giovedì 11 luglio 2013
Gasparri e quel prelievo anomalo di 400.000 euro. Procura apre inchiesta
Per quale motivo Maurizio Gasparri ha effettuato un prelievo da 400 mila euro dalle casse del Pdl? È quello che vuole capire la procura di Roma, dopo la segnalazione ricevuta dalla Banca d'Italia in merito al prelievo anomalo del senatore sui conti del partito. Lo rivela oggi il Corriere della Sera, spiegando che al momento nel fascicolo dei pm romani non ci sono indagati.
Il senatore ha la delega a operare sui conti e la segnalazione - puntualizza il quotidiano - parte quasi di ufficio per somme di questa portata. E l'attenzione della procura è quasi auotomatica di questi tempi, dopo l'esplosione dello scandalo Fiorito sui rimborsi elettorali. Ma i magistrati a questo punto vogliono passare al setaccio tutte le operazioni effettuate dal senatore "a partire dal settembre 2012, per verificare se la somma sia stata utilizzata per fini politici o personali" e se sia trattato di fondi pubblici. Passaggio, questo, indispensabile per formulare un'eventuale ipotesi di reato nei suoi confronti. "Nel caso di Fiorito - rileva il Corriere - il denaro bonificato sui propri conti proveniva dai rimborsi elettorali del Centrodestra e , dunque, l'ex tesoriere e capogruppo del Pdl nel Lazio fu accusato dai magistrati di peculato".
La replica del senatore: "Non ricordo importi così elevati". Interpellato sulla questione, Gasparri ha spiegato: "Non sono stato chiamato dai magistrati ma poss solo solo dire che, al momento, non mi vengono in mente operazioni di importo così elevato. Conosco bene il codice delle norme contro il riciclaggio e ho sempre operato nel pieno rispetto della legge".
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