giovedì 14 novembre 2013

GAZA

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Si teme per un disastro ambientale a Gaza. I liquidi che scorrono per le strade della città non sono il risultato di forti piogge, ma i liquami fognari di una città senza energia.
I Bambini cercano di guadare le strade attraverso i liquami che ormai sommergono un quartiere centrale della città di Gaza, il giorno dopo che uno dei più grandi impianti di trattamento delle acque reflue palestinese si è fermato per mancanza di carburante.
La Melma fetida, che sgorga dai tombini, potrebbe presto entrare nelle case di decine di migliaia di residenti del centro di Gaza City, dicono funzionari e residenti.
“devono decidere, o ci danno corrente elettrica continua o in qualche modo trovano del combustibile diesel in modo da far ripartire la centrale elettrica. La centrale ha bisogno di lavorare per dodici ore continuative, perchè se si ferma anche solo per un’ora l’intera area si allaga”
Il giro di vite egiziano degli scorsi mesi sui commerci effettuati attraverso i tunnel utilizzati per portare carburante a buon mercato, ha già costretto l’unica centrale elettrica di Gaza a fermarsi, il che significa due settimane di quotidiani black out di 12 ore per gli oltre 1,8 milioni di abitanti.
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