Gli italiani vanno in malora e le banche gongolano
E’ bastato un dato sul tasso di disoccupazione meno peggiore del previsto nel mese di dicembre, che apriti cielo, le fanfare mediatiche han ripreso a suonare, Letta impettito dice che siamo sulla buona strada e Saccomanni conferma che “il 2014 sarà l’anno della svolta, meno tasse e meno spread”.Che Buffoni!
Vogliamo proprio vedere se le cose stanno così come ce le fanno intendere, oppure la realtà è ben peggiore di quanto ci è dato sapere?
Iniziamo dal tema dell’occupazione che dovrebbe essere assieme al welfare , il centro delle attività e dell’impegno di un Governo responsabile verso i propri cittadini. Istruzione, sanità, lavoro;questo chiede il popolo e questo garantire lo Stato, uno Stato che “serve” i cittadini e non li tratta come sudditi.
A dicembre il tasso di disoccupazione è sceso dal 12,8% al 12,7%. Cavolo che risultato. Ciononostante,nell’anno appena trascorso, 2013, il numero di lavoratori in Italia si è ridotto di 424.000 unità, come si osserva dal seguente grafico:
Non sembra un grafico che conceda molte speranze a meno di non capovolgere il monitor del pc!!
A questo aggiungiamo che , mentre gli italiani perdono il loro stipendio, lo Stato da par sua ha aumentato le imposte del 3%, come di seguito evidenziato:
Tutto questo in ossequio alle politiche di Austerity imposte dalla BCE, UE e FMI per mettere in sicurezza i conti dello Stato,per essere credibili agli occhi dei mercati, per non essere attaccati dalla speculazione .
La domanda è : ne è valsa la pena?..è ora tutto sotto controllo? Direi di no.
Dal novembre 2011, data a partire dalla quale il Governo italiano è stato commissariato dalla Troika attraverso Monti prima e Letta poi,il debito pubblico è arrivato a 2104 miliardi di euro e riteniamo raggiungerà e supererà, per la fine del 2014, i 2200 miliardi di euro.
Il debito non si arresta nonostante riduzioni della spesa pubblica ed Avanzi primari di bilancio.
La strada che il Governo sta seguendo ci porterà al disastro; lo Stato toglie la moneta attraverso riduzioni di spesa ed aumento delle imposte per realizzare inutili Avanzi di Bilancio e le banche riducono il credito al ritmo del 6% annuo realizzando un’artificiale restrizione del credito. E la Comunità va in depressione, in agonia.
Senza la moneta manca il sangue all’economia reale, ma questi incapaci al Governo, servi del sistema bancario globale, non lo vedono o fanno finta di non vedere.
Per contro, decidono di aumentare il capitale della Banca d’Italia facendolo passare da 156.000 a 7.500.000.000 di euro ( aumentandolo di 48.000 volte!!!),prevedendo la distribuzione di dividendi ai partecipanti al capitale ( le Banche) pari al 6% del capitale sociale (circa 500 milioni di euro l’anno).
Dunque si rivalutano le quote già di proprietà delle banche commerciali nel capitale della Banca d’Italia di “appena” 48.000 volte e poi le si obbliga a venderle sul mercato nella percentuale che supera il 3% del totale, realizzando un utile spaventoso ( Unicredit e Banca Intesa ringraziano!)
Inoltre, l'art.4 comma 4 del Decreto 133/2013 definisce i soggetti cui possono appartenere le quote di partecipazione, tra cui non c'è lo Stato, ma solo banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza e fondi pensione, basta che abbiano l'unico requisito necessario, la sede legale in Italia, mentre non importa se sono di proprietà italiana o straniera.
Praticamente, con un tratto di penna si creano miliardi di euro che finiranno alle banche commerciali e contemporaneamente si estromette lo Stato dalla possibilità di detenere quote del capitale sociale, si abrogano tutte le norme che permettevano allo Stato, attraverso il potere di veto del Governo e del Ministero del Tesoro, di esercitare un controllo effettivo sulle decisioni deliberate dagli organi della Banca d'Italia nell’esercizio dei suoi poteri e nella gestione delle sue finanze.
La Banca d'Italia, custode del nostro patrimonio aureo (2700 tonnellate di oro), monetario ed immobiliare, si avvia a diventare di proprietà dai grandi gruppi bancari e finanziari, con velocità che ha dell'incredibile.
La Banca d'Italia, custode del nostro patrimonio aureo (2700 tonnellate di oro), monetario ed immobiliare, si avvia a diventare di proprietà dai grandi gruppi bancari e finanziari, con velocità che ha dell'incredibile.
Ancora una volta, il tutto in sfregio alla povertà, alla miseria che attanaglia sempre più cittadini italiani che restano silenziosamente a guardare il più grande esproprio della storia d’Italia.
Cittadini senza lavoro, tassati allo sfinimento e sistema bancario che invece viene premiato con rivalutazioni finanziarie di 48 mila volte e con la realizzazione di plusvalenze mostruose, solo e semplicemente con un tratto di penna.
Che dite ? è ora di cominciare ad alzare la voce?
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