Il 4 agosto dello stesso anno avvenne, sempre secondo i testimoni, di peggio: su un barcone in avaria due nigeriani e tre ghanesi - poi arrestati - avrebbero gettato in acqua un numero imprecisato di persone come rito propiziatorio, sacrifici umani offerti alle divinità in cambio di un approdo certo. Uno dei testimoni descrisse cosi' l'orrore: alcuni uomini erano convinti che l'avaria si fosse verificata per gli influssi negativi di qualcuno che si trovava a bordo. Il primo a essere preso di mira fu un ghanese, legato e rinchiuso nella stiva. Qualche ora dopo fu fatto uscire e buttato in mare, vivo. Poi toccò a un nigeriano, che pagò con la vita la ''colpa'' di aver steso dei panni mentre canticchiava. I testimoni parlarono di tre o quattro persone buttate giù dalla barca quotidianamente, in un viaggio che era durato cinque giorni. E raccontarono che uno degli scafisti, dopo aver assistito a questo orrore, decise di buttarsi in acqua con un giubbotto salvagente.
venerdì 17 aprile 2015
Riti tribali, sangue e sacrifici umani Cosa succede sui barconi
Il 4 agosto dello stesso anno avvenne, sempre secondo i testimoni, di peggio: su un barcone in avaria due nigeriani e tre ghanesi - poi arrestati - avrebbero gettato in acqua un numero imprecisato di persone come rito propiziatorio, sacrifici umani offerti alle divinità in cambio di un approdo certo. Uno dei testimoni descrisse cosi' l'orrore: alcuni uomini erano convinti che l'avaria si fosse verificata per gli influssi negativi di qualcuno che si trovava a bordo. Il primo a essere preso di mira fu un ghanese, legato e rinchiuso nella stiva. Qualche ora dopo fu fatto uscire e buttato in mare, vivo. Poi toccò a un nigeriano, che pagò con la vita la ''colpa'' di aver steso dei panni mentre canticchiava. I testimoni parlarono di tre o quattro persone buttate giù dalla barca quotidianamente, in un viaggio che era durato cinque giorni. E raccontarono che uno degli scafisti, dopo aver assistito a questo orrore, decise di buttarsi in acqua con un giubbotto salvagente.
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