lunedì 21 ottobre 2013

SCIE CHIMICHE

SCIE CHIMICHE: LETTA HA 30 GIORNI PER DIRE LA VERITA' O DIMETTERSI. PRONTI A OCCUPARE PALAZZO CHIGI?




di Gianni Lannes


Enrico Letta attuale primo ministro pro tempore non eletto dal popolo sovrano, ma scelto da Napolitano per garantire interessi di potentati esteri in Italia, non dirà nulla. Enrico Letta è organico all'organizzazione terroristico-mafiosa meglio nota a livello internazionale come Club Bilderberg, alla stregua di Mario Monti.

Se l'aerosolterapia bellica è innocua allora perché le irrorazioni in Europa sono sottoposte a segreto di Stati dell’Alleanza atlantica? 

Italia (estate 2013): scie chimiche a bassa quota - foto Daniel De Min

 
Perché le attività di aerosolterapia chimica in Europa sono sotto il controllo direttivo del Pentagono e operativo della Nato?

In democrazia le domande sono fondamentali, mentre le mancate risposte di chi detiene il potere sono un segnale evidente di chi nasconde la verità per interessi inconfessabili. 
  
Dei principi basilari contenuti nella Convenzione europea di Aarhus gli Stati europei aderenti al Patto atlantico - in primis l’Italia che l'ha ratificata soltanto sulla carta con legge 16 marzo 2001, numero 108 - non tengono conto, anzi li violano impunemente.
Il Preambolo della Convenzione di Aarhus ricorda espressamente il principio 1 della Dichiarazione di Stoccolma del 1972 che riconosce:

 "una protezione adeguata dell'ambiente è essenziale al benessere dell'uomo così come il godimento dei diritti fondamentali, compreso lo stesso diritto alla vita". 

E' stabilito, quindi, un legame concettuale tra il diritto sostanziale e procedurale all'ambiente nella considerazione che 

"i cittadini devono avere accesso alle informazioni, essere legittimati a partecipare ai processi decisionali e all'accesso alla giustizia in materia di ambiente

al fine di "essere in grado di far valere 

"il loro diritto a vivere in un ambiente salubre e liberarsi dal concomitante dovere di proteggere e migliorare l'ambiente nell'interesse delle generazioni presenti e future".

foto Gianni Lannes


Infatti, l'articolo 1 della Convenzione di Aarhus, tra gli obiettivi, recita in proposito:

"al fine di contribuire a proteggere il diritto di ciascuno, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente consono ad assicurare la salute e il benessere, ogni parte garantisce il diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione al processo decisionale e l'accesso alla giustizia in materia di ambiente, in conformità con le disposizioni della presente Convenzione".
La Convenzione di Aarhus è considerata il primo trattato multilaterale in materia di ambiente il cui obiettivo principale è di imporre alle parti contraenti obblighi verso i propri cittadini. Da ciò deriva una stretta affinità tra questa nuova convenzione e le disposizioni del diritto internazionale relative alla protezione dei diritti dell'essere umano.

La definizione di informazione ambientale contenuta nella Convenzione è intenzionalmente di ampia portata ed è suddivisa in tre parti: lo stato degli elementi dell’ambiente; fattori ambientali, attività e misure; lo stato della salute e della sicurezza umana, le condizioni della vita umana, i luoghi culturali e le strutture. E’ pertanto, compresa in tale concetto qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva sonora o contenuta in banche dati circa lo stato delle acque, dell’aria, del suolo, della fauna, della flora, del territorio e degli spazi naturali, degli organismi geneticamente modificati, nonché quelle riguardanti sostanze, energie, rumori o radiazioni, accordi ambientali, pratiche, legislazioni, piani, programmi che influenzano o potrebbero influenzare l’ambiente.
La libertà a conoscere ogni informazione in materia di ambiente è sancita in modo definitivo dalla Convenzione che, a differenza di tutte le normative precedenti, sancisce anche il diritto a partecipare alle procedure decisionali e ne formalizza i principi. Quindi, di ogni attività “particolare” (così dice la Convenzione nei considerata), che si vuole approvare, deve essere informato adeguatamente e per tempo il pubblico interessato.
I cittadini europei, almeno per legge, non hanno soltanto la libertà ma anche il diritto di ottenere informazioni detenute o prodotte dalle autorità governative.
In ogni caso le scie chimiche (chemtrails) sono crimini contro l'umanità: impossibile negare l'evidenza. Chi lo fa si assume la responsabilità delle menzogne che propina all'opinione pubblica; e un giorno sarà chiamato a risponderne di fronte alla storia universale, alla stregua di chi le dissemina, dei mandanti occulti e palesi.


Cittadine e cittadini siete pronti ad occupare Palazzo Chigi per far sloggiare l'esecutivo eterodiretto di Letta junior e garantire il diritto alla vita?



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