sabato 19 ottobre 2013

chisa se un giorno capiremo tutti le nostre otenzialità di autoguarire

Guarigioni spontanee

Durante le rare volte in cui i medici statunitensi scioperano, il tasso di mortalità diminuisce sempre.
Il dottor Larry Dossey, guru della salute alternativa, cita spesso questo fenomeno come evidenza di iatrogenia dilagante (morte causata dai dottori), ma crescenti evidenze suggeriscono che ci può essere un'altra ragione...
Casi di remissione spontanea - dove malattie gravi, spesso mortali, si curano da sé senza alcun evidente intervento esterno o medico - sono stati documentati in modo così ampio da suggerire che non sono così rari come ci viene fatto credere dall'apparato medico.
Infatti, un caso molto recente riferito da uno scienziato dell'Università del Nevada cita l'esempio di un uomo di 78 anni con un istocitoma fibroso maligno e lesioni multiple in entrambi i polmoni. Dopo la diagnosi egli rifiutò la chemioterapia convenzionale e scelse invece un trattamento nutrizionale. Aumentò a circa 15 gr/giorno la propria razione di grassi omega-3 (olii di pesce e di alghe) con alto DHA (acido docosahexaenoico) ed EPA (acido eicosapentaenoico) e diminuì la razione di omega-6 (che si trova in noci e nocciole, nell'olio di semi e vegetale come l'olio di grano, soia e cartamo).
Sorprendentemente, gli esami di tomografia computerizzata (CT) e i raggi-x al torace rivelarono una lenta ma costante diminuzione della dimensione e del numero di noduli tumorali - senza effetti collaterali - e oggi è privo di sintomi (Nutr Cancer, 2005;52: 121;9).
L'inutilizzata capacità di auto-riparazione
L'ultima pubblicazione di What Doctor Don't Tell You ha documentato il lavoro di Caryle Hirschberg e del defunto Brendan O'Regan che spesero 15 anni nel documentare quasi 2000 casi di remissione spontanea. Mostra anche la classifica delle remissioni spontanee per gruppo di malattie.
Il cancro costituisce il 74 per cento di questi casi, ma anche un'ampia gamma di altre malattie potenzialmente mortali sono misteriosamente "regredite".
Anche noi di What Doctor Don't Tell You abbiamo familiarità con molti casi simili tra i nostri lettori. Alla nostra conferenza annuale sul cancro, inoltre, incontriamo un sacco di persone che, essendo state dichiarate casi terminali, sono molto vivaci e in salute dopo molti anni.
L'evidenza medica non può essere ignorata
La maggior parte delle cure ortodosse per il cancro vengono centellinate sull'assunzione che il cancro è:
  • a) sempre aggressivo e una minaccia per la vita; e
  • b) che non migliorerà spontaneamente.
Ma quanto solide sono queste assunzioni apparentemente fondamentali?
Una lettera famosa indirizzata a The Lancet osò suggerire che una forma particolare di cancro al seno - carcinoma duttale in situ [1] - può estinguersi semplicemente nel tempo.
Gli autori ricordarono che una regressione locale (in altre parole, guarigione spontanea) di questa forma relativamente mite di cancro fu osservata per la prima volta 70 anni fa ed è stato annotato anche in alcuni libri di testo, ma è stato ampiamente ignorato dalla professione medica in modo insolito.
A causa dell'incapacità della medicina di distinguere tra i cancri che minacciano la vita da quelli che non la minacciano, i pazienti con una diagnosi positiva spesso vengono sottoposti a tutta la violenza dei trattamenti medici: chirurgia e irradiazioni di farmaci contro cancri che potrebbero non essere una minaccia alla loro vita in primo luogo.
Allora, si può dare inizio alla remissione? E possiamo influenzarla?
La mole di auto-guarigioni mostra che l'auto-riparazione e il rinnovo sono naturali per il corpo umano. La maggior parte dei casi sembrano avere luogo dopo che il paziente a fatto un'importante trasformazione psicologica per ricreare una vita accattivante e significativa. Ciò suggerirebbe che la maggior parte delle persone si ammalano perché hanno perso tutte le speranze che la vita sarà mai buona.
Anche mollare la repressione a lungo termine di emozioni negative come la paura può innescare un'auto-guarigione. Il dottor Lawrence LeShan, medico e psicoterapeuta, aveva un uomo di 32 anni con un tumore al collo e alla gola che cresceva rapidamente. Prima di essere sottoposto ad operazione chirurgica per asportarlo, fu visitato da uno psicoterapeuta che scoprì che il paziente stava reprimendo un terribile trauma infantile. Il terapeuta lo incoraggiò a rivivere l'esperienza originale, ed egli "la raccontò in dettaglio, piangendo e tremando". Subito dopo questa "liberazione", il tumore iniziò a ridursi. Entro quattro ore fu in grado di mangiare per la prima volta in una settimana. Entro quattro giorni, il tumore sparì completamente. Lo stupefatto chirurgo responsabile del suo caso cancellò l'operazione. (Am J Psychother, 1958; 12: 723; 34);
Tratto da WHAT DOCTORS DON'T TELL YOU - E-news broadcast del 30 Dicembre 2005


[1]
 carcinoma duttale in situ (DCIS): si sviluppa interamente nel lume dei dotti galattofori (i canali attraverso i quali il latte giunge al capezzolo) senza invadere i tessuti circostanti. È anche detto non infiltrante o intraduttale, in quanto le cellule tumorali non invadono il tessuto mammario circostante e, di conseguenza, non si diffondono ad altre parti dell'organismo.

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