole, il capogruppo Pdl alla Camera voleva far emergere le cifre del nuovo contratto del re della domenica chic di Rai3, perché quello che Fazio si mette in tasca è frutto del canone. Sulla stessa lunghezza d’onda, poi, anche l’Aduc: “Sapere come funziona il canone – scrive in una nota – dove finiscono le tasse dei cittadini è un dovere che la Rai non rispetta, nonostante glielo imponga la legge”. Sono tutti in attesa, ora, della Corte dei Conti. Fazio compreso.
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IL CASO

La Rai dice no a Crozza, 25 milioni sono troppi anche per la Tv di Stato

Il maxi-contratto per l’arrivo del comico da La7 sembrava cosa fatta. Ma le polemiche hanno spinto viale Mazzini alla marcia indietro

Retromarcia: Maurizio Crozza non arriverà in Rai. Addio, almeno per il momento, al suo contratto milionario. Forse niente tv e tanto teatro; forse chiuderà per meno soldi: ad ora si sa solo che quel contratto per un programma da 25 milioni di euro non sarà mai firmato. Sembrava che la trattativa fosse stata già chiusa e invece la sorpresa è arrivata nel pomeriggio: il mensile Prima Comunicazione, bibbia per gli addetti ai lavori, scrive sul suo sito che tutto è saltato per colpa delle polemiche legate all’ingaggio del comico. Crozza, infatti, avrebbe guadagnato parecchio: 5 milioni di euro per una cinquantina di puntate in Tv da 70 minuti ciascuna. Inoltre, l’accordo prevedeva che il programma sarebbe stato prodotto a “scatola chiusa” dalla Itc200 che è la casa di produzione di Beppe Caschetto, noto manager di molti artisti Rai, tra cui Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Insomma, tutte le condizioni che erano state poste non sono piaciute ai vertici Rai che hanno fatto saltare tutto all’ultimo minuto.
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FONTE:

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