martedì 15 ottobre 2013

PETIZIONE

La Stella Vegana GLI ATTIVISTI DI Greenpeace ACCUSATI DI PIRATERIA, TRA LORO L'ITALIANO CHRISTIAN. FIRMA ANCHE TU PER LIBERARLI! La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono fermati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla piattaforma Prirazlomnaya della compagnia Gazprom, la prima destinata ad estrarre petrolio dall'Artico. Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando le altre 28 persone che si trovavano a bordo. Martedì 24 settembre, la nave arriva nel porto di Murmansk. Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria ai 28 attivisti di Greenpeace e ai 2 reporter freelance. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International. Nel frattempo, il tribunale di Munsmark rigetta i ricorsi per la scarcerazione su cauzione di 2 attivisti e un fotografo freelance. AGGIORNAMENTI DI OGGI 15 OTTOBRE 2013 MOSCA - Il tribunale regionale di Murmansk ha respinto il ricorso dell'attivista italiano di Greenpeace Christian D'Alessandro: resterà in custodia in carcere fino al 24 novembre. Lo riferisce via Twitter dall'aula Greenpeace Russia. Gli avvocati di Greenpeace, si legge in una nota dell'associazione, «hanno chiesto la scarcerazione su cauzione» per Cristian «come per gli altri 27 attivisti e i 2 giornalisti free lance. Così come per gli altri casi esaminati finora, anche per Cristian il ricorso è stato respinto. Rimane per tutti l'accusa di pirateria, secondo l'articolo 227 del Codice penale russo. Gli attivisti di Greenpeace rischiano fino a 15 anni di detenzione». Greenpeace ricorda che «sono quasi 1 milione e 400 mila le firme per chiedere alle autorità russe il rilascio degli attivisti. Le diplomazie di vari Paesi si stanno muovendo, anche la presidente del Brasile, Dilma Rouseff, ha assicurato il suo interessamento. Al Quirinale sono giunte le oltre 100 mila firme di sostegno all'appello della madre di Cristian perchè l'Italia intervenga». L'equipaggio dell'Arctic Sunrise, gli attivisti e i due giornalisti freelance a bordo della nave - ricorda la nota di Greenpeace - «sono nelle mani delle autorità russe da giovedì 19 settembre, quando la Guardia Costiera ha abbordato e sequestrato la nave rompighiaccio di Greenpeace in acque internazionali. Dal 24 settembre sono detenuti in strutture di detenzione preventiva intorno alla città di Murmansk e non sempre è assicurato loro spazio a sufficienza, riscaldamento o accesso all'acqua potabile». Chiediamo che l'equipaggio dell'Arctic Sunrise venga immediatamente libearato e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. In pochi giorni abbiamo raccolto 1 milione e 200 mila adesioni al nostro appello. Firma anche tu! Invia un'email all'ambasciata russa in Italia e chiedi di liberare i nostri attivisti e di fermare le trivelle: www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/

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