Adozioni, Dolce e Gabbana: "Sì alla famiglia tradizionale, no ai bambini della chimica"
Dolce e Gabbana scendono in campo in difesa della famiglia tradizionale. Per i due big dell'haute couture la vita ha un percorso naturale che non si può veicolare a nostro piacimento. Come dice Stefano Gabbana suPanorama: "Ci sono cose che non vanno modificate. La famiglia non è una moda passeggera, è un senso di appartenenza".
Le dichiarazioni - La coppia Dolce e Gabbana rivendica con orgoglio: "L'attaccamento alle tradizioni, agli affetti più veri, alle mamme. alle donne con le loro gravidanze". A differenza del pensiero dominante nei movimenti omosessuali italiani, i due stilisti dicono "no agli uteri in affitto", ai "figli della chimica" e invitano le nuove generazioni a non farsi spaventare di investire sugli affetti e a capire che: "Non si vive di cool, fashion e app".
Le contraddizioni - Ma non era proprio Stefano Gabbana che nel 2009 aveva espresso il desiderio di diventare padre? Quindi cosa sarà succecco perché cambiasse idea? È ancora tutto da capire. Eppure non più di due mesi fa, lo stilista aveva definito "una pagliacciata" il Convegno sulla Famiglia di Milano, che aveva scatenato polemiche furibonde per gli interventi dei relatori ritenuti omofobi.
Le dichiarazioni - La coppia Dolce e Gabbana rivendica con orgoglio: "L'attaccamento alle tradizioni, agli affetti più veri, alle mamme. alle donne con le loro gravidanze". A differenza del pensiero dominante nei movimenti omosessuali italiani, i due stilisti dicono "no agli uteri in affitto", ai "figli della chimica" e invitano le nuove generazioni a non farsi spaventare di investire sugli affetti e a capire che: "Non si vive di cool, fashion e app".
Le contraddizioni - Ma non era proprio Stefano Gabbana che nel 2009 aveva espresso il desiderio di diventare padre? Quindi cosa sarà succecco perché cambiasse idea? È ancora tutto da capire. Eppure non più di due mesi fa, lo stilista aveva definito "una pagliacciata" il Convegno sulla Famiglia di Milano, che aveva scatenato polemiche furibonde per gli interventi dei relatori ritenuti omofobi.
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