domenica 25 agosto 2013
NON GLI SERVE PIU TROPPO BRUCIATO FACCE NUOVE CAMBIAMENTI NULLI
Terremoto in Vaticano: Papa Francesco invia “l’avviso di sfratto” a Bertone
Bergoglio rimuove il fedelissimo di Bertone, Sciacca, dal proprio incarico e pare ormai chiaro che il Segretario di Stato vaticano abbia le ore contate.
Terremoto in Vaticano: Papa Francesco invia "l'avviso di sfratto" a Bertone-Redazione- -25 agosto 2013- L'incarico di Bertone potrebbe avere le ore contate e Papa Francesco non lo nasconde; anzi: la rimozione di Giuseppe Sciacca, fino a ieri segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano è un segnale neanche troppo velato al segretario di Stato. Perchè, d'altronde, a voler assegnare a Sciacca l'importante incarico era stato proprio Bertone, nel setttembre 2011, sostituendo così Carlo Maria Viganò, la cui unica colpa era stata quella di aver denunciato casi di corruzione in seno al Vaticano. Spedito a fare il nunzio apostolico a Washington da Benedetto XVI su spinta di Bertone, Viganò espresse in numerose lettere la propria frustrazione per essere stato allontanato ingiustamente da Roma e sostituito da Sciacca, nonostante la propria dedizione alla ricerca di trasparenza tra le mura leonine.
Sciacca ora sarà segretario aggiunto del supremo tribunale della Segnatura apostolica, un ruolo che Bergoglio s'è inventato appositamente per lui. Per molti, niente più che "un parcheggio" per un uomo che è sempre stato vicinissimo a Bertone e, ormai da mesi, in contrasto con il proprio superiore, il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello, legatissimo, invece, a Bergoglio. Tanto più che è stato proprio Papa Francesco a volerlo nel gruppo degli otto "saggi" che dovranno aiutarlo a riformare la Chiesa cattolica e che ora appare il più "papabile" tra coloro che prenderanno il posto di Bertone presso la segreteria di Stato. D'altra parte, nei corridoi vaticani si sussurra che il salesiano verrà cacciato entro fine mese e i giochi per chi lo sostiuirà sono già aperti.
Oltre a Bertello, tra i candidabili figura anche il nunzio in Venezuela, Pietro Parolin, e quello francese Luigi Ventura. Ma, soprattutto, c'è chi punta proprio su Viganò. Quest'ultimo può contare anche l'appoggio del cardinale di New York, nonché presidente dei vescovi Usa, Timothy Michael Dolan, che, appena qualche settimana fa aveva criticato Bergoglio per non aver ancora rimosso Bertone. La nomina di Viganò, però, sarebbe uno smacco enorme nei confronti di Ratzinger -oltre che del salesiano-, e non tutti sono convinti che Papa Francesco se lo possa permettere.
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