lunedì 10 marzo 2014

AMARE GLI ANIMALI VERAMENTE

Amate gli animali? Andate al canile e prendete il meno carino
"Lo vorrei nero, con i calzini bianchi. La vorrei rossa con gli occhi verdi. Lo vorrei di razza e discendente di una famiglia nobile, altrimenti non mi piace". Vi piacerebbe essere venduti? Vi piacerebbe che i vostri figli lo fossero? E allora perché comprate animali?

Tutto nasce da un errore di fondo: l'uomo che si considera padrone dell'intero universo.


L'uomo che può disporre di tutto a suo piacimento. E quindi anche delle piante, degli animali, degli altri uomini, potendo. Ma se il progresso raggiunto da una civiltà si misura anche nel rapporto con gli esseri viventi con cui si condivide uno spazio, non siamo proprio messi bene. Lasciamo, per questa volta, perdere il fatto che tutti i giorni li mangiamo. Sì, perché non mangiamo “carne”, mangiamo “animali”, esseri dotati di coscienza e, come qualcuno sostiene fermamente, anche di un'anima. Parliamo, oggi, di una scelta di vita: quella a fianco di un animale. (E non “di avere un animale al nostro fianco”, ma di essere noi al suo).

Un animale è un essere vivente che viene al mondo. E in quel momento egli ha tutti gli stessi diritti di qualsiasi altra creatura, uomo compreso. Perché dunque essere schiavo? Perché essere considerato una cosa? Perché essere venduto? Dividere la propria vita con un divano, per esempio, è già diverso.

Ma un animale non si compra: lo si incontra.

Avete presente cosa succede quando due sguardi si incrociano e si riconoscono? Quel momento magico in cui due anime si sfiorano, capiscono di essere al posto giusto e al momento giusto, e non si lasciano più? Quel momento da solo rende qualsiasi vita meritevole di essere vissuta. È un incontro fra esseri viventi, fra anime. Anche se una cammina su quattro zampe e l'altra su due.
“Io amo gli animali” non può essere solo uno slogan: deve essere una scelta di vita. Altrimenti non vale. E la vita, se la si rispetta, non si baratta con il vile denaro. E si combatte la vendita di esseri senzienti. Nei negozi di animali e negli allevamenti. Siano essi cani, gatti, mucche o galline. Perché è indifferente.

A pensarci bene c'è una cosa che ci rende diversi dagli animali, sulla bilancia dei diritti e dei doveri, dal momento in cui veniamo al mondo. Noi siamo responsabili. Noi siamo i loro fratelli maggiori. Non padroni, non proprietari, ma solo responsabili. Gli animali ci guardano come noi guardiamo agli angeli. Ci guardano e si affidano senza chiedere niente, senza porre condizioni, senza ma né perché. Lo fanno e basta.

Prendere coscienza di questo porta, giocoforza, a rifiutarsi di prendere parte a qualsiasi mercato possa essere condotto su di loro. Sulle loro anime e sui loro corpi.

Se desiderate iniziare una vita a fianco di un quattro zampe, non cercatelo quindi in un negozio. Fatelo per dignità. La vostra e quella degli animali. Non solo perché dall'Est europeo arrivano vagonate di cuccioli strappati troppo presto alle proprie madri, con malattie e problemi comportamentali serissimi, che talvolta li portano a morire poco dopo l'acquisto nei negozi e nelle mostre canine dove.

Leggete, per favore, qui: http://www.unaecoanimali.it/Stampa/traffico_dallest.htm e qui:href="http://www.randagismo.info/canifici dove trovate una lunga e triste lista di articoli in proposito.

Ma anche perché se continuiamo a chiedere cuccioli al mercato dei cuccioli, quel mercato continuerà a farne produrre per andare incontro alla domanda (e guadagnare soldi sulle vite di esseri viventi).

Andate al canile. Andate al gattile. Andate in una colonia. Prendete il gatto che vive in strada. Perché lui ha bisogno di una casa. Perché forse è proprio un ex-cucciolo di negozio regalato a Natale e abbandonato a Ferragosto.
Andate al canile. Se non altro per rendervi conto di quanta sofferenza c'è dietro gli occhi di chi, pur fidandosi ciecamente, è stato tradito.

Andate al canile e prendete un cane. Il più brutto che c'è. Perché è quello il più danneggiato dai cuccioli con pedigree in negozio. È lui la vittima del mercato. E della superficialità.

Perché scegliere un compagno, scegliere un'anima-le, è una cosa seria. Porta grandi responsabilità. E non va preso sottogamba.

Ma se lo fate per passatempo, allora non lo fate.
Starà meglio in canile che con voi.

di Anna Benedetto - fonte http://www.promiseland.it/view.php?id=2525

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