domenica 10 novembre 2013

FILOSOFO

LUI E' UN GIOVANE FILOSOFO DI SOLI 25 ANNI MA E' IL PIU' PROMETTENTE, VERSATILE E ORIGINALE TRA I GIOVANI FILOSOFI ITALIANI.
Lo abbiamo ascoltato ieri a Pordenone alla conferenza per la presentazione del libro "IL MAIALE NON FA LA RIVOLUZIONE", semplicemente non si finirebbe mai di ascoltarlo, un ragazzo davvero coinvolgente. La recensione del libro:
Gli animali, nati con l’unica sfortuna di non essere uomini, vivono vite terribili, brevi e meschine, solo perché è nei nostri poteri abusare delle loro esistenze per i nostri tornaconti. Privati dei loro rapporti col mondo, della maternità e dell’infanzia, della luce e del respiro, del correre e dell’invecchiare, sviluppano le loro brevi parabole di vita entro teche di coltivazione: non appena pronti vengono mangiati, indossati, usati per la ricerca scientifica o, se fortunati, messi tra le sbarre di uno zoo oppure esposti alla berlina in un circo. Chi ignora tutto questo forse è felice nella sua inconsapevolezza: vive pensando che i peggiori dei mali siano oggi superati e che, nonostante tutto, la nostra vita è una vita innanzitutto morale.
Per capire cosa ne è, oggi, di tutto questo dolore bisogna scrivere non da un animalisti, ma animali. La domanda che guida questo libro diventa dunque: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione – ovvero la liberazione animale?

Un libro che è una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le filosofie che relativizzano il dolore animale, con uno sguardo sempre attento alla società (dai cani liberati di Green Hill in Italia, a quelli sterminati in Ucraina, al nascente partito «animalista») e alle sue contraddizioni.

Un saggio di filosofia, pensato anche per il lettore non specialista, per ragionare sulla questione animale in un orizzonte morale che non sia piegato dalla violenza. Il tentativo volto definire i nuovi obiettivi del movimento di liberazione animale attraverso la definizione e la pratica dell’«antispecismo debole» – una nuova teoria, per un nuovo mondo.
“L’animalismo di Leonardo Caffo è un sentimento innato rafforzato da un percorso culturale. Una consapevolezza etica mai imposta ma rivolta dialogo. Una porta aperta alla riflessione; un invito a documentare la sofferenza e a farsi custodi dei diritti dei più deboli in un altruismo senza compromessi” Così lo ha descritto Roberta Badaloni giornalista del TG1.
Questo il suo libro: http://www.sonda.it/il-maiale-non-fa-la-rivoluzione-2/
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