bollette luce e gas, dal 2016 stangata: un miliardo di euro in più per il rinnovo dei certificati verdi
Bollette di luce e gas giù dall’1 aprile, con risparmio di 76 euro per famiglia, ma dal primo gennaio 2016 arriveranno brutte notizie per i consumatori. In bolletta, infatti, ci ritroveremo aumenti legati al rinnovo dei certificati verdi legati agli incentivi al settore eolico. I certificati, commerciabili, cesseranno di esistere a fine 2015 e andranno ritirati dal mercato. Una operazione gestita dal Gse, costerà oltre 1 miliardo di euro secondo le stime aggiornate dall’Autorità. Il sovrapprezzo si riverserà sugli oneri per il conto A3, la componente tariffaria per gli incentivi alle rinnovabili. Gli aumenti potrebbero essere consistenti e per questo l’Autorità “riterrebbe necessario intervenire con misure di spalmatura negli anni”.
——-
“Il M5S ha scoperto il bluff del Governo Renzi.
La conferma arriva dall’audizione tenuta questo pomeriggio dal Gestore dei servizi energetici (GSE) in X commissione Industria Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui prezzi dell’energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita dei sistema produttivo del Paese, dalla quale emerge chiaramente la presa in giro del Governo Renzi sulle politiche di riduzione del costo della bolletta dell’energia elettrica.
Infatti i dati richiesti al GSE non dicono come l’effetto dell’ spalma incentivo, che ha creato miglia di contenziosi e messo in crisi molte aziende del fotovoltaico, ha prodotto lo sconto della bolletta così come propagandato su Twitter dal presidente Renzi. Sulla riduzione dei costi della bolletta energetica il Governo Renzi fa solo propaganda per ostacolare lo sviluppo della generazione distribuita. La conferma viene anche dal comunicato di venerdì scorso della Autorità per l’Energia nel quale viene spiegato bene che la riduzione del 1,1% del costo dell’energia elettrica è sostanzialmente dovuto alla riduzione dei costi per l’acquisto della “materia energia” e nei mercati all’ingrosso e non per i provvedimenti intrapresi dal Governo nel decreto taglia bollette.
Diversamente, nel corso dell’audizione, è stato chiarito come il contributo delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico incide positivamente sul costo dell’energia elettrica, circa 7 miliardi di euro nel corso degli ultimi 3 anni, come sostiene il M5S e in particolare il senatore della commissione Attività produttive e Industria Gianni Girotto.
Temiamo, inoltre, che il costo delle bollette potrebbe aumentare nuovamente nei prossimi giorni grazie ad un nuovo salva-Alcoa per impianti rinnovabili già in produzione che hanno avuto il riconoscimento dell’incentivo. Infatti nel collegato ambiente è stato presentato un emendamento improvvido che farebbe godere di benefici economici alcuni produttori già entrati in esercizio che si vedranno riconosciuto un incentivo più alto rispetto a quello attualmente già ottenuto. Il tutto sulle spalle dei cittadini che si vedranno incrementare ancora una volta impropriamente la bolletta elettrica per ripagare qualche favore a produttori che non sono stati in grado di rispettare i termini previsti dalla norma.
Così si mostra chiaramente come la politica energetica del Governo abbia un indirizzo politico tutto in difesa di vecchie corporazioni energetiche ma completamente sbagliato per affrontare il periodo di guerra in cui siamo entrati e nel quale la sicurezza energetica grazie proprio alla produzione decentrata di energia diventa elemento fondamentale per rilanciare nel contesto internazionale il ruolo politico del Paese.
Gli annunci non servono se non per creare illusioni verso i cittadini e le imprese che durano solitamente il tempo che devono, perché hanno le gambe corte.”
Nessun commento:
Posta un commento