Ormai non si può più nascondere il danno immane provocato da questo ingresso nella moneta unica… Simo diventati schiavi di un Europa poco patriottica e molto egoista. Se l’euro ha le sue colpe,be… che dire di coloro che prendono le decisioni!? Si arrogano il potere di decidere per l’Intera Unione Europea ma poi…. Fino ad ora hanno solo creato scompiglio e malessere.
Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph sottolinea come l’entrata della Francia nella trappola della deflazione – secondo dati dell’ istituto di statistica francese INSEE l’inflazione core è scesa al -0.2% – intensifica le pressioni sulla Banca Centrale Europea perché prenda misure drastiche, prima che sia troppo tardi.
Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph sottolinea come l’entrata della Francia nella trappola della deflazione – secondo dati dell’ istituto di statistica francese INSEE l’inflazione core è scesa al -0.2% – intensifica le pressioni sulla Banca Centrale Europea perché prenda misure drastiche, prima che sia troppo tardi.
Quello che serve in Europa oggi è uno shock economico sul modello dell’Abenomics. Italia, Spagna, Grecia e Portogallo, insieme alla Francia devono smettere di fare finta di non avere un interesse in comune da tutelare. Questi paesi hanno i voti necessari per forzare un cambiamento. La Bce oggi non sta rispettando gli obblighi previsti dai trattati e non solo per il target del 2%, dato che nei trattati non si parla solo d’inflazione, ma anche di crescita e di occupazione. Il dato dello 0,8% di ottobre è un autentico disastro per l’andamento della traiettoria di lungo periodo del debito. Senza un cambio di strategia forte, l’Italia sarà al collasso nel 2014. Il paese ha un avanzo primario del 2.5% del PIL e ciononostante il suo debito continua ad aumentare. Il dramma dell’Italia non è morale, ma dipende dalla crisi deflattiva cui è costretta per la sua partecipazione alla zona euro.
“La BCE sta guidando un disastro deflazionistico. Devono agire in modo rapido e aggressivo, altrimenti i mercati inizieranno ad attaccare il debito italiano. Il Pil nominale in Italia sta calando più velocemente del costo del servizio del debito e questo li sta spingendo in una spirale debitoria”
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