sabato 5 ottobre 2013

lampedusa

QUELLO CHE NESSUNO VI DICE – Tragedia di Lampedusa …ecco chi ha sulla coscienza 350 vittime !! – leggete e rabbrividite !! Posted on ottobre 5, 2013 zzz SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti È di centinaia tra morti e dispersi, inclusi donne e bambini, il bilancio ancora provvisorio del naufragio al largo di Lampedusa di un barcone che trasportava migranti africani, verificatosi nelle prime ore di giovedì 3 ottobre. La barca si è incendiata e rovesciata. I superstiti sono circa 150. Mancano quindi all’appello 350 persone (secondo i superstiti sull’imbarcazione viaggiavano circa 500 persone). Ma tutto questo già lo sapete. Quello che forse non sapete è che – come accusano i superstiti – “tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso”. A queste parole il vicepremier Angelino Alfano ha replicato così: i pescherecci “non hanno visto il barcone, altrimenti sarebbero intervenuti. Gli italiani sono di grande cuore, abbiamo soccorso 16mila naufraghi”. Ma Angelino Alfano è un bugiardo in malafede ed anche lui, come tutti quelli (il suo partito e gli alleati della lega) che hanno voluto la Bossi-Fini ha sulla coscienza le vittime !! Già, perché Angelino Alfano non può non sapere che la Bossi-Fini PROIBISCE DI PRESTARE SOCCORSO AI BARCONI. La pena è fino a 15 anni di galera (reato di favoreggiamento dei clandestini o dello sbarco di clandestini) !! Si, avete letto bene. Quella legge proibisce di prestare soccorso ai migranti che sono in difficoltà in mare. Le vite umane? NON VALGONO UN CAZZO. Quello che valeva, per il legislatore, era tenere in piedi il governo facendo un regalone agli alleati leghisti !! E allora chi ha sulla coscienza i 350 morti ?? Perché 3 pescherecci (o forse anche di più) avrebbero fatto finta di niente? Perché delle Chi ci governava (PDL-Lega) hanno deciso che la vita di questa povera gente NON VALE UN CAZZO !! E ci hanno fatto una legge !! Ecco un precedente con i guai passati dai soccorritori: “Un gommone semisgonfio al largo di Lampedusa, a bordo 44 disperati, purtroppo per loro nati alla fine del mondo. Chi li ha soccorsi per fortuna non ha pensato al rischio di 15 anni di carcere, non ha pensato alla Bossi Fini, forse perché tunisini e quei disperati erano solo fratelli che stavano per morire. E’ la storia di sette pescatori tunisini che quella mattina dell’8 agosto 2007 non fecero finta di niente. Questa tragedia evitata la racconta al Tribunale di Agrigento uno dei naufraghi, Mohamed Naciri: il gommone era in avaria dal secondo giorno di navigazione, aveva cominciato anche a sgonfiarsi, senza più alcun controllo stava andando alla deriva. Diversi i pescherecci avvistati che, nonostante le richieste di aiuto non si erano fermati, contravvenendo alla prima legge del mare, prestare soccorso a chiunque si trovi in difficoltà. Finchè non comparve il peschereccio tunisino. Il comandante Janzeri richiedeva con un Sos l’intervento della Guardia Costiera italiana e l’invio di un medico. A bordo del gommone si trovavano un bambino disabile e una donna al nono mese di gravidanza. La marina Militare giunse sul posto ore dopo e le imbarcazioni vennero scortate al porto di Lampedusa, i passeggeri soccorsi e i pescatori tunisini arrestati, con l’ipotesi potessero essere addirittura scafisti. Le conseguenze per i sette pescatori furono drammatiche, i pescherecci sotto sequestro, le famiglie alla fame perché i sette marinai rimasero senza lavoro da quel giorno per lungo tempo. 40 giorni di arresto e un processo durato 4 anni. Senza contare l’aspetto paradossale della storia, la Convention on Maritime Search and Rescue impone a tutte le imbarcazioni l’obbligo di soccorrere i naufraghi “Indipendentemente dalla loro nazionalità”. Per la legge italiana le cose non stanno così, chi in mare si trova in difficoltà, uomo o donna che sia, una volta entrato nelle nostre acque territoriali diventa automaticamente un clandestino e chi osa soccorrerlo, un pericoloso trafficante.” SONO SCHIFATO E NAUSEATO. By Eles Questo articolo è stato pubblicato in le nostre categorie da blogdieles . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

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