Poliziotti "ladri": rubavano droga e soldi agli arrestati
Nei guai cinque agenti della Polfer di Milano Lambrate: secondo i pm, avrebbero sottratto denaro, armi e droga agli arrestati. Sono indagati per peculato e detenzione e spaccio di stupefacenti
MilanoToday18 Luglio 2013
MILANO - Verbali mai redatti. Droga, soldi e armi sequestrate e scomparse dagli "archivi". Tutta opera di cinque agenti della Polfer di Lambrate, indagati per peculato e detenzione e spaccio di stupefacenti.
I carabinieri, dopo avere effettuato perquisizioni nella sede della Polfer in stazione, hanno perquisito anche le abitazioni dei poliziotti. Le indagini sono nate a seguito di un esposto dell'avvocato Debora Piazza e avrebbero accertato "forti anomalie - come scrivono i pm nel decreto di perquisizione - nelle condotte poste in essere" dai poliziotti "relativamente alla gestione dello stupefacente sequestrato nel corso della attività di servizio".
Gli agenti, secondo l'accusa, avrebbero distrutto "in proprio la droga sequestrata, anziché seguire le modalità" previste dalla legge. Circostanza "da cui si desume che lo stupefacente venisse sottratto alla destinazione prevista dalla legge".
Agli atti delle indagini, ci sono le dichiarazioni rilasciate al proprio legale da un cittadino della Guinea, arrestato lo scorso febbraio, il quale avrebbe spiegato che, rientrato a casa sua dopo un periodo in carcere, avrebbe "constatato l'ammanco" di circa 4mila euro. Un altro straniero avrebbe, invece, sostenuto davanti al Tribunale di Lodi che gli agenti gli avevano sequestrato seimila euro e non 1470 euro come da verbale.
Inoltre, il 30 agosto 2012 sarebbe arrivata in Procura una denuncia "manoscritta" di un detenuto senegalese che raccontava che in occasione del suo arresto "agenti della Polfer di Lambrate" gli avevano preso seimila euro e un cellulare. Tuttavia, scrivono i pm, "dagli atti acquisiti non risulta che nel corso delle perquisizioni effettuate siano state rinvenute somme di denaro".
Il 14 novembre 2012, poi, l'avvocato Debora Piazza ha presentato "un seguito all'esposto del 12 ottobre", parlando di un marocchino "fermato, ammanettato e perquisito" assieme a un connazionale, e a cui sarebbero stati sottratti seimila euro. Lo stesso marocchino avrebbe raccontato che "in altra occasione - si legge nel decreto - gli agenti della Polfer erano entrati in casa sua sottraendogli cinquanta grammi di cocaina e quattromila euro".
Per dare credibilità al racconto, scrivono i pm, il marocchino "tramite il difensore, consegnava una manetta effettivamente in uso alla Polizia di Stato", che "aveva ai polsi quando era riuscito a darsi alla fuga". In più, una giovane marocchina, sentita nel giugno del 2013 dai carabinieri, aveva riferito che nel corso del suo arresto del marzo scorso "ad opera della Polfer di Lambrate le sono stati sottratti dall'autovettura, utilizzata dal compagno per il trasporto di stupefacente, la somma di euro trentamila di cui solo cinquemila sono stati verbalizzati come sequestrati".E, infine, in una annotazione di del maggio scorso si legge che due degli indagati si sarebbero anche "impossessati di una pistola, modello Magnum a canna corta e relativo munizionamento" ritrovata casualmente.
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