Lo strano silenzio sui furbetti dell’affitto
In attesa che Matteo Renzi concluda il suo viaggio in Europa che lo ha portato a incontrare François Hollande e decida di rispondere alla lettera aperta che gli abbiamo inviato ieri, chiedendo delucidazioni circa l’affitto di un’abitazione che ha occupato per tre anni nel centro di Firenze all’epoca in cui era sindaco, ci sia permesso di fare qualche riflessione a proposito dei colleghi. In questi giorni, mentre Libero insiste per avere una risposta non equivoca sulla locazione dell’attico di via degli Alfani, la maggior parte della stampa è distratta. Tranne un articolo uscito su Repubblica e un pezzo su il Sole 24 Ore, nessun quotidiano pare appassionarsi al caso. Eppure si tratta di un ex sindaco, oggi presidente del Consiglio, che dal 14 marzo del 2011 al 22 gennaio di quest’anno trasferisce la propria residenza nella casa affittata da un amico, che incidentalmente è anche l’amministratore delegato di una società del comune, oltre che uomo di molti interessi, alcuni dei quali economici.
Escludendo profili di illiceità – peraltro da Libero mai evocati – appare evidente che il caso solleciti degli interrogativi, in particolare sull’opportunità di quel trasloco in un alloggio il cui canone di locazione era a carico di un imprenditore che intratteneva rapporti con il comune di cui Renzi era sindaco. Ciò nonostante nessun cronista pare davvero interessato a saperne di più. Anzi, gli articoli di Libero sono accolti dai colleghi con stupore e perfino con un certo fastidio, quasi che non fosse consentito disturbare il Rottamatore. Che senso ha tutto questo can-can, mi ha chiesto una giornalista di sinistra, «in fondo loro sono amici». Stessa reazione da parte della stampa cosiddetta indipendente, quella che non guarda in faccia a nessuno se il nessuno si chiama Berlusconi. Secondo gli autorevoli terzisti della categoria, quella di Libero sarebbe la solita campagna scandalistica, che prende a pretesto un fatto in sé irrilevante per montare una cagnara infinita.
Nessun commento:
Posta un commento