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THE MUNICIPAL WALKING DEAD
Dieci giorni fa sono diventato L.R. protocollando la mia autocertificazione nei Comuni di residenza e di nascita, come da copione. Vi racconto come è andata.
Comune di residenza.
Entro. Trovo L'impiegata dell'ufficio protocollo e le sottopongo l'auto certificazione da protocollare. La osserva, e il suo viso comincia ad assumere strane espressioni, tipiche di chi si trova di fronte ad una cosa che non conosce nel modo più assoluto, ma che in qualche modo intuisce potrebbe risvegliarla dal suo stato di "morta vivente". Ha fra le mani la certificazione che tutto ciò per cui lavora da anni non esiste. È tutto un bluff! Lo intuisce, ma non vuole prenderne atto. Ed è allora che il suo istinto di auto conservazione (già anche gli zombie ne hanno uno!) la porta ad emettere degli strani mugolii i quali, tradotti nel linguaggio di noi "Umani VIVI" recitano più o meno così: "questo documento non è protocollabile, non sappiamo cosa sia, e grrr, mmmmh, aorghhh, hiiii".
La lascio finire, e in effetti dopo poco si calma. Allora le dico (mugolando anch'io, ovviamente, altrimenti non mi capirebbe): "Mi faccia parlare con il responsabile dell'Ufficio, si, insomma, lo zombie più alto in grado qui, quello che dirige questo ufficio".
Avendo intuito che sapevo esattamente cosa stavo dicendo, con un riflesso automatico (agiscono tutti per riflessi automatici) mi guida nei meandri del Comune fino all'ufficio del "Capo zombie". Mi si presenta un Walking un po' meno putrefatto (probabilmente per via della sua leggera consapevolezza in più), il quale, guardando l'autocertificazione, per un attimo sembra tornare umano. Ma dura poco. Anche per lui vale la stessa regola, e cioè rifiutare in modo automatico tutto ciò che non si conosce e che potrebbe in qualche modo invertire la "zombificazione"!
Per farla breve, mi tiene 45 minuti mugolando che loro non protocollano (i motivi sono sempre più o meno quelli che tutti voi avete sperimentato, quindi tutti senza senso) ma gli tengo testa (spiegandogli bene cosa stava leggendo, spiegandogli cosa sia la persona giuridica, spiegandogli cosa sia un Trust, spiegandogli cosa sia un Legale Rapresentante, ecc, ecc, non mi dilungo perché noi VIVI sappiamo di cosa si parla) e solo alla fine gli accenno al fatto che potrei chiamare la sezione "Zombie che obbligano a protocollare", e lì, dopo l'ultimo strano verso (che significava in soldoni "no, beh, ma in effetti lo protocolliamo") fanno quello che gli DISPONGO. Come dicevamo "riflessi condizionati".
Entro. Trovo L'impiegata dell'ufficio protocollo e le sottopongo l'auto certificazione da protocollare. La osserva, e il suo viso comincia ad assumere strane espressioni, tipiche di chi si trova di fronte ad una cosa che non conosce nel modo più assoluto, ma che in qualche modo intuisce potrebbe risvegliarla dal suo stato di "morta vivente". Ha fra le mani la certificazione che tutto ciò per cui lavora da anni non esiste. È tutto un bluff! Lo intuisce, ma non vuole prenderne atto. Ed è allora che il suo istinto di auto conservazione (già anche gli zombie ne hanno uno!) la porta ad emettere degli strani mugolii i quali, tradotti nel linguaggio di noi "Umani VIVI" recitano più o meno così: "questo documento non è protocollabile, non sappiamo cosa sia, e grrr, mmmmh, aorghhh, hiiii".
La lascio finire, e in effetti dopo poco si calma. Allora le dico (mugolando anch'io, ovviamente, altrimenti non mi capirebbe): "Mi faccia parlare con il responsabile dell'Ufficio, si, insomma, lo zombie più alto in grado qui, quello che dirige questo ufficio".
Avendo intuito che sapevo esattamente cosa stavo dicendo, con un riflesso automatico (agiscono tutti per riflessi automatici) mi guida nei meandri del Comune fino all'ufficio del "Capo zombie". Mi si presenta un Walking un po' meno putrefatto (probabilmente per via della sua leggera consapevolezza in più), il quale, guardando l'autocertificazione, per un attimo sembra tornare umano. Ma dura poco. Anche per lui vale la stessa regola, e cioè rifiutare in modo automatico tutto ciò che non si conosce e che potrebbe in qualche modo invertire la "zombificazione"!
Per farla breve, mi tiene 45 minuti mugolando che loro non protocollano (i motivi sono sempre più o meno quelli che tutti voi avete sperimentato, quindi tutti senza senso) ma gli tengo testa (spiegandogli bene cosa stava leggendo, spiegandogli cosa sia la persona giuridica, spiegandogli cosa sia un Trust, spiegandogli cosa sia un Legale Rapresentante, ecc, ecc, non mi dilungo perché noi VIVI sappiamo di cosa si parla) e solo alla fine gli accenno al fatto che potrei chiamare la sezione "Zombie che obbligano a protocollare", e lì, dopo l'ultimo strano verso (che significava in soldoni "no, beh, ma in effetti lo protocolliamo") fanno quello che gli DISPONGO. Come dicevamo "riflessi condizionati".
Comune di nascita (capoluogo della Zombie-Provincia).
Entro. L'impiegata sembra meno "zombificata" della precedente. Prende in mano l'autocertificazione, la guarda, mugolando molto poco e in modo quasi impercettibile, e poi mi dice (sempre mugolando, però): "Mi permetta un attimo". Si alza, e si avvia nei corridoi del Comune entrando in un Ufficio (conoscendo il loro comportamento rituale, capisco immediatamente che quello dove entra è l'ufficio del "Capo zombie"). Ne esce dopo 20 minuti 20! Si risiede e mi dice: "Mi dica cosa vuole che faccia".
Ohibò! Vuoi vedere che questi sono zombie istruiti?
"Bene"-le dico-" mi protocolla questa autocertificazione e questa Dichiarazione di Esistenza in Vita, con numero progressivo, e appone sulle mie copie i timbri relativi, passerò poi per verificare l'avvenuta notifica all'Ufficio Zombie-Anagrafe e Zombie -Stato Civile, insomma sapete bene amici VIVI".
Con mia grande sorpresa in cinque minuti esegue e mi consegna quello che le chiedo. Incredibile a dirsi, nemmeno un mugolio. Anzi consegnandomi le mie copie dice (tra l'altro con un fluente linguaggio da VIVI): "Ci scusi se l'abbiamo fatta attendere, ma questa è la prima autocertificazione di questo tipo che arriva quì".
"Non si preoccupi -le rispondo- ne arriveranno molte altre". Saluto e lei ricambia con un sorriso (e li capisco che anche loro, volendo, possono sorridere).
Entro. L'impiegata sembra meno "zombificata" della precedente. Prende in mano l'autocertificazione, la guarda, mugolando molto poco e in modo quasi impercettibile, e poi mi dice (sempre mugolando, però): "Mi permetta un attimo". Si alza, e si avvia nei corridoi del Comune entrando in un Ufficio (conoscendo il loro comportamento rituale, capisco immediatamente che quello dove entra è l'ufficio del "Capo zombie"). Ne esce dopo 20 minuti 20! Si risiede e mi dice: "Mi dica cosa vuole che faccia".
Ohibò! Vuoi vedere che questi sono zombie istruiti?
"Bene"-le dico-" mi protocolla questa autocertificazione e questa Dichiarazione di Esistenza in Vita, con numero progressivo, e appone sulle mie copie i timbri relativi, passerò poi per verificare l'avvenuta notifica all'Ufficio Zombie-Anagrafe e Zombie -Stato Civile, insomma sapete bene amici VIVI".
Con mia grande sorpresa in cinque minuti esegue e mi consegna quello che le chiedo. Incredibile a dirsi, nemmeno un mugolio. Anzi consegnandomi le mie copie dice (tra l'altro con un fluente linguaggio da VIVI): "Ci scusi se l'abbiamo fatta attendere, ma questa è la prima autocertificazione di questo tipo che arriva quì".
"Non si preoccupi -le rispondo- ne arriveranno molte altre". Saluto e lei ricambia con un sorriso (e li capisco che anche loro, volendo, possono sorridere).
Uscendo e avviandomi verso il parcheggio, mi attardo nel fare una piccola passeggiata in centro: centinaia di zombie indaffarati nel loro girovagare per la città mi rendono chiaro un fatto. Siamo tutti sulla stessa barca e, prima o poi, tutti loro potranno usufruire della "cura", invertendo il processo che li ha resi "morti viventi"......questa è la cosa che mi piace di più di tutta questa storia.......che tra l'altro non è ancora finita!
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