Legge 104 e pensione, stop alle penalizzazioni per chi assiste parenti disabili
in Pensioni
di Valentina Brazioli | 28 Novembre 2013 - 09:30Legge 104 e pensione anticipata, sembra finalmente giunta a una soluzione definitiva una situazione a dir poco paradossale, che vedeva penalizzato chi assiste i propri parenti affetti da grave disabilità. Vediamo insieme cos’è successo, e cos’ha deciso il Governo.
Legge 104 e pensione anticipata, un binomio che negli ultimi mesi si è a dir poco complicato, giungendo agli onori della cronaca parlamentare, soprattutto a causa delle proteste e delle relative proposte legislative da parte dell’associazionismo che opera nel campo della disabilità.
Legge 104 e pensione anticipata
Sul tema ci siamo soffermati altre due volte, proprio per rendervi edotti del problema e del conseguente iter parlamentare, che fino a ieri non aveva registrato significativi passi in avanti. Riassumiamo comunque brevemente il nodo della questione. Con la Riforma Fornero del 2012 è stato introdotto l’istituto della pensione anticipata, pensato appositamente per tutelare i cosiddetti lavoratori precoci, che sarebbero stati inevitabilmente penalizzati dalle nuove regole pensionistiche. Infatti, il requisito richiesto non è legato all’anzianità contributiva, bensì a quella anagrafica. Tuttavia, chi ne fa richiesta prima di aver compiuto il 62 esimo anno d’età, subisce suo malgrado una decurtazione pari all’1% per i primi due anni di anticipo e al 2% per ogni anno successivorispetto ai primi 2.
Il nodo dei contributi figurativi
Ma cosa c’entra la legge 104? Semplice, sempre la medesima Riforma stabilisce che le decurtazioni di cui sopra possono non avere luogo, ma solo se l’anzianità contributiva deriva esclusivamente da:
Prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria.
Un elenco nel quale spicca l’assenza di tutti i permessi e congedi legati proprio alla legge 104, e di cui usufruiscono, nei fatti, i parenti con familiari gravemente disabili.
L’iter parlamentare
L’ultimo tentativo di porre rimedio a questa situazione risale appena a un mese fa, con relativa proposta emendativa presentata alla Camera dei Deputati, la quale aveva però registrato una sonora bocciatura da parte della Commissione Finanze, a causa delle mancate coperture finanziarie. Una decisione che aveva scatenato molte polemiche, e fatto puntare i riflettori sulla legge di Stabilità, considerata dai più l’ultima spiaggia per poter proporre con successo un emendamento su un tema così delicato.
La legge di Stabilità
Come abbiamo avuto modo di appurare in questi giorni, quella che in molti conoscevano come la vecchia legge Finanziaria ha avuto un percorso a dir poco tormentato in Senato, dove è approdata in Aula in seguito a una complessa gestazione nella Commissione Bilancio. Ciò che ne è risultato, è stato un maxi emendamento del Governo Letta, sul quale è stata posta la fiducia, portata poi a casa con successo. Tra le varie misure contenute, è presente un emendamento a prima firma dellasenatrice Maria Grazia Gatti, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, che estende le disposizioni che consentono di non essere penalizzati in tema di importo pensionistico anticipato proprio a coloro che usufruiscono dei permessi e congedi previsti dalla legge 104.
Finalmente una buona notizia, quindi, anche se per i festeggiamenti definitivi si dovrà aspettare il passaggio della legge di Stabilità alla Camera.
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