martedì 19 novembre 2013

I MALATI NON SI CURANO CON LE FACCIATE

«Basta progetti faraonici per gli ospedali, risparmiamo i soldi per letti e macchinari»


“Luca Tavecchio”
“La Padania 19.11.2013”


Meno forma e più sostanza. O meglio, prima la sostanza poi, eventualmente, la forma. È un appello innanzitutto alla sobrietà quello di Luca Zaia sulla costruzione degli ospedali, per i quali - sostiene il governatore - sarebbe bene evitare progetti faraoinici firmati dalle archistar e utilizzare invece i soldi in servizi e macchinari. La spending review insomma- dice Zaia -passa anche dalla scelta di progetti magari meno d'impatto da un punto di vista visivo ma che offrono maggiori garanzie di sostenibilità economica e soprattutto permettono di risparmiare per investire in elementi più "sostanziali". Una battaglia che la Giunta veneta trasformerà presto in una delibera e che coinvolgerà anche la Conferenza delle Regioni,  dove il Veneto è coordinatore per la sanità, •Se abbiamo vinto la battaglia sui costi standard - sostiene il presidente - possiamo vincere anche questa e fissare dei principi sull'edilizia ospedaliera a livello nazionale. È una battaglia di civiltà •. All' interno della Conferenza Zaia ha già trovato due sostenitori: il piemontese Roberto Cota e la friulanaDebora  Serracchiani. •Appoggio la battaglia di Zaia per ospedali funzionali ed efficienti. – ha detto Cota - Chiediamo l'applicazionedei costi standard anche per quanto riguarda i fondi per l'edilizia sanitaria•. E anche per Serracchiani •Garantire servizi sanitari efficienti ai nostri cittadini significa anche fare esercizio di buona amministrazione e sobrietà•. Secondo Zaia sugli ospedali in costruzione e ampliamento in Veneto se si guardasse •all'essenziale, come faceva Le Corbusier, si potrebbero risparmia re decine e decine di milioni che potremmo reinvestire al servizio dei pazienti. Nessuno vuole estromettere  architetti di fama dalla progettazione, ma credo che le amministrazioni pubbliche abbiano il dovere di fissare dei paletti a tute la dei malati, dei medici , anche dell'economia di costruzione e di gestione•. •Non vorrei che dalle scintillanti vetrate dell'inaugurazione - aggiunge - si passi poi a una cattiva e dispendiosa gestione manutentiva del decoro. Meno soldi in architettura, strutture più funziona li e facili da gestire, più soldi per letti e macchinari». Gli esempi in Veneto sono la struttura avveniristica dell'ospedale dell'Angelo di Mestre, progettato da Carlo Aymonino, e il Santorso di Thiene (Vicenza) realizzato da Alberto Altieri. •In Veneto -ha concluso Zaia –abbiamo strutture imponenti che se dovessi rifarle io oggi seguirei ben altre modalità. Il futuro dell'edilizia ospedaliera deve essere minimale, puntare al l'efficienza estrema anche nella scelta dei materiali e tipologia costruttiva. Non ci servono grandi hall, o grandi soluzioni estetiche per l'esterno, l'ospedale non è bello perché ha le vetrofacciate•. 

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