giovedì 2 aprile 2015

CAMBI OPERATORE? ARRIVA LA STANGATA! REGALO DI RENZI ALLE LOBBY DELLA TELEFONIA!

Ddl concorrenza, cambio operatore di telefonia: “Una stangata fino a 100 euro”
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Un’amarissima sorpresa nascosta nel decreto concorrenzavarato dal governo Renzi: cambiare operatore di telefonia - sia fissa che mobile – diventerà oneroso. Molto oneroso. Insomma, prima di passare da un marchio all’altro per godere di offerte più convenienti, ora, ci si dovrà pensare a lungo. Già, perché nel testo approvato venerdì 20 febbraio nel corso del Consiglio dei ministri si spiega: “Nel caso di risoluzione anticipata (…) l’eventuale penale deve essere equa e proporzionata al valore del contratto e alla durata residua della promozione offerta”. In soldoni torna la penale che la legge Bersani aveva eliminato lasciando esclusivamente i costi tecnici dovuti alla eventuale disattivazione. Nel dettaglio, la legge Bersani recita: “I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso un altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate da costi dell’operatore”.
I calcoli - Secondo le novità introdotte da Renzi, dunque, l’utente che cambierà operatore dovrà pagare una penale alla società con la quale disdice il contratto. L’importo verrà determinato dai restanti mesi e da quanto era stato pattuito in sede di stipula. Una stima del salasso la effettua il responsabile dei rapporti istituzionali per Altroconsumo, Marco Pierani, che spiega al Corriere dalla Sera: “Così facendo l’operatore può far pesare sulla fine anticipata del contratto, che non può essere superiore a 24 mesi, l’investimento in marketing per promuovere l’offerta”.
Insomma, se il decreto varato dal CdM venisse poi approvato, aggiunge, “si rischierà di andare oltre al centinaio di euro (di penale, ndr). Un doppio passo indietro, considerando che aspettavamo addirittura un limite concreto all’entità dei costi di disattivazione”. Secondo Pierani, per quel che riguarda la telefonia mobile “il ritorno delle penali – riprende – rischia dipeggiorare la situazione“, a fronte dei costi comunque applicati per la chiusura dei rapporti. A questi costi potrebbero essere aggiunti le rate restanti dei telefonini compresi nell’accordo. La tassa reintrodotta da Renzi potrebbe riguardare una platea molto ampia: si pensi infatti che per circail 20% delle Sim sul mercato il contratto stipulato cessa anzitempo. Stando all’ultimo dato trimestrale diffuso da Agcom, a fine settembe le linee trasferite hanno superato i 74 milioni di euro.

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