ARAFAT

La nostra ignoranza è la LORO forza. ADESSO E’ UFFICIALE: Esperti svizzeri confermano presenza tracce di polonio, l’avvelenamento di Arafat ora è più che un sospetto. Se ne parlava già l’anno scorso: http://video.corriere.it/tracce-polonio-abiti-arafat-potrebbero-spiegare-misteri-sua-morte-/fc513c40-c5af-11e1-9f5e-4e0a5c042ce0 C’erano tracce di polonio nei vestiti di Yasser Arafat. Lo hanno confermato gli esperti svizzeri che li hanno analizzati, alimentando i dubbi sul fatto che il leader palestinese sia stato avvelenato. Il team di analisti ha reso noti i dettagli scientifici della ricerca in un rapporto pubblicato da The Lancet, che era stato anticipato ieri dall’emittente Al-Jazeera. Arafat mori’ in Francia l’11 novembre del 2004 all’eta’ di 75 anni, ma i dottori non furono in grado di stabilire la causa della morte. All’epoca non venne effettuata alcuna autopsia, su richiesta della vedova. I suoi resti furono riesumati nel novembre del 2012, dopo che una prima serie di analisi sui suoi vestiti aveva evidenziato tracce della sostanza radioattiva, sospetti alimentati anche dalle modalita’ dell’assassinio di Alexander Litvinenko, ex spia russa e oppositore del Cremlino, morto nel 2006 proprio a causa di un avvelenamento da polonio. Nel documento pubblicato da Lancet, gli otto scienziati che lavorano per l’Istituto di radiazioni fisiche e per il Centro universitario di medicina legale di Losanna scrivono di aver effettuato test radiologici su 75 campioni, 38 provenienti da oggetti appartenuti ad Arafat, compresi biancheria intima, un cappello, uno spazzolino da denti e una ttuta sportiva, che sono stati forniti dalla vedova, Suha Arafat. Questi sono stati confrontati con 37 campioni di vestiti di cotone che erano stati conservati e protetti dalla polvere. “Diversi camioni contenevano macchie di sangue e urina, dove sono state ritrovate alte tracce di polonio 210″, abbastanza da “avvalorare la tesi dell’avvelenamento di Arafat”. (fonte AFP). TRAMITE: http://www.internazionale.it/news/arafat/2013/10/14/esperti-svizzeri-confermano-presenza-tracce-di-polonio/ Nell’estate dell’anno scorso (2012), ci furono tanti siti che presero per “complottismo” il dubbio che suscitò un servizio di Al Jazeera (non è sicuramente impeccabile…anzi, molto spesso un LORO mezzo di propaganda) ma a Gennaio (2013) uscì un articolo molto particolare: Israele ammette il suo ruolo nell’assassinio di Arafat. Il presidente israeliano, Shimon Peres, ha ammesso venerdì 11 gennaio, per la prima volta, la partecipazione delle autyorità di Tel Aviv nella morte dell’ex presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Yasser Arafat. Il presidente israeliano, inoltre, ha affermato che sarebbe stato meglio non eliminare Arafat, perchè con lui si potevano scambiare opinioni. A giudizio di Peres, la morte di Arafat ha generato una situazione più difficile e complessa. Il leader palestinese, Yasser Arafat, è morto l’11 novembre del 2004 in Francia, dopo varie settimane di trattamento medico. Allora le autorità francesi si rifiutarono di rivelare la causa esatta della morte del leader della ANP; con la motivazione di rispetto delle leggi sulla privacy. Nonostante tutto, circolavano notizie che il servizio segreto del regime israeliano, il Mossad, aveva avvelenato Arafat con il talio, un elemento radioattivo. Alla fine di novembre, un gruppo di esperti francesi e svizzeri dopo avere riesumato le spoglie di Yaser Arafat dal mausoleo di Ramallah, in Cisgiordania, le ha analizzate per indagare sulle cause della morte alla ricerca di elementi che confermassero l'avvelenamento. I risultati hanno rivelato che il regime israeliano è implicato nell’assassinio del leader palestinese, sia perché è stato scoperto che è stato l'avvelenamento a causarne la morte, e sia perché ci sono documenti che dimostrano che l’ex primo ministro israeliano, Ariel Sharon, aveva ordinato l’assassinio di Arafat durante un incontro con l'allora ministro alla difesa, Shaul Mofaz. FONTE: http://www.contropiano.org/archivio-news/archivio-news/in-breve/esteri/item/13916