Intervista a Michele Ruggiero il PM di Trani che indaga su Ciampi, Monti, Draghi e Padoan per truffa agli Italiani e che è l’unico che ha il coraggio di combattere contro la mafia delle agenzie di rating.
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Massimo rispetto per il pm di Trani Michele Ruggiero,l’unico in grado di combattere contro lo strapotere criminale delle agenzie di rating,coloro che stanno rmassacrando i popoli europei e di tutto il mondo,sopratutto i ceti medio-bassi.
In sintesi la storia :
In sintesi la storia :
Tra il maggio 2011 e il gennaio 2012 quattro report delle principali agenzie di rating mondiali declassano l’Italia,diffondendo informazioni sul Paese che scatenano un terremoto finanziario e politico.Lo spread tra i bond italiani e i bund tedeschi schizza a livelli vertiginosi (il massimo raggiunto fu 575 punti) e costringe il governo Berlusconi alle dimissioni.
intervista rilasciata il 3 marzo scorso a Giacomo Amadori di Libero:
“A me non interessa chi ha assicurato quella clausola unilaterale,ma chi ne è avvalso.Mi interessa dimostrare che il declassamento dell’Italia da parte di Standart and Poor’s era illegittimo e che il ministro dell’economia (allora guidato dal premier Monti ndr) forse poteva aspettare un pò a pagare quei soldi a una banca che faceva parte dell’azione di chi ci ha declassati”.
“Io so che nel semestre in cui S &; P ha bastonato l’Italia,c’è stata una banca,Morgan Stanley,che ha battuto cassa con il nostro governo grazie a una clausola legata anche al nostro declassamento.E guarda caso questa banca partecipa all’azionariato di S ; P.Questo dimostra l’enorme conflitto d’interessi in capo a queste agenzie”.
“Ci furono 4 o 5 azioni di rating nei confronti dell’Italia,compresa una bocciatura preliminare quando era ancora ufficiosa la manovra correttiva di Giulio Tremonti (il ministro dell’Economia del governo Berlusconi).Fu un semestre assolutamente caldo per l’Italia”.
“Il reato ipotizzato è la manipolazione di mercato nella misura in cui un immeritato declassamento rappresenta un’informazione falsa al mercato.Infatti tutte le volte in cui sono partiti quei colpi contro l’Italia, l’agenzia sapeva che non li meritavamo”.
“Le prove sono le intercettazioni telefoniche e le email intercorse tra gli analisti di S & P che abbiamo sequestrato.Il responsabile italiano aveva avvertito i colleghi che quello che stavano scrivendo dell’Italia non corrispondeva a verità e per questo li pregava di togliere il nostro dai Paesi destinatari dei rating negativo.Se questo lo mettevano nero su bianco loro stessi,è chiaro che quel declassamento è un’informazione falsa ai mercati”.
“All’attuale ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan,allora autorevole capo economista dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse),chiesi se fosse d’accordo con quella retrocessione.Rispose che non lo era assolutamente perchè i dati economici fondamentali dell’Italia dicevano altro.Durante le indagini abbiamo raccolto un coro unanime di pareri simili.Tutti,dico tutti, da Monti a Tremonti a Draghi, hanno assicurato che l’Italia non doveva essere declassata”.
“C’è un regolamento europeo che stabilisce che quando un’agenzia di rating ha maturato un report o altri atti di questo tipo,non può tenerli nel cassetto,deve subito riferirli al mercato, questi signori invece indugiavano,pilotavano la tempistica e questo significa influire anche sulla politica.Un progetto che qualcuno può chiamare anche complotto”.
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