lunedì 6 gennaio 2014

VERGOGNOSO QUESTI SACRIFICI UMANI DA PARTE.DI DEPRAVATI


La denuncia di un rabbino: “Sesso anale coi bimbi nelle vasche sacre”

La denuncia di un rabbino: “Sesso anale coi bimbi nelle vasche sacre”

0 Comments 🕔06.gen 2014

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Il rabbino Nuchem Rosenberg, la pecora nera della potente setta chassidica dei Satmar, che è stato recentemente vittima di un attacco con l’acido a Williamsburg, Brooklyn.
Il rabbino Nuchem Rosenberg, un uomo di 63 anni con una barba lunga e grigia, mi ha incontrato per spiegarmi in cosa consiste la “catena di montaggio degli stupri su minori” rintracciabile in alcune sette di ebrei fondamentalisti. Si è schiarito la voce. “Farò un esempio molto vivido,” ha detto.
Membro del Satmar Hasidim, l’ala fondamentalista dell’ebraismo ortodosso di Brooklyn, Nuchem progetta e ripara mikveh in osservanza della Torah. Nella religione ebraica, le mikveh sono vasche usate per l’abluzione purificatrice. Gli ebrei praticanti devono immergersi nella mikveh in varie occasioni: le donne devono andarci dopo ogni mestruazione, e gli uomini ci si revono recare prima delle festività sacre come il Rosh Hashanah o lo Yom Kippur. Molti devoti si purificano anche prima e dopo gli atti sessuali, e prima dello Shabbat.
Durante una visita a Gerusalemme nel 2005, il rabbino Rosemnberg è entrato in un mikveh situato in uno dei quartieri più sacri della città, Mea She’arim. “Ho aperto una porta e sono entrato in uno schvitz,” mi ha raccontato. “C’era vapore ovunque, non si vedeva quasi niente. Quando la mia vista si è abituata all’ambiente, ho notato un uomo della mia età, in apparenza un religioso, con una lunga barba bianca, che sedeva nel vapore. Sulle sue gambe c’era un bambino di forse sette anni che gli dava le spalle. L’anziano stava praticando del sesso anale al bambino.”
Il rabbino Rosenberg ha fatto una pausa come per riprendersi, poi è andato avanti: “il bambino veniva trafitto da quest’uomo come fosse un animale, come un maiale, e non diceva niente. Ma sulla sua faccia c’era l’espressione della paura. L’anziano invece mi guardò senza nessun timore, come se fosse una pratica normale. Non si fermò. Ero infuriato, e cercai di protestare. L’uomo estrasse il suo pene, e io allontanai il ragazzino. Dissi all’anziano, ‘è un peccato di Dio, unmishkovzucher. Cosa stai facendo all’anima di questo bambino? Lo stai distruggendo!’ Aveva vicino una spugna con un manico per pulirsi la schiena, e la usò per colpirmi in faccia. ‘Come osi interrompermi!’ mi disse. Avevo a lungo sentito parlare di queste cose, ma quel giorno me le ritrovai davanti per davvero.”
Negli ultimi anni, gli abusi sessuali sui bambini all’interno dell’ebraismo ultraortodosso, così come per la chiesa cattolica, sono finiti sulle prime pagine di tutti i giornali. A New York, e nelle principali comunità ortodosse in Israele e a Londra, molte sono state le accuse di molestie sessuali e stupri a danni di minori. I presunti abusatori sono maestri di scuola, rabbini, padri, zii—tutte figure di autorità maschile. Le vittime, come nel caso dei preti cattolici, sono principalmente i bambini maschi. Rosenberg crede che circa la metà dei giovani della comunità chassidica di Brooklyn—la più ampia negli Stati Uniti e una delle più numerose al mondo—siano stati vittime di assalti sessuali perpetrati dai membri più anziani. Ben Hirsch, direttore di Survivors for Justice, un’organizzazione di Brooklyn che rappresenta le vittime di abusi sessuali all’interno del mondo ortodosso, pensa che in realtà il numero sia molto più alto. “Lo dico per esperienza personale, credo si tratti di più del 50 percento. È diventato quasi un rito di passaggio.”
Gli ebrei ultraortodossi che provano a ribellarsi agli abusi vengono ostracizzati e condannati all’esilio dalla loro comunità. La dott.ssa Amy Neustein, un’ebrea ortodossa non fondamentalista, sociologa e redattrice di Tempest in the Temple: Jewish Communities and Child Sex Scandals, mi ha raccontato di una serie di mamme chassidiche che aveva incontrato a Brooklyn, le quali si lamentavano del fatto che i bambini venissero depredati dai mariti.
In questi casi, gli uomini in questione “coinvolgevano molto velocemente i rabbini e i politici ortodossi, insieme a potenti rabbini che donano cifre enormi ai partiti.” Lo scopo, mi ha detto, era quello di “escludere le madri dalle vite dei bambini.” I tribunali rabbinici escludono le madri, e gli effetti sono permanenti. Una donna amica della dott.ssa Neustein, studentessa di musica in un college fuori New York, ha perso i contatti con tutti e sei i suoi figli, incluso un neonato che al tempo della separazione stava ancora allattando.

Il rabbino Rosenberg ispeziona una vasca di purificazione rituale. Nel 2005 in un posto come questo ha assistito allo stupro di un bambino.
Sette anni fa, il rabbino Rosenberg ha iniziato a scrivere degli abusi sessuali nella sua comunità su un blog, e ha aperto un numero verde per raccogliere le denunce. Ha pubblicato appelli su YouTube, è apparso sulla CNN, e ha tenuto discorsi per tutti gli Stati Uniti, Canada, Israele e Australia. Oggi è considerato la pecora nera dei Satmar. Viene vituperato, diffamato, temuto. Riceve regolarmente minacce di morte. “I grandi rabbini e i giudici rabbinici di New York” hanno comprato spazi nei giornali in yiddish e in ebraico per denunciarlo come “un grosso ostacolo per la Casa di Israele,” che “persiste nella sua ribellione” e la cui “voce è stata ascoltata da molte famiglie ebree, specialmente dai bambini nel fiore della loro innocenza… costretti ad ascoltare i suoi discorsi rivoltanti e velenosi.” Il suo volto barbuto è stato incollato sopra la figura di un serpente contorto su alcuni volantini distribuiti a Williamsburg e al Borough Park, i centri dell’ultra-ortodossia di Brooklyn. Uno dei volantini recita la dicitura “informatore corrotto”, seguita da una dichiarazione in cui si legge che il nome del rabbino Rosenberg dovrebbe marcire all’inferno per sempre. “Dovrebbero bandirlo da tutti e quattro gli angoli del mondo”.
Quando il rabbino Rosenberg vuole immergersi in un mikveh a Brooklyn per purificarsi, nessuno lo fa entrare. Quando vuole andare in sinagoga, nessuno lo fa entrare. “È finito, macellato,” mi ha detto un altro rabbino che ha accettato di parlare sotto anonimato. “Nessuno lo guarda in faccia, e quelli che ci parlano lo fanno in segreto. La pressione della nostra comunità è incredibile.”
Come per l’establishment cattolico, il rabbinato cerca di coprire i crimini, zittire le vittime, proteggere chi abusa e sviare ogni potenziale critica sulle loro pratiche istituzionali. Quelli che fanno sentire la propria voce vengono denigrati, così che i fedeli imparino a tenere la bocca chiusa. Quando il padre del bambino di sette anni che il rabbino Rosenberg salvò nel bagno di Gerusalemme tornò a riprenderlo, non riusciva a credere che il figlio fosse stato stuprato. Tremante, terrorizzato, corse a cercare un medico per assistere il piccolo, ma era comunque troppo spaventato per portare avanti un reclamo formale. Secondo Ben e i Survivors for Justice, “il più grande peccato non è l’abuso, ma il parlare dell’abuso. I bambini e i genitori che si azzardano a protestare vengono annientati.”
Quanto al rabbino Rosenberg, quando ha espresso la sua preoccupazione al rabbinato di Israele, è stato accusato dal mishmeres hatznuis, la “squadra della modestia” ultraconservatrice che regola, spesso con minacce violente, la giusta condotta in quanto a morale, abbigliamento e relazioni tra uomini e donne. Secondo il rabbino Rosenberg, lo stupratore che ha colto in flagranza di reato è un membro della squadra della modestia, che lo ha accusato dell’incalcolabile offesa di aver camminato per le strade di Gerusalemme con una donna sposata. “Però è ok molestare i bambini,” ha aggiunto.
L’abuso e la sua copertura sono sintomi di una più ampia disfunzione politica, o più precisamente di un controllo politico da parte delle élite religiose, cosa che ha un risvolto sociale disastroso.
“Non è un problema che riguarda pochi casi aberranti, non si tratta di una comunità all’antica che si fa scrupoli a parlare alla polizia di questioni sessuali,” mi ha detto Michael Lesher, un ebreo praticante che rappresenta le vittime e che ha portato avanti indagini sugli abusi sessuali nel mondo ortodosso. “Stiamo parlando di un’economia politica che collega l’ebraismo ortodosso con altri tipi di credo fondamentalista e, più in generale, con vari aspetti delle ideologie di estrema destra. È un’economia nella quale i genuini valori religiosi non emergeranno mai veramente, almeno fin quando il potere e lo status sociale saranno più importanti degli elementi più vulnerabili della società.”
Michael, che sta terminando un libro sull’argomento, ha notato che il famigerato rabbino Elior Chen, arrestato nel 2010 per quello che senza dubbio fu il caso peggiore di abusi su minori in Israele, viene ancora difeso pubblicamente dai più importanti rabbini ultraortodossi. Tra i crimini legali e morali di cui è stato accusato, figura anche la costrizione a mangiare delle feci, perché a quanto pare questa crudeltà era necessaria a “purificare” i bambini di cui abusava.
Secondo Ben, la comunità ultra ortodossa non è mai stata repressiva come oggi. Questo atteggiamento, a suo giudizio, arriva dal peso di una prole troppo numerosa. E le nascite, qui, sono estremamente incoraggiate: ogni bambino nato nella comunità chassidica è visto come “un dito nell’occhio di Hitler”. Ben mi ha anche raccontato che una famiglia-tipo tra i chassidici di Williamsburg comprende nove bambini, che in alcuni casi arrivano anche a più di 15.

Il Mikvah Israel di Boro Park, uno dei tanti mikveh di Brooklyn a non ammettere più il rabbino Rosenberg.
Le famiglie con molti figli finiscono rapidamente in un ciclo di povertà. E al tempo stesso, si registra una separazione tra sessi senza precedenti nella storia del Chassidismo. L’istruzione è limitata, al punto che la maggior parte dei membri della comunità ha proseguito gli studi soltanto fino alla terza elementare, senza ricevere alcun tipo di educazione sessuale. I quotidiani laici non sono ammessi, e l’accesso a internet proibito. “Gli uomini della comunità non ricevono un’educazione sufficiente di proposito,” spiega Ben. “Ci si ritrova con una comunità infantilizzata. Vengono educati a non pensare, è una specie di controllo totalitario.”
I rabbini, ritrovatisi a guidare un gregge ignorante e provato dalla povertà, determinano il fato di ogni individuo della comunità. Niente viene fatto senza il loro consenso. Se un uomo vuole acquistare una macchina, va dal rabbino per un consulto. Se vuole sposarsi, sarà il rabbino a dirgli se deve o meno prendere una determinata donna come moglie. Quanto alle donne, le richieste al rabbino sono fuori discussione. Il loro status è al di sotto del disprezzo.
Michael mi spiega che l’attuale leadership ortodossa, dopo aver accumulato ricchezze dai tributi dei seguaci, “sta registrando una deriva a destra, tanto politicamente quanto religiosamente.” Molti rabbini di New York hanno fatto proprie le istanze neoliberiste. “Ogni pubblicazione ortodossa in lingua inglese di mia conoscenza ha appoggiato Romney durante le elezioni del 2012, ha criticato l’assicurazione sanitaria pubblica e incolpato i liberali di aver corrotto le classi più basse. Nella società ortodossa, come più in generale in America, a livello finanziario lo scontro impari tra élite e il resto della gente è sinistramente ampio.”
Michael nota anche come il problema non sia confinato agli estremisti. “Gli stessi schemi comportamentali (esporre la vittima al pubblico ludibrio, coprire le storie, idealizzare i rabbini così che la gente non si accorga nemmeno del fatto che stanno nascondendo qualcosa) sono tratti individuabili in tutta l’ortodossia,” mi ha detto. “La sinistra ortodossa è stata scandalosamente lenta a condannare gli abusi del rabbino Baruch Lanner o del caso simile del rabbino Mordechai Elon.” Il rabbino Lanner, un ex preside di un liceo yeshiva del New Jersey, è stato condannato nel 2000 con l’accusa di aver abusato sessualmente di dozzine di studenti adolescenti per tutta la durata del suo mandato. Il rabbino Elon, che aveva pubblicamente denunciato le pratiche omosessuali, è stato arrestato lo scorso agosto con due accuse di abusi sessuali su un minore, dopo che per anni erano stati riportati casi simili di suoi abusi su ragazzini.
“A volte vengono da me dei bambini accompagnati dai genitori, con il sangue che gli esce dall’ano,” mi ha detto il rabbino Rosenberg quando ci siamo incontrati. “Questi bambini vengono trasformati in zombie per il resto della loro vita. Che cosa dobbiamo fare?”
Ovviamente questa è la domanda chiave che per ora non ha risposta. Micheal non ha molte speranze. “Se le istituzioni ortodosse continueranno in questa direzione, direi che le cose peggioreranno prima ancora di poter migliorare.”
Qualche settimana dopo la nostra intervista, il rabbino Rosenberg stava camminando per Williamsburg quando un uomo non identificato gli è corso dietro, gli ha toccato la spalla per farlo voltare e gli ha tiato contro una tazza di candeggina. Il rabbino è finito in ospedale con bruciature su tutto il viso e ha perso temporaneamente l’uso della vista. Questa è la giustizia dei Satmar: un rabbino una tempo rispettato e ora reietto della comunità viene aggredito con l’acido in un quartiere considerato santo.
Più avanti il rabbino mi ha raccontato di essere stato circondato da ragazzini. I giovani lo hanno insultato, gli hanno sputato addosso, lo hanno minacciato e gli hanno riso in faccia. Rosenberg si è domandato quanti di loro saranno molestati, prima o poi.
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