74enne stuprata dal maniaco: “È concorso di colpa, gli ha aperto la porta”
CRONACA, NEWSott 20, 2013
20 ott – Ha aperto la porta all’uomo che poi l’avrebbe violentata? Non ha diritto al risarcimento: ha contribuito allo stupro. Insomma, come dire, che quasi sarebbe stata «consenziente».
Ginevra è il nome che la fantasia dona a una signora sassarese finita all’inferno. Nel 2007 aveva 74 anni. Una donna che non si è mai sposata, molto religiosa. Ma a casa sua un giorno arrivò il «diavolo».
Un uomo, poi dichiarato seminfermo di mente, che bussa. Lei apre. Lui la strattona, la picchia, la violenta. A processo il maniaco sceglie il rito abbreviato e se la cava con quattro anni. Oggi è libero
Un uomo, poi dichiarato seminfermo di mente, che bussa. Lei apre. Lui la strattona, la picchia, la violenta. A processo il maniaco sceglie il rito abbreviato e se la cava con quattro anni. Oggi è libero
La vittima, invece, è ancora prigioniera: la depressione non l’ha più abbandonata. E ora ha un nuovo nemico: la Repubblica italiana. Il suo violentatore avrebbe dovuto risarcirla, come sentenziato dal Tribunale, con 30.000 euro. Ma quello, squattrinato, s’è ben guardato dal farlo. I legali dell’anziana hanno allora citato in giudizio la Presidenza del consiglio dei ministri, fidando su una direttiva europea del 2004 che in caso di insolvenza del responsabile impone al Paese di residenza di garantire un indennizzo a chi abbia subito un crimine violento. Deciderà il giudice.
Intanto, l’Avvocatura di Stato s’è opposta, come logico nel gioco delle parti, sollevando mille eccezioni. Tra tutte una risalta. Suona più o meno così: «La parte attrice ha aperto consapevolmente e incautamente ad uno sconosciuto: pertanto deve rispondere a titolo di concorso di colpa di quanto accaduto». [...]
il giornale
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