martedì 19 novembre 2013

veramente vergognosa questa gente


Pesca una tartaruga a Umago e la decapita

Giovane denunciato dalla polizia: ha ucciso l’animale, impigliato nella rete, anziché gettarlo in mare
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    di Andrea Marsanich
    TRIESTE. Mentre nelle acque dell’Adriatico continua la misteriosa moria delle tartarughe di mare (careta careta) c’è chi si diverte anche a decapitarle e a conservare la loro testa e il guscio come souvenir.
    È accaduto in Istria dove la polizia ha fermato e prontamente denunciato un giovane pescatore di 26 anni che nel bagagliaio della sua automobile conservava il disgustoso ricordino. La pattuglia ha fermato per un controllo all’altezza della cittadina di San Lorenzo. Agli attoniti agenti il giovane avrebbe raccontato di aver pescato l’esemplare di tartaruga al largo di Umago. Secondo la ricostruzione svolta poi dagli inquirenti si è venuto a conoscenza che, come scrivo il sito di Istranews, il giovane era uscito in barca con altri due pescatori per “tirare su” le reti. Ebbene in esse si era impigliata anche la tartaruga. Il capobarca ha dato l’ordine di gettarla a mare, come imposto dalla legge, ma il ragazzo non ha obbedito. Se l’è portata a casa le ha tagliato la testa, l’ha svuotata assieme al resto del corpo per conswervare così i resti come souvenir della “pesca miracolosa”.
    Quindi ci si mette anche la barbarie dell’uomo oltre che il morbo misterioso nell'Alto Adriatico, un virus o forse un batterio, a far morire le tartarughe marine. È ormai un'epidemia che sta provocando una strage tra le Caretta caretta: i dati aggiornati hanno registrato oltre 150 tartarughe morte, spiaggiate o finite sugli scogli della costa. Un numero che aumenta esponenzialmente ogni giorno considerato che martedì il conto era fermo a 100 tartarughe morte. Ma c'è un altro particolare, probabilmente legato ai venti e alla corrente, che sta alimentando il giallo attorno a questa anomala e straordinaria moria: tutte le tartarughe sono state trovate nella zona della laguna di Grado e sulle spiagge che vanno da Cervia, Milano marittima, Rimini e Riccione. Nessuna tartaruga è finita sulle coste del Veneto, probabilmente a causa della corrente della foce del Po, ma non ci sono stati ritrovamenti nemmeno in Croazia e Slovenia. Ed è proprio sull'ipotesi di un morbo, un "agente biologico" sconosciuto, che stanno lavorando gli esperti che si sono riuniti in un vertice all'Università di Padova nell'Istituto di Veterinaria.

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