MONTEPASCHI: IL GOVERNO IMPEDISCE A BRUXELLES DI CONTROLLARE I CONTI DEL MONTI BOND
Da due mesi il governo italiano impedisce agli uffici di Bruxelles di rendere nota la decisione con cui la Commissione europea il 27 novembre scorso ha imposto alla banca senese di restituire entro il 2014 tre dei quattro miliardi di aiuti di Stato ottenuti un anno fa: il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si avvale infatti del diritto di espungere dal testo “informazioni considerate confidenziali”. Un lavoro di sbianchettatura che indica come la vicenda Mps sia ormai diventata affare di Stato. Il comunicato emesso lunedì scorso dalla Banca d’Italia lo conferma: “L’incontro si è svolto in un clima costruttivo, nella responsabile consapevolezza di tutte le parti che il Monte possa continuare a rappresentare una realtà bancaria importante nell’economia del Paese, a condizione di poter contare su un adeguato supporto patrimoniale e su un assetto azionario stabile”. Nessuno che ricordi che l’Italia è sotto la minaccia: Almunia impone la restituzione di 3 miliardi di Monti Bond, e le ragioni sono scritte nel documento che il governo italiano non vuole rendere pubblico. Almunia, imponendone la restituzione, ha di fatto bocciato gli aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 108 del trattato europeo, secondo il quale una mazzata simile è ammessa se “tale aiuto e “attuato in modo abusivo”. Ma attenzione: la scelta di rimborsare i Monti Bond, indebolendo la banca e ribaltando una decisione di pochi mesi prima, è tutta italiana. Per Almunia andava bene anche la conversione in azioni dei Monti Bond, che avrebbe nazionalizzato il Monte quasi azzerando gli azionisti attuali, a cominciare dalla Fondazione. Per Bruxelles basta che gli azionisti non risolvano i loro problemi con i soldi di Pantalone
Fonte: Minzolinifanclub
Da due mesi il governo italiano impedisce agli uffici di Bruxelles di rendere nota la decisione con cui la Commissione europea il 27 novembre scorso ha imposto alla banca senese di restituire entro il 2014 tre dei quattro miliardi di aiuti di Stato ottenuti un anno fa: il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si avvale infatti del diritto di espungere dal testo “informazioni considerate confidenziali”. Un lavoro di sbianchettatura che indica come la vicenda Mps sia ormai diventata affare di Stato. Il comunicato emesso lunedì scorso dalla Banca d’Italia lo conferma: “L’incontro si è svolto in un clima costruttivo, nella responsabile consapevolezza di tutte le parti che il Monte possa continuare a rappresentare una realtà bancaria importante nell’economia del Paese, a condizione di poter contare su un adeguato supporto patrimoniale e su un assetto azionario stabile”. Nessuno che ricordi che l’Italia è sotto la minaccia: Almunia impone la restituzione di 3 miliardi di Monti Bond, e le ragioni sono scritte nel documento che il governo italiano non vuole rendere pubblico. Almunia, imponendone la restituzione, ha di fatto bocciato gli aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 108 del trattato europeo, secondo il quale una mazzata simile è ammessa se “tale aiuto e “attuato in modo abusivo”. Ma attenzione: la scelta di rimborsare i Monti Bond, indebolendo la banca e ribaltando una decisione di pochi mesi prima, è tutta italiana. Per Almunia andava bene anche la conversione in azioni dei Monti Bond, che avrebbe nazionalizzato il Monte quasi azzerando gli azionisti attuali, a cominciare dalla Fondazione. Per Bruxelles basta che gli azionisti non risolvano i loro problemi con i soldi di Pantalone
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