Memorie cellulari
Il corpo umano è stato osservato attraverso la lente della fisica quantistica e gli scienziati hanno scoperto che è molto di più di una macchina che risponde a leggi biochimiche.
Le nostre cellule infatti sono trasmettitori e ricettori di informazioni e controllano la nostra salute, in un modo che non avremmo mai ritenuto possibile. E se avessimo gli strumenti scientifici non solo per spiegare certi fenomeni, ma anche per dare avvio a processi di cura miracolosi?
L’essere umano è costituito di materia ed energia, indissolubilmente legate tra loro e trasformabili l’una nell’altra. Inoltre l’energia è anche vibrazione e quindi frequenza, pertanto un corpo materiale (fisico) non solo possiede energia, ma può anche emettere o assorbire frequenza. Ogni cellula del nostro organismo, tramite il suo DNA che funziona come un trasmettitore-ricevitore, emette e può ricevere segnali frequenziali.
Tutte le cellule dell’organismo sono quindi in continua ed istantanea comunicazione fra di loro e si scambiano messaggi sotto forma di frequenze elettromagnetiche che hanno precisi effetti biologici. Si tratta di un sistema di autoregolazione continua, i cui dati viaggiano in continuazione tra le cellule, per mantenere un equilibrio dinamico di adattamento alle influenze esterne ed interne, che generano equilibrio e salute.
Le nostre cellule (ogni singola cellula del nostro corpo) contengono una vera e propria memoria. Ciò che chiamiamo “memoria cellulare” è il campo energetico cellulare collettivo, generato dalle memorie cellulari individuali. Il nostro corpo racchiude quindi la nostra storia e quella dei nostri avi, le esperienze ed emozioni individuali e collettive. I nostri stati emotivi non sono solamente episodici momenti di esperienze di vita, ma sono strettamente legati ai processi che portano alla formazione dei nostri pensieri, delle nostre credenze. Sono determinati dallo strutturarsi della nostra personalità. Sono influenzati dal nostro temperamento e dal nostro carattere. I nostri stati emotivi entrano attivamente nei processi mentali che codificano la memoria. Le connessioni neuronali, di fronte ad input ambientali collegati ad una ristimolazione sia di episodi traumatici negativi, ma anche di eventi positivi, possono riattivare nell’individuo emozioni negative o positive, anche senza ricordare i fatti vissuti.
Questo processo determina conseguenti comportamenti ripetitivi nell’ambiente e nelle relazioni sociali. Le esperienze che viviamo, fin dalla nascita, vengono codificate ed immagazzinate nel cervello sotto forma di onde neuroelettriche, ed informano le proteine IMP delle membrane cellulari. Il cervello è come un registratore che si comporta in modo associativo: ciò che di nuovo è registrato nel nostro cervello si associa alle onde neuroelettriche, che presentano una frequenza analoga e che quindi attraggono e risollecitano le vecchie informazioni. Il cervello crea, dunque, un programma cellulare a partire da una situazione emozionale non risolta. La persona pensa ed agisce in base al vissuto emozionale, che fa da filo conduttore alla programmazione della malattia psichica e fisica, del comportamento e degli avvenimenti che gli accadono.
Wilhelm Reich, il padre dell’orgonimia, si rese conto che l’uomo non era fatto solo di psiche, ma che la stessa psiche era corpo. Tutta la vita che noi viviamo si iscrive nel nostro corpo: il dolore, la paura, non sono solo emozioni astratte ma vivono nel nostro corpo, nelle nostre cellule; diventano scheletro, muscoli, carattere, energia bloccata o stagnante, sintomo e patologia.
Le trasfusioni di sangue e i trapianti sono un esempio di memoria cellulare.Una persona che riceve del sangue o che viene sottoposta a trapianto, si ritrova ad avere un bagaglio di immagini, flashback, una modifica nei gusti e nei comportamenti che non rientra nel modo di vivere precedente al trapianto o alla trasfusione, ma che appartiene al donatore. Nel sangue rimane impressa la memoria cellulare che interagisce con quella di chi la riceve. Le reazioni possono essere di resistenza sino ad arrivare al rigetto. È un vero e proprio terremoto interno. E ci vuole tempo prima che il corpo si adatti alla nuova memoria. Come per il sangue, l’organo trapiantato porta con sé non solo la funzione propria di quell’organo, ma anche una memoria delle emozioni, degli interessi, della personalità di colui al quale apparteneva.
Secondo gli studi di “Chopra” ogni malattia ha un’origine in un qualche blocco, sia esso provocato da un trauma, un brutto ricordo o un’altra esperienza, e questo blocco viene proprio salvato nella memoria della cellula. E’ scientificamente provato che tutte le cellule del corpo si rinnovano completamente nel giro di un anno, un occhio ha bisogno di solamente due giorni, la pelle da tre a quattro settimane, l’interno dello stomaco si rinnova in quattro giorni. Per esempio, se un fegato è malato di cancro, lo è oggi e lo sarà anche fra 6 mesi, sapendo però che, per quel momento, le sue cellule saranno comunque rinnovate completamente; ma allora perchè il fegato non guarisce? Perchè la memoria salvata nelle cellule, viene tramandata da una cellula all’altra prima di morire. La guarigione succede quindi, solo se la memoria o l’informazione contenuta nella cellula viene cambiata, trasformata oppure rinnovata. Occorre quindi deprogrammare mente e corpo.
Recenti scoperte scientifiche condotte da “Bruce Lipton” dimostrano che la mente è più potente dei geni. I geni infatti forniscono la struttura, ma il comando per la configurazione genetica viene fornita da un segnale esterno e la percezione gioca un ruolo fondamentale nella trasduzione del segnale. Viene quindi a decadere l’idea che siamo condannati dalla nostra genetica, mentre ha un senso dire che il condizionamento e le credenze assimilate nell’ambito familiare (specialmente da 0 a 6 anni) e sociale, siano la vera causa della predisposizione verso problematiche di vario tipo.
Le cellule ricevono ed elaborano le informazioni. I nostri geni sono influenzati dalle condizioni ambientali al di fuori delle cellule, inclusi i pensieri e le nostre credenze. Modificare quindi le convinzioni negative che operano a livello inconscio, per il 95 % della nostra giornata, e che letteralmente sabotano ogni tentativo di cambiamento, è fondamentale per il nostro benessere. Per lavorare quindi a livello inconscio e scardinare il meccanismo dell’autosabotaggio, viene in soccorso la pisicologia energetica (TFT, EFT, EMDR, PSYCH-K ), che opera appunto liberando dai blocchi emozionali che sono alla base della percezione distorta, e che inducono il blocco/alterazione delle funzioni cellulari.
Fonte: http://umaniindivenire.grou.ps/609767
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