LE MENZOGNE DELLA SCIENZA ORTODOSSA, DELLA MEDICINA UFFICIALE, DELLA STORIA. LA VERITÀ SULLE SCIE CHIMICHE, SUL SIGNORAGGIO E SULL'INCOMBENTE DITTATURA GLOBALE DEL "NUOVO ORDINE MONDIALE".
Mi rivolgo ai miei lettori, che vogliano girare questo appello ad altri amici con la speranza di continuare tale catena virtuosa in felice progressione. Non possiamo lasciare solo chi si impegna nell’informazione su temi spinosi e segretati mettendo a rischio la propria incolumità. Dobbiamo agire.
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LA DISBIOSI ED IL CIBO CHE CURA - INFORMAZIONI SU DIETA GAPS E DIETA PALEOLITICA
Per informazoni sul metodo di cura della dottoressa Campbell-McBride (basato sulla dieta e sui probiotici) vedi http://disbiosi.blogspot.it/
MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2008
Impronte digitali per tutti, orwell è arrivato
Riporto questo comunicato stampa di nerina negrello presidente della lega contro la predazione degli organi.
Pare che per non prendere le impronte solo agli extracomunitari senza documenti, qualcuno del Governo, in nome di una fittizia democrazia, ritenga di estendere tale violenza a tutti i cittadini italiani (La Padania 16/07/02 "Impronte: prese anche agli italiani").
Per nostra cultura atavica le impronte si prendono ai "delinquenti", per tanto l'idea di per sé discutibile verso gli extracomunitari, diventa senz'altro violenza e gravissima offesa se praticata ai cittadini che vivono nella legalità.
Per certo io non obbedirò all'ordine di depositare le mie impronte in quanto non sono né un galeotto né una bestia, per cui mi domando che cosa riservi la mielata dittatura italiana per i dissidenti dell'impronta. Manderanno i carabinieri? Addebiteranno una multa o ci sarà la reclusione? Verrà praticato l'ostruzionismo, l'isolamento, l'emarginazione sociale?
Forse somministrare un pò di bromuro ai politici italiani per raffreddare le teste calde e le foghe cicliche sarebbe indicazione urgente prima del voto. Possibile che il Parlamento non sappia formulare una soluzione all'invasione extracomunitaria che non provochi danno agli italiani?
Nerina Negrello - Presidente
Ricordiamo che nel settembre 2003 la Commissione Europea presieduta da Romani Prodi aveva approvato la proposta del rilevamento delle impronte digitali e lo scanning del volto, iniziando con i visti turistici e i permessi di soggiorno, col programma di estendere ai passaporti dei cittadini europei. Quindi già tutto scritto da tempo.
Da un articolo di Vittorio Zucconi su la Domenica di Repubblica del 15.1.2006 si rileva sotto la voce "Il grande errore" che questa tecnica di schedatura non è del tutto attendibile e che il giro di affari delle apparecchiature per archiviare le impronte digitali era già nel 2006 di 4 miliardi di dollari. Inoltre gli informatici fanno notare che le impronte di innocenti potrebbero essere fraudolentemente usate contro di loro.
Il DECRETO SICUREZZA votato alla quasi unanimità dalla Camera ha trovato l'opposizione del PDCI: "è una trovata strumentale: l'idea di schedare tutti per colpire pochi, lede non solo la libertà personale ma soprattuto la dignità individuale".
Ora il DECRETO SICUREZZA deve passare al vaglio del Senato e la votazione è prevista per martedì o mercoledì. Invitiamo coloro che sono andati a votare a responsabilizzare i loro rappresentanti, minacciando il non voto alla prossima elezione in caso di approvazione del decreto.
LE IMPRONTE SI PRENDONO AI "DELINQUENTI"
Pare che per non prendere le impronte solo agli extracomunitari senza documenti, qualcuno del Governo, in nome di una fittizia democrazia, ritenga di estendere tale violenza a tutti i cittadini italiani (La Padania 16/07/02 "Impronte: prese anche agli italiani").
Per nostra cultura atavica le impronte si prendono ai "delinquenti", per tanto l'idea di per sé discutibile verso gli extracomunitari, diventa senz'altro violenza e gravissima offesa se praticata ai cittadini che vivono nella legalità.
Per certo io non obbedirò all'ordine di depositare le mie impronte in quanto non sono né un galeotto né una bestia, per cui mi domando che cosa riservi la mielata dittatura italiana per i dissidenti dell'impronta. Manderanno i carabinieri? Addebiteranno una multa o ci sarà la reclusione? Verrà praticato l'ostruzionismo, l'isolamento, l'emarginazione sociale?
Forse somministrare un pò di bromuro ai politici italiani per raffreddare le teste calde e le foghe cicliche sarebbe indicazione urgente prima del voto. Possibile che il Parlamento non sappia formulare una soluzione all'invasione extracomunitaria che non provochi danno agli italiani?
Nerina Negrello - Presidente
Ricordiamo che nel settembre 2003 la Commissione Europea presieduta da Romani Prodi aveva approvato la proposta del rilevamento delle impronte digitali e lo scanning del volto, iniziando con i visti turistici e i permessi di soggiorno, col programma di estendere ai passaporti dei cittadini europei. Quindi già tutto scritto da tempo.
Da un articolo di Vittorio Zucconi su la Domenica di Repubblica del 15.1.2006 si rileva sotto la voce "Il grande errore" che questa tecnica di schedatura non è del tutto attendibile e che il giro di affari delle apparecchiature per archiviare le impronte digitali era già nel 2006 di 4 miliardi di dollari. Inoltre gli informatici fanno notare che le impronte di innocenti potrebbero essere fraudolentemente usate contro di loro.
Il DECRETO SICUREZZA votato alla quasi unanimità dalla Camera ha trovato l'opposizione del PDCI: "è una trovata strumentale: l'idea di schedare tutti per colpire pochi, lede non solo la libertà personale ma soprattuto la dignità individuale".
Ora il DECRETO SICUREZZA deve passare al vaglio del Senato e la votazione è prevista per martedì o mercoledì. Invitiamo coloro che sono andati a votare a responsabilizzare i loro rappresentanti, minacciando il non voto alla prossima elezione in caso di approvazione del decreto.
e c'è chi se ne vanta!
un tale borghesi del'italia dei valori opinioni@antonioborghesi.it
"Questa notte la Commissione Bilancio della Camera, durante la discussione sulla manovra economica, ha approvato un emendamento, portante anche la mia firma e quella di altri colleghi Idv, per effetto del quale le nuove carte d'identità a partire dal 2010 porteranno per tutti le impronte digitali.
Se vuoi saperne di più clicca qui sotto
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SABATO 12 LUGLIO 2008
Ci stanno avvelenando intenzionalmente su tutti i fronti
Ormai è la prassi quotidiana, sentire al telegiornale notizie di discariche abusive (e non) che inquinano fiumi, falde acquifere, terreni agricoli, di residui radioattivi nei rifiuti (guarda caso poco dopo che il governo mette il segreto di stato sulle scorie nucleari).
Le notizie di cibi adulterati, contaminati, messi in commercio anche se scaduti da anni si susseguono senza sosta, e qualcuno potrebbe pensare che si tratti solo di coincidenze, dovute alla squallida logica del mercato, ad un effetto negativo del capitalismo.
Ma guardiamo cosa succede col paventato ritorno allo sfruttamento dell'energia nucleare, fonte non rinnovabile e decisamente sporca: la contaminazione è assicurata anche in assenza di qualsiasi incidente, e non esistono soglie minime sotto le quali la radioattività non danneggi gli organismi viventi.
La scelta del nucleare non può essere per niente casuale, dal momento che
a) l'uranio rischia di esaurirsi prima del petrolio
b) coi soldi che spendiamo per armare l'esercito potremmo riempire il paese di pannelli solari
d) limitare il consumo ai soli prodotti alimentari della regione in cui si vive potrebbe permettere un risparmio energetico enorme
e) ... e diciamolo pure, spediamo le sonde su Marte e credete davvero che non esista una tecnologia pulita per evitare il petrolio? ovviamente certe cose devono essere nascoste altrimenti gli esseri umani potrebbero evitare la crisi economica e vivere più felicemente
Evidentemente il nucleare serve a ben altro, ossia ad inquinare la terra, in particolare gli esseri umani, contaminare gli alimenti di cui si nutrono, farli ammalare, aggredirne il DNA, come si evince anche daquesto articolo ( e dai commenti che vi ho inserito).
Ogni altro motivo a mio parere non regge, perchè non c'è ragione di business che tenga; anche la posa di impianti solari genera business e se questi soldi andassero a Berlusconi, Prodi o al Papa per me andrebbe benissimo, purché ci si liberi dalla schiavitù del petrolio e dall'inquinamento del nucleare. Se poi il fine fosse quello di accentrare la produzione energetica, bene, per me possono pure produrre delle grandi centrali solari (è un po' più svantaggioso economicamente ma se proprio vogliono il monopolio energetico che lo facciano pure).
Adesso si comprende meglio il vero motivo di quella serie infinita di test atomici svolti in tutto il mondo; più che testare sempre nuovi tipi di armi atomiche forse la cricca dei Grandi Criminali che governa l'umanità aveva deciso di disperdere radioattività nell'ambiente, per aggredire l'umanità come si era già fatto col fluoro e come si sarebbe fatto in futuro con l'aspartame ... e che dire dello zucchero bianco che spadroneggia sulle nostre tavole?
Adesso si comprende meglio perchè certi Grandi Criminali si siano dati tanto da fare per scatenare tutte quelle guerre nei Balcani ed in Medio Oriente dove scaricare, con la scusa della guerra, immense quantità di prodotti radioattivi utilizzando proiettili all'uranio impoverito (che sembra in realtà contengano anche l'ancor più micidiale plutonio).
Adesso forse è più chiaro il reale motivo per cui a guerra ormai conclusa sono state sganciate due bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki.
Per quanto sconvolgente e nauseante questo possa sembrare temo che non esistano altre interpretazioni che reggano e che permettano di comprendere tutto quello che è successo negli ultimi 70 anni a riguardo della questione nucleare. Certo, potremmo pensare al caso, alla pura coincidenza, ma secondo me è un po' troppo pensare che per una serie di coincidenze fortuite l'umanità si sia scavata da sola una fossa in cui seppellirsi.
E se proprio siete tentati di considerare folle questo mio ragionamento vi consiglio di leggere attentamente un mio vecchio post (recentemente aggiornato) in cui trovate la dimostrazione che l'emergenza dei rifiuti in Campania è stata creata ad arte (ad esempio impedendo l'utilizzo di una discarica perfettamente funzionante in provincia di Caserta), e di leggere attentamente questo interessantissimo articolo di cronaca sull'olio di motore che viene usato per tagliare l'olio di girasole e finisce quindi sulla nostra tavola.
Sono tutte coincidenze, solo coincidenze, anche il fatto che inquinino deliberatamente l'aria notte e giorno è solo una coincidenza ... vuol dire che moriremo intossicati dalle coincidenze.
Lo capisco, quello che qui propongo non è un bel pensiero su cui soffermarsi prima di andare a dormire, ed è psicologicamente sconcertante, ma una volta che vi ho messo questa pulce nell'orecchio forse inizierete piano piano ad inserire certe informazioni in un altro quadro di riferimento. Poi col tempo potreste condividere queste mie interpretazioni, e magari pensare che bisogna svegliarsi, fare qualcosa, diffondere queste notizie.
Purtroppo però di tempo non ne abbiamo molto se vogliamo salvare questa terra ed i suoi abitanti, siamo realmente ad un passo dall'apocalisse.
L’esperimento di Rosenham
L’esperimento di Rosenham è una delle dimostrazioni più evidenti delle menzogne della psichiatria, e vale la pena spendere due parole per chiarire la portata di questi risultati.
Le conclusioni del dottore che organizzò questo esperimento sono: “È evidente che negli ospedali psichiatrici non siamo in grado di distinguere i sani dai malati di mente. Per chi invece ha un’idea più rigorosa dell’operare scientifico tale esperimento significa molto di più: la negazione dell’esistenza della malattia mentale.
Come si può infatti asserire l’esistenza di una malattia quando non esiste un criterio preciso per distinguerla da uno stato di salute? Come si può parlare di malattia mentale quando simili esperimenti provano che i giudizi di sano e malato sono, in questo campo, del tutto soggettivi?
D’altronde questa è una caratteristica specifica della psichiatria: essa basa le sue diagnosi non su accertamenti medico-diagnostici (come può fare la neurologia che studia le patologie del sistema nervoso) bensì su di un’analisi del comportamento. Per una persona che abbia un minimo di apertura mentale questo potrebbe bastare a fare capire l’assoluta arbitrarietà dei giudizi psichiatrici, che scadono troppo spesso in valutazioni puramente moralistiche.
L’esperimento di Rosenham
Le conclusioni del dottore che organizzò questo esperimento sono: “È evidente che negli ospedali psichiatrici non siamo in grado di distinguere i sani dai malati di mente. Per chi invece ha un’idea più rigorosa dell’operare scientifico tale esperimento significa molto di più: la negazione dell’esistenza della malattia mentale.
Come si può infatti asserire l’esistenza di una malattia quando non esiste un criterio preciso per distinguerla da uno stato di salute? Come si può parlare di malattia mentale quando simili esperimenti provano che i giudizi di sano e malato sono, in questo campo, del tutto soggettivi?
D’altronde questa è una caratteristica specifica della psichiatria: essa basa le sue diagnosi non su accertamenti medico-diagnostici (come può fare la neurologia che studia le patologie del sistema nervoso) bensì su di un’analisi del comportamento. Per una persona che abbia un minimo di apertura mentale questo potrebbe bastare a fare capire l’assoluta arbitrarietà dei giudizi psichiatrici, che scadono troppo spesso in valutazioni puramente moralistiche.
L’esperimento di Rosenham
L’impostazione dell’esperimento
Gli otto pseudopazienti costituivano un gruppo composto. Uno era un laureato in psicologia, di circa venticinque anni. Gli altri sette erano più vecchi e “inseriti”. Tra di loro c’erano tre psicologi, un pediatra, uno psichiatra, un pittore e una casalinga: tre erano donne e cinque uomini. Tutti quanti ricorsero a pseudonimi per paura che le diagnosi loro attribuite potessero in seguito danneggiarli. Quelli di loro che esercitavano professioni appartenenti al campo della salute mentale finsero di avere un’altra occupazione, in modo da evitare le speciali attenzioni che avrebbero potuto essere loro prestate dallo staff, per motivi di rispetto, o di prudenza, nei confronti di un collega malato. A parte me (ero il primo pseudopaziente e la mia presenza era nota all’amministrazione dell’ospedale e al primario psicologo e, per quanto ne sappia, soltanto a loro), la presenza degli pseudopazienti e la natura del programma di ricerca erano sconosciuti allo staff dell’ospedale .
Anche i contesti erano assai vari. Per poter generalizzare i risultati, si cercò di essere ammessi in vari ospedali. I dodici ospedali del campione si trovavano in cinque diversi Stati della costa atlantica e di quella pacifica. Alcuni erano vecchi e squallidi, altri erano nuovissimi. Alcuni avevano un orientamento sperimentale, altri no. Alcuni avevano uno staff numeroso, altri uno staff insufficiente. solo un ospedale era privato: tutti gli altri ricevevano sovvenzioni da fondi statali e federali o, in un caso, universitari.
Dopo aver fatto una telefonata all’ospedale per prendere un appuntamento, lo pseudopaziente arrivava all’ufficio ammissioni lamentandosi di aver sentito delle voci. Alla domanda di cosa dicessero le voci, rispondeva che erano per lo più poco chiare, ma per quel che poteva intendere gli dicevano “vuoto”, “cavo” e “inconsistente”. Le voci non gli erano familiari ed erano dello stesso sesso dello pseudopaziente. La scelta di questi sintomi fu fatta per la loro apparente somiglianza con certi sintomi di tipo esistenziale.
Si ritiene solitamente che tali sintomi abbiano origine da uno stato di dolorosa ansietà che deriva dal prendere coscienza che la propria vita è priva di significato. È come se la persona allucinata stesse dicendo: “La mia vita è vuota e inconsistente”. La scelta di questi sintomi fu anche determinata dall’assenza di qualsiasi testo scritto nella letteratura clinica su psicosi esistenziali.
Oltre ad inventare i sintomi e a falsificare il nome e l’impiego, non furono compiute altre alterazioni della storia personale o delle circostanze specifiche. Gli eventi significativi della vita dello pseudopaziente furono presentasti nella forma in cui si erano realmente verificati. I rapporti con i genitori e i fratelli, con il coniuge e i figli, con i compagni di lavoro e di scuola, purché non risultassero incoerenti con le eccezioni qui sopra menzionate, furono descritti così com’erano o com’erano stati. Furono descritte le frustrazioni e le sofferenze, così come lo furono le gioie e le soddisfazioni.
È così importante che si ricordino queste cose, se non altro perché hanno influenzato nettamente i successivi risultati, tesi ad una diagnosi di salute mentale, dal momento che nessuna delle loro storie o dei loro comportamenti abituali era in alcun modo patologica.
Immediatamente dopo l’ammissione nel reparto psichiatrico, lo pseudopaziente cessava di simulare ogni sintomo di anormalità. In alcuni casi, si verificava un breve periodo di nervosismo e ansia, dato che nessuno degli pseudopazienti davvero credeva che sarebbe stato ammesso in ospedale tanto facilmente. Invero il timore che avevano tutti quanti era di essere subito identificati come impostori e di trovarsi quindi in una situazione estremamente imbarazzante. Inoltre molti di loro non erano mai entrati prima in un reparto psichiatrico e anche coloro che vi erano già entrati erano comunque sinceramente preoccupati di quello che sarebbe potuto accadere. Il loro nervosismo, dunque, era del tutto giustificabile, in relazione alla novità dell’ambiente ospedaliero, ma in seguito diminuì rapidamente.
Se si esclude questo breve periodo di nervosismo, lo pseudopaziente si comportò in reparto così come si comportava “normalmente”, parlando con i pazienti e con lo staff così come avrebbe fatto abitualmente. Siccome in un reparto psichiatrico ci sono pochissime cose da fare, cercava di intrattenersi con gli altri conversando. Quando lo staff gli chiedeva come si sentisse, diceva che stava bene e che non aveva più sintomi. Si atteneva alle istruzioni che gli davano gli inservienti e consentiva alla somministrazione di farmaci (che però non venivano ingeriti), seguendo le indicazioni che gli venivano date quando si trovava in sala-pranzo. Oltre alle attività che gli era possibile svolgere nel reparto accettazione, trascorreva il tempo scrivendo le sue osservazioni sul reparto, i pazienti e lo staff. Inizialmente queste annotazioni venivano scritte “in segreto”, ma non appena apparve chiaro che nessuno ci faceva molta attenzione, gli pseudopazienti si misero a scriverle su normali blocchi di fogli, in luoghi pubblici come ad esempio il soggiorno.
Lo pseudopaziente, proprio come se fosse stato un vero paziente psichiatrico, era entrato in ospedale senza sapere assolutamente quando sarebbe stato dimesso. Ad ognuno di loro fu detto che per uscire avrebbe dovuto contare solo sui propri mezzi, riuscendo soprattutto a convincere lo staff di essere guarito. Gli stress psicologici associati all’ospedalizzazione si rivelarono considerevoli e tutti gli pseudopazienti, fuorché uno, avrebbero voluto essere dimessi quasi subito dopo essere stati ammessi. Erano quindi motivati non solo a comportarsi da persone sane, ma anche ad essere presi come esempi di collaborazione. Che il loro comportamento non sia stato in alcun modo distruttivo è confermato dalle relazioni degli infermieri, secondo le quali i pazienti si comportavano in modo “amichevole”, “collaboravano” e “non mostravano alcun segno della loro anormalità”.
I normali non sono identificabili come sani di mente
Nonostante si mostrassero pubblicamente sani di mente gli pseudopazienti non furono mai identificati come tali. Ammessi con una diagnosi di schizofrenia, con una sola eccezione, furono tutti dimessi con una diagnosi di schizofrenia “in via di remissione”. L’etichetta “in via di remissione” non deve in alcun modo essere liquidata come pura formalità, perché mai nel corso dell’ospedalizzazione era stata sollevata alcuna domanda su una possibile simulazione da parte loro, né per altro vi è alcuna indicazione nelle cartelle cliniche dell’ospedale che fosse emerso alcun sospetto a proposito del vero status degli pseudopazienti.
Sembra invece evidente che, una volta etichettato come schizofrenico, lo pseudopaziente sia rimasto intrappolato in questa etichetta. Se lo pseudopaziente doveva essere dimesso, la sua malattia doveva naturalmente essere “in via di remissione”; ma non era del tutto sano, né mai lo era stato dal punto di vista dell’istituzione.
L’incapacità di rilevare la salute mentale nel corso del periodo di degenza in ospedale può essere dovuta al fatto che i medici operano con forti pregiudizi nei confronti di quello che la statistica chiama errore di secondo tipo. Questo significa che i medici sono più portati a chiamare malata una persona sana (un falso positivo di secondo tipo) che a chiamare sana una persona malata (un falso negativo di primo tipo). Le ragioni di questo fatto non sono difficili da immaginare: è chiaramente più pericoloso fare una diagnosi sbagliata su una malattia che su uno stato di salute. È meglio sbagliare per eccesso di prudenza, sospettare l’esistenza di una malattia anche in una persona sana.
Ma quello che può valere per la medicina non vale nello stesso modo per la psichiatria. Le malattie mediche, benché siano eventi sfortunati per chi ne è colpito, non comportano solitamente un pregiudizio peggiorativo sull’individuo in questione. Le diagnosi psichiatriche, al contrario, portano con sé uno stigma personale, giuridico e sociale .
Era dunque importante vedere se la tendenza a diagnosticare malato di mente chi era invece sano potesse essere invertita. Il seguente esperimento fu messo in atto in un ospedale dove venivano svolte attività di ricerca e di insegnamento e il cui staff era venuto a conoscenza dei nostri risultati, ma non voleva credere che un errore così macroscopico potesse verificarsi nel proprio ospedale.
Lo staff fu informato che in un certo momento, nel corso dei tre mesi successivi, uno o più pseudopazienti avrebbero cercato di essere ammessi in questo ospedale psichiatrico. Ad ogni membro dello staff fu richiesto di classificare ogni paziente che si presentava in accettazione o in un reparto a seconda della probabilità che quest’ultimo aveva di essere uno pseudopaziente. Si usò una scala divisa in dieci punti, dove il punteggio 1 o 2 rifletteva la convinzione quasi assoluta che il paziente fosse uno pseudopaziente.
Si ottennero voti per 193 pazienti che erano stati tutti ammessi per subire un effettivo trattamento psichiatrico. A tutti i membri dello staff che avevano avuto in prima persona responsabilità nei loro confronti - inservienti, infermieri, psichiatri, medici e psicologi - fu richiesto di dare il loro giudizio. Quarantun pazienti furono considerati con un alto grado di sicurezza come pseudopazienti da almeno un membro dello staff. Ventitré furono considerati sospetti da almeno uno psichiatra. Diciannove furono considerati sospetti da uno psichiatra e da un altro membro dello staff.
In realtà nessun vero pseudopaziente (per lo meno del mio gruppo) si presentò durante questo periodo in quell’ospedale.
L’esperimento è istruttivo. Indica che la tendenza a designare malata di mente la gente sana può essere invertita quando la posta in gioco (in questo caso il prestigio e l’acume diagnostico) è alta. Ma cosa si deve dire delle diciannove persone per le quali fu sollevato il sospetto che fossero “sane” da parte di uno psichiatra e di un altro membro dello staff? Erano davvero “sane” queste persone, o si trattava piuttosto del fatto che lo staff, per evitare di incorrere nell’errore di secondo tipo, tendeva a commettere errori del primo tipo, cioè definire “sano” il matto? Non c’è modo di saperlo, ma una cosa è certa: qualsiasi processo diagnostico che si presti ad errori così massicci non può essere considerato molto attendibile.
L’alto potere adesivo delle etichette psicodiagnostiche
Oltre alla tendenza a chiamare malato chi è sano - una tendenza che appare più chiaramente nel comportamento diagnostico al momento dell’ammissione in ospedale che non dopo un periodo sufficientemente esteso - i dati stanno ad indicare il ruolo massiccio dell’etichettamento nelle diagnosi psichiatriche. Una volta etichettato come schizofrenico, lo pseudopaziente non può far più nulla per far dimenticare la sua etichetta: questo influenza in modo profondo la percezione che gli altri hanno di lui e del suo comportamento.
(...) Oggi sappiamo che non siamo in grado di distinguere la salute dalla malattia mentale. È deprimente pensare in che modo questa affermazione sarà utilizzata. Non solo deprimente, ma anche spaventoso: quante persone, viene da chiedersi, sono sane di mente ma non sono riconosciute tali nelle nostre istituzioni psichiatriche? Quante sono state stigmatizzate da diagnosi ben intenzionate, ma ciononostante errate? A proposito di quest’ultimo punto, si ricordi ancora una volte che l’errore di secondo tipo nelle diagnosi psichiatriche non ha le stesse conseguenze che nelle diagnosi mediche. Una diagnosi di cancro che si scopre errata provoca molto scalpore. Ma raramente si scopre che diagnosi psichiatriche sono errate: l’etichetta resta attaccata, eterno marchio di inferiorità.
Tratto da “Il pregiudizio psichiatrico” di Giorgio. Antonucci, ed. Eleuthera.
L'apocalisse di Falluja: effetti delle armi proibite dall'uranio al fosforo bianco
Se volete leggere per intero il documento in inglese da cui ho tratto questa immagine, e vedere le altre foto (se ne avete lo stomaco) potete visionare il documento Prohibited weapons Crisis - The effects of pollution on the public health in Fallujah (La crisi delle armi proibite - gli effetti dell'inquinamento sulla salute pubblica a Fallujah).
Sono questi i reali effetti della "guerra per la libertà" scatenata per difendere il mondo occidentale dalle "armi di distruzioni di massa". Ecco gli effetti delle armi di distruzione di massa proibite dalle convenzioni internazionali. I più colpiti "ovviamente" sono i bambini.
Questa immagine la dedico ai curatori dei siti perlecomplottiste e crono911 (e a tutti i loro compari) che tanto si danno da fare per difendere l'operato di quel governo USA, principale (ma non certo unico) responsabile di questi ed altri orrori; chissà se un giorno certa gente capirà che anche i loro bambini potrebbero subire in futuro questo trattamento.
Le élite che governano il mondo hanno da tempo programmato tempi di crisi, carestia e guerra anche per l'occidente, e tutto si sta preparando in questi anni anche grazie a loro, i negazionisti del complotto.
Che i loro cuori si aprano all'amore ed alla compassione per queste povere ed innocenti creature. Solo l'amore può salvare il mondo.
Qui sotto un video sull'uso del fosforo bianco in Iraq da parete dell'esercito statunitense.
Il 12 maggio 1996, nel corso di una puntata del programma televisivo statunitense ‘60 minutes’, l’allora ambasciatrice USA alle Nazioni Unite, Madaleine Albright, viene intervistata in merito alle sanzioni all’Iraq. Alla domanda della conduttrice "Abbiamo sentito che sono morti mezzo milione di bambini. Voglio dire, più bambini di quanti ne sono morti a Hiroshima. E’ un prezzo che vale la pena pagare?", Madeleine Albright risponde: "Penso sia una scelta molto difficile, ma sì, penso che ne valga la pena".
Sono questi gli esempi di libertà e democrazia appena benedetti dal Papa con dichiarazioni agghiaccianti. Il Papa accoglie il presidente USA descrivendo Bush un paladino della libertà. Se questo non è complotto, complotto criminale che cos'è allora? Mi dispiace ma Benedetto XVI non mostra assolutamente segni di morbo di alzheimer nonostante l'età, e prima accoglie a braccia aperte il Grande Ciminale Kissinger e poi Bush . Le prove del complotto stanno tutte davanti ai nostri occhi, se le vogliamo vedere.
Ma ecco le frasi testuali rivolte dal Papa a Bush in occasione del loro incontro nella primavera del 2008.
"Ho una grande ammirazione per un paese che è riuscito a coniugare così bene la modernità e i valori cristiani"
"Dio Onnipotente confermi questa Nazione e il suo popolo nelle vie della giustizia, della prosperità e della pace. Dio benedica l’America”
VENERDÌ 11 LUGLIO 2008
Una senatrice USA denuncia che le torri gemelle sono state demolite con esplosivi
Riporto dal sito http://www.luogocomune.net/ la traduzione dell'intervento in aula della senatrice Karen Johnson dello Stato dell'Arizona che smaschera la versione ufficiale sugli attentati al Word Trade Center; "ovviamente" di questo intervento non c'è stata eco nei mass media.
Chiedo che i miei commenti di oltre 200 parole siano messi a verbale. Colleghi, vorrei presentarvi un ospite molto particolare, che oggi è accompagnato da molti dei suoi migliori amici. Lassù in galleria, abbiamo un numero consistente di membri del Movimento per la verità sull'11 settembre, persone che chiedono una nuova indagine indipendente sugli attacchi dell'11 settembre 2001. In particolare, vorrei presentarvi una persona molto, molto coraggiosa, ...... di nome Blair Gadsby. Chiedo ai ragazzi che sono venuti con Blair di aiutarlo ad alzarsi, mentre vi parlo brevemente di Lui. Blair è molto debole, perchè digiuna da più di 2 settimane, per richiamare l'attenzione sulla causa del Movimento per la verità sull'11 settembre.
Oggi è il sedicesimo giorno di digiuno per Blair, che ha trascorso questi giorni davanti all'ufficio del Senatore John McCain, pregandolo di prendere visione di nuove prove relative ai crimini dell'11 settembre. Abbiamo una persona che sta sacrificando i propri bisogni e desideri personali per chiedere con coraggio al mondo intero di prendere atto, di porre domande, di informarsi invece di mettere la loro vita in mano a qualche spezzone del telegiornale, di pensare con la propria testa,(Quanto mi piace questa espressione....) in modo critico e consapevole. Blair è un educatore, e questo è, secondo me, ciò che fanno i grandi educatori. Migliaia di persone in tutto il paese, ed in realtà di tutto il mondo, stanno seguendo in Internet gli sviluppi di questo sciopero della fame, qui a Phoenix. Voglio che Blair sappia che io sono la sua più grande ammiratrice, e che le brave persone di tutto il mondo ammirano il suo coraggio e la sua determinazione. Vi prego di dare un caloroso benvenuto a Blair Gadsby e alla sezione di Phoenix del Movimento per la verità sull’11 settembre.
Il mese scorso ho iniziato ad esporre pubblicamente i miei dubbi sull'attentato dell’11 settembre 2001, che ha causato il crollo delle Torri Gemelle del World Trade Center, e dell'edificio numero 7. Se avete seguito la copertura mediatica da quando ho iniziato a parlare apertamente, avrete notato come sia stata feroce ed irrazionale nei miei confronti. I mezzi di informazione hanno lavorato sodo per cercare di far sembrare sciocco anche solo dubitare del Rapporto della Commissione sull’11 settembre, nonostante lo abbiano fatto alcuni degli stessi autori, inclusi i due co-presidenti della Commissione, i signori Hamilton e Kean. In realtà, il Rapporto della Commissione sull’11 settembre rappresenta una semplice teoria: la teoria che il fuoco e il danno causato dall'impatto di 2 aerei abbia fatto crollare i 3 edifici. Questa teoria non spiega però nessuna delle caratteristiche delle demolizioni a cui abbiamo assistito quel giorno, e che possiamo osservare anche oggi, grazie a centinaia di video. Non spiega come, in quattro casi su quattro, nessun codice di dirottamento sia stato trasmesso dagli aerei di linea sequestrati, nè come, in quattro casi su quattro, nessun caccia sia riuscito ad affiancare uno qualsiasi degli aerei di linea dirottati. Gli ufficiali militari che hanno mentito al Congresso sulla loro incapacità di proteggere l'America sarebbero stati mandati a giudizio da alcuni dei Commissari, ma a questi Commissari fu detto che non avevano l’autorità per farlo.
Gli eventi di quel giorno sono stati un crimine atroce contro la nostra nazione e contro i nostri cittadini, e il senso di giustizia che esiste in ciascuno di noi impone di sapere che cosa sia realmente accaduto, e come i responsabili verranno trovati e puniti. Le teorie e le ipotesi non finiranno mai, fino a quando non vi sarà un'indagine approfondita e trasparente, libera da conflitti di interessi. Tra le molte teorie che si possono trovare in Internet ce n'è una che spicca su tutte le altre. E' inattaccabile, supportata da prove inconfutabili, e sostenuta da centinaia di studiosi, architetti, ingegneri e altri professionisti che hanno l'istruzione, la formazione e l'esperienza per sapere di che cosa stiano parlando. Questa teoria sostiene che siano state delle demolizioni con esplosivi a far crollare le Torri Gemelle e l'edificio 7.
Il mese scorso ho iniziato ad esporre pubblicamente i miei dubbi sull'attentato dell’11 settembre 2001, che ha causato il crollo delle Torri Gemelle del World Trade Center, e dell'edificio numero 7. Se avete seguito la copertura mediatica da quando ho iniziato a parlare apertamente, avrete notato come sia stata feroce ed irrazionale nei miei confronti. I mezzi di informazione hanno lavorato sodo per cercare di far sembrare sciocco anche solo dubitare del Rapporto della Commissione sull’11 settembre, nonostante lo abbiano fatto alcuni degli stessi autori, inclusi i due co-presidenti della Commissione, i signori Hamilton e Kean. In realtà, il Rapporto della Commissione sull’11 settembre rappresenta una semplice teoria: la teoria che il fuoco e il danno causato dall'impatto di 2 aerei abbia fatto crollare i 3 edifici. Questa teoria non spiega però nessuna delle caratteristiche delle demolizioni a cui abbiamo assistito quel giorno, e che possiamo osservare anche oggi, grazie a centinaia di video. Non spiega come, in quattro casi su quattro, nessun codice di dirottamento sia stato trasmesso dagli aerei di linea sequestrati, nè come, in quattro casi su quattro, nessun caccia sia riuscito ad affiancare uno qualsiasi degli aerei di linea dirottati. Gli ufficiali militari che hanno mentito al Congresso sulla loro incapacità di proteggere l'America sarebbero stati mandati a giudizio da alcuni dei Commissari, ma a questi Commissari fu detto che non avevano l’autorità per farlo.
Gli eventi di quel giorno sono stati un crimine atroce contro la nostra nazione e contro i nostri cittadini, e il senso di giustizia che esiste in ciascuno di noi impone di sapere che cosa sia realmente accaduto, e come i responsabili verranno trovati e puniti. Le teorie e le ipotesi non finiranno mai, fino a quando non vi sarà un'indagine approfondita e trasparente, libera da conflitti di interessi. Tra le molte teorie che si possono trovare in Internet ce n'è una che spicca su tutte le altre. E' inattaccabile, supportata da prove inconfutabili, e sostenuta da centinaia di studiosi, architetti, ingegneri e altri professionisti che hanno l'istruzione, la formazione e l'esperienza per sapere di che cosa stiano parlando. Questa teoria sostiene che siano state delle demolizioni con esplosivi a far crollare le Torri Gemelle e l'edificio 7.
Ho messo un foglio su ciascuna delle vostre scrivanie, in una cartelletta gialla, con la foto di una delle torri che comincia a crollare. Vorrei che deste un'occhiata alla foto, per favore. Notate le travi d'acciaio che vengono sparate fuori della costruzione, e le enormi nuvole di polvere, che sono in realtà cemento polverizzato. Un edificio che crolla non si polverizza nella caduta. Immaginate di far cadere un blocco di cemento da un'altezza di circa 10 metri, o anche di più. Secondo voi si polverizza? No. Tuttavia, il cemento delle tre torri è esploso in una polvere che ha ricoperto tutta Manhattan. Potete vedere la polvere che comincia a formarsi molto prima che il blocco superiore sia crollato di pochi piani. Guardate la foto, e chiedetevi "è questo un edificio che crolla, o un edificio che esplode?"Un edificio che crolla può lanciare lateralmente le proprie travi in acciaio fino a 200 metri? Un edificio che è appena all'inizio del crollo può veramente sparare il proprio contenuto verso l'esterno in una massiccia nuvola di polvere? Che cosa vedete in quella foto? Io vedo un'esplosione. E lo stesso fanno milioni di altre persone che esigono una vera e propria inchiesta.Più importante della semplice osservazione di una foto, è il fatto che ingegneri, architetti e scienziati abbiano analizzato le macerie di Ground Zero ed altri aspetti degli edifici, riscontrando la presenza di almeno 15 diverse caratteristiche tipiche delle esplosioni. Queste 15 caratteristiche sono anch'esse elencate sul foglio che vi ho consegnato.
Nonostante gli attacchi vergognosi dei media sulla mia sanità mentale, sulla mia intelligenza e sul mio patriottismo, (accade a chiunque racconti verità,segno che si è sulla giusta strada!) il 95% delle telefonate e delle e-mail giunte al mio ufficio sono state di sostegno alla mia richiesta di una nuova inchiesta. Sono rimasta stupita, veramente, nel vedere come la stragrande maggioranza del pubblico rifiuti la versione ufficiale dei fatti, non solo quella della Commissione sull’11 settembre, ma anche quelle di FEMA [Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze] e NIST [Istituto Nazionale della Scienza e della Tecnologia] (pagati per raccontare la verità della Casa Bianca...)
Nonostante gli attacchi vergognosi dei media sulla mia sanità mentale, sulla mia intelligenza e sul mio patriottismo, (accade a chiunque racconti verità,segno che si è sulla giusta strada!) il 95% delle telefonate e delle e-mail giunte al mio ufficio sono state di sostegno alla mia richiesta di una nuova inchiesta. Sono rimasta stupita, veramente, nel vedere come la stragrande maggioranza del pubblico rifiuti la versione ufficiale dei fatti, non solo quella della Commissione sull’11 settembre, ma anche quelle di FEMA [Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze] e NIST [Istituto Nazionale della Scienza e della Tecnologia] (pagati per raccontare la verità della Casa Bianca...)
Io credevo che esprimere scetticismo sulla versione ufficiale dell’11 settembre sarebbe stato dannoso per un parlamentare, ma devo constatare che invece è esattamente il contrario. La gente vuole che i propri leader si alzino in piedi e si uniscano di fronte a qualcosa che non sembra giusto. "La verità vi renderà liberi". Blair Gadsby ed i miei ospiti di oggi vogliono la verità su quanto accaduto l'11 settembre. Gli americani vogliono la verità sull'11 settembre, vogliono una nuova inchiesta indipendente, e la voglio anch’io.(Il mondo intero vuole la verità).Ho fornito a ciascuno di voi un DVD dal titolo "Collasso Improbabile". Sono fiduciosa che lo guarderete con una mente aperta e che anche voi studierete alcuni dei meravigliosi e ben documentati articoli su Internet. Nel foglio ho incluso un elenco dei siti web più credibili. Non dovete sposare ogni singola teoria sull'11 settembre. Ve ne sono alcune che dovrebbero anzi essere respinte con decisione. Ma se vi convincerete - come ne sono convinti questi scienziati, architetti e ingegneri - che gli edifici siano stati demoliti con degli esplosivi, dovrete anche concordare sul fatto che sia necessaria una nuova inchiesta.Non ho preconcetti su chi possa essere stato, e non punto il dito contro nessuno. Ma credo che il peggior attacco nella storia americana, avvenuto sul suolo degli Stati Uniti, meriti la migliore inchiesta possibile, e questo non accadrà fino a quando persone come noi non cominceranno a farsi sentire.Le famiglie delle quasi tremila persone che morirono l'11 settembre, e le famiglie di coloro che sono stati avvelenati e sono morti a causa dei residui tossici dispersi nell'aria nelle settimane successive, durante le operazioni di rimozione, meritano di sapere come siano morti i loro cari.Se qualcun altro è stato coinvolto nella pianificazione e nell'attuazione dell'attentato, deve essere portato davanti a un tribunale.Vi chiedo di studiare il materiale che vi ho fornito e poi di unirvi a me nella richiesta per una nuova inchiesta indipendente.
Voglio ora lasciarvi un video su cui meditare, nel quale si porta a conoscenza del pubblico il fatto che nei 5 giorni precedenti l'11 settembre il livello di sicurezza fu portato ad alti livelli e che ai cani antiesplosivo fu impedito di recarsi al WTC. Avrebbero forse trovato qualcosa? Nel fine settimana precedente il crollo alcuni operai fecero operazioni di manutenzione agli edifici, staccando completamente la luce, disattivando tutti i sistemi di sicurezza, telecamere comprese.....Cosa fecero quegli operai,realmente?Lo sapete che una società, la Securacom si occupò dell'impianto di sicurezza del WTC e che quella società appartiene al fratello di George Bush? Oltre al sistema di sicurezza avrebbero potuto montare qualche cosa d'altro? Forse un piano progettato da tempo?
Il video poi puntualizza il fatto che il WTC era un disastro dal punto di vista economico,calo degli affittuari, grossa spesa di luce,gas acqua e ossigeno, inoltre l'acciaio era stato ricoperto dall'amianto per resistere meglio al fuoco ed era quindi necessario togliere tutto il poco salutare materiale. Questa operazione sarebbe costata un miliardo di dollari. Il crollo delle due torri fu quindi un colpo di fortuna, al loro posto sorgerà la Freedom Tower di 540 metri.Il video si conclude poi con una notizia che dovrebbe allertarci, visto il progetto italiano di costruire inceneritori ovunque, a New York continuano a morire i cani che andarono a cercare eventuali superstiti e le patologie da nanopolveri sono in netto aumento. La moglie del Dott. Montanari è stata chiamata in Usa per indagare sulle patologie dovute alle polveri dell'esplosione delle Torri!
Il video poi puntualizza il fatto che il WTC era un disastro dal punto di vista economico,calo degli affittuari, grossa spesa di luce,gas acqua e ossigeno, inoltre l'acciaio era stato ricoperto dall'amianto per resistere meglio al fuoco ed era quindi necessario togliere tutto il poco salutare materiale. Questa operazione sarebbe costata un miliardo di dollari. Il crollo delle due torri fu quindi un colpo di fortuna, al loro posto sorgerà la Freedom Tower di 540 metri.Il video si conclude poi con una notizia che dovrebbe allertarci, visto il progetto italiano di costruire inceneritori ovunque, a New York continuano a morire i cani che andarono a cercare eventuali superstiti e le patologie da nanopolveri sono in netto aumento. La moglie del Dott. Montanari è stata chiamata in Usa per indagare sulle patologie dovute alle polveri dell'esplosione delle Torri!
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2008
Conferenze di propaganda scolastica
Premessa: queste considerazione le ho scritte 5 mesi fa, ma ho rifinito questo articolo solo adesso che mi è passata la nausea.
Per altro questo è uno degli ultimi articoli che scrivo prima che il blog si prenda una pausa in cui tutto andrà a rilento. Ai miei "fedeli lettori" prometto che ho in serbo un bel po' di cose da scrivere; a chi ha mostrato interesse per i miei articoli non posso che suggerire di approfittarne per "leggere gli arretrati". Per il resto potete continuate ad informarvi ed aggiornarvi sui siti segnalati qui a destra.
Ho assistito nella mia scuola ad una conferenza sui totalitarismi nella prima metà del 20° secolo, nazismo, fascismo, bolscevismo.
Sono rimasto allibito (povero me, che ingenuo che sono a sperare ancora che ci sia qualcosa da salvare nella cultura ufficiale) da una serie di omissioni, errori, interpretazioni fin troppo soggettive, messaggi socialmente pericolosi, analisi approssimative.
Sono rimasto allibito peraltro dalla mancanza di uno spazio finale dedicato al dibattito ed alla discussione, segno chiaro di un messaggio a senso unico che deve essere “versato” nelle menti degli alunni che sembra debbano fare semplicemente da “recipienti” per il “sapere” preparato ad arte dall’esperto di turno. Ben altra cosa è la vera educazione, quella che stimola il confronto fra interpretazioni differenti, il ragionamento, il dubbio, il sano esercizio della critica.
Ma la cosa che proprio mi ha fatto cadere le braccia per terra è stato l’applauso finale tributato al relatore dai miei colleghi che insegnano storia. E mi sono chiesto: ma davvero non si sono accorti di niente? Siamo davvero alla frutta?
In realtà penso proprio di sì, la cultura nelle nostre “moderne” società “democratiche” occidentali è ormai marcia fino al midollo.
Quando ho visto quei docenti di storia battere le mani dopo una simile conferenza ho avuto la netta sensazione che il totalitarismo sia alle porte, un totalitarismo di nuovo tipo ovviamente, non quello dichiarato di Mussolini che asserisce sfacciatamente di detenere il potere assoluto, ma quello di un’oligarchia imprenditoriale/finanziaria che nascostamente orienta e guida ogni settore chiave della società (cultura, economia, politica, scienza) evitando di incarcerare od uccidere i propri oppositori se non quando sia strettamente necessario. La violenza contro l’oppositore diverrà obsoleta quando il controllo del potere sulla cultura sarà completo, quando l’indottrinamento sarà stato perfezionato al punto tale che nessuno avrà gli strumenti culturali per elaborare una qualsiasi forma di dissenso.
Ma analizziamo alcune affermazioni del relatore (non faccio nomi perché no mi interessa colpire la persona, quanto denunciare questa scandalosa mentalità e questi odiosi metodi di indottrinamento ai danni degli alunni), prima fra tutte la seguente [la trascrizione dell’intervento non è letterale, ma il senso è esattamente quello]: “Adesso sta prendendo piede un nuovo tipo di totalitarismo, l’integralismo islamico. Anche se poi in realtà bisognerebbe parlare di integralismo religioso in senso più vasto perché l’integralismo non è solo islamico”
Queste affermazioni a mio parere sono pericolose, molto pericolose, come dire che dopo avere avuto paura per 50 anni dei fascisti, dei nazisti, del comunismo sovietico stalinista e leninista adesso dobbiamo avere paura degli integralisti islamici? Per fortuna poco dopo avere fatto questa affermazione il conferenziere ha parlato anche dell’integralismo religioso cristiano per regalare un po’ di “par condicio”, ma lo stesso certe affermazioni mi sembrano gravissime. E devo dire che mi si accappona la pelle, dal momento che grazie alla ripetizione continua di affermazioni di questo tenore (poste in bocca a storici, politici, giornalisti, tele-giornalisti, conferenzieri) le persone (il popolo, la massa pilotata) vengono spinte all’odio verso l’arabo, al disprezzo verso il musulmano.
Secondo me è proprio grazie a queste ripetizioni non argomentate (perché se si dovessero dare delle motivazioni precise, argomentate di simili affermazioni ci si dovrebbe arrampicare sugli specchi) di slogan fondamentalmente ostili al mondo arabo che si genera l’accettazione delle varie guerre contro Iraq, Afghanistan (ed in futuro forse Iran), l’accettazione dell’oppressione israeliana nei territori occupati, e chissà quante altri massacri nel prossimo futuro.
Come non vedere, allora il parallelismo con quanto avvenuto prima dei due conflitti mondiali? Anche in quei tempi ci fu un forte indottrinamento delle masse che dovevano essere portate ad odiare il futuro nemico, un indottrinamento così forte che è riuscito a piegare persino quei pacifisti coerenti che all’interno dei partiti socialisti e socialdemocratici all’inizio si erano schierati contro ogni guerra, che incitavano alla fratellanza degli oppressi (il popolo dei lavoratori) contro la guerra fratricida voluta dagli oppressori (i governi dei re, dei potenti, dei grandi industriali, delle banche).
Ma poi si sa come finì la storia, alcuni capi socialisti vennero comprati (qualcuno si ricorderà di un certo Mussolini Benito, che da socialista rivoluzionario e contrario a tutte le guerre divenne d’improvviso direttore di un giornale nazionalista e guerrafondaio), altri furono convinti, e la massa quasi tutta seguì i capi; restarono solo alcuni socialisti rivoluzionari, alcuni anarchici e un po’ di gente comune che tennero alta la fiaccola dell’umanità, della pace, del rifiuto della violenza.
Tutti gli altri complici e solidali col vero nemico dell’umanità, convinsero dei poveri uomini innocenti (spesso ragazzini) a diventare carne da cannone, a spararsi l’uno contro l’altro senza alcun motivo, anche se a volte durante i momenti di tregua (come avvenne nel primo conflitto mondiale) i soldati dei due eserciti nemici fraternizzavano e organizzavano assieme dei brevi momenti di festa e di convivialità (poi finiva la tregua e persone che avrebbero potuto essere buoni vicini di casa riprendevano a massacrarsi a vicenda). Nel frattempo qualcun altro nei palazzi riccamente addobbati continuava ad accumulare ricchezze vendendo armi , o prestando soldi ai governi per finanziare la guerra (che avrebbe riscosso tempo debito con i dovuti, redditizi interessi).
Anche allora era entrato nella mentalità comune dei tedeschi che era giusto fare la guerra ai francesi, e dei francesi che era giusto fare la guerra ai tedeschi. Adesso sta entrando nella mentalità comune degli occidentali che sia giusto fare la guerra agli arabi, e nella mentalità degli arabi che sia giusto fare la guerra agli occidentali.
Ed io dico con forza, e mi verrebbe di gridarlo in faccia a tutti, che CHI FOMENTA QUESTI PENSIERI È SOCIALMENTE PERICOLOSO, OGGI COME IERI, PERCHÈ NON C’ È CRIMINE PEGGIORE DELLA GUERRA.
Una cosa che lascia molto perplessi è fra l’altro la superficialità (voluta? casuale?) con cui questi messaggi vengono lanciati da una persona che sta tenendo una conferenza di storia. Possibile che egli non sappia che l’integralismo islamico sia stato creato, organizzato, istruito, armato, finanziato dagli USA attraverso i suoi servizi segreti? Che non sia a conoscenza del fiume di armi e denari che è fluito dal governo degli USA alle tasche di uomini come Bin Laden per costruire un fenomeno che prima non esisteva? Che gli USA nel sostenere la resistenza antisovietica afghana abbiano scelto di cooptare la fazione meno democratica, più intollerante, più fanatica, più ignorante quindi e più facilmente controllabile?
Questo non vuol dire che prima dell’appoggio degli USA non esistessero fanatici islamici (esistevano, come esistevano ed esistono ancora i fanatici cristiani), ma che prima di ottenere armi e soldi dagli USA i fondamentalisti islamici potevano colpire i propri nemici scagliandogli contro la sabbia del deserto: non avevano bombe, mitra, lanciarazzi, lanciagranate, automezzi, non erano stati istruiti alle tecniche di guerriglia, tortura, terrorismo. In quest’ultimo campo in particolare si sa che gli specialisti sono gli istruttori statunitensi della “Scuole delle Americhe” (la famigerata scuola di terrorismo per gli agenti delle dittature del Sud-America, organizzata dall'esercito USA a Fort Benning in Georgia, dalla quale - dal 1946 a oggi - sono usciti 60.000 individui, tra cui gli esecutori di un numero impressionante di torture e assassinii, specie in America Latina; da questa Scuola, da questa Scuola sono usciti famosi criminali di stato che rispondono ai nomi di Roberto Viola e Leopoldo Gualtieri (dittatori argentini), i direttori dei campi di sterminio del Cile di Pinochet, e tanti anonimi torturatori come quelli degli "squadroni della morte" di vari paesi latinoamericani al servizio di vari governi filoamericani.
Sono rimasto allibito (povero me, che ingenuo che sono a sperare ancora che ci sia qualcosa da salvare nella cultura ufficiale) da una serie di omissioni, errori, interpretazioni fin troppo soggettive, messaggi socialmente pericolosi, analisi approssimative.
Sono rimasto allibito peraltro dalla mancanza di uno spazio finale dedicato al dibattito ed alla discussione, segno chiaro di un messaggio a senso unico che deve essere “versato” nelle menti degli alunni che sembra debbano fare semplicemente da “recipienti” per il “sapere” preparato ad arte dall’esperto di turno. Ben altra cosa è la vera educazione, quella che stimola il confronto fra interpretazioni differenti, il ragionamento, il dubbio, il sano esercizio della critica.
Ma la cosa che proprio mi ha fatto cadere le braccia per terra è stato l’applauso finale tributato al relatore dai miei colleghi che insegnano storia. E mi sono chiesto: ma davvero non si sono accorti di niente? Siamo davvero alla frutta?
In realtà penso proprio di sì, la cultura nelle nostre “moderne” società “democratiche” occidentali è ormai marcia fino al midollo.
Quando ho visto quei docenti di storia battere le mani dopo una simile conferenza ho avuto la netta sensazione che il totalitarismo sia alle porte, un totalitarismo di nuovo tipo ovviamente, non quello dichiarato di Mussolini che asserisce sfacciatamente di detenere il potere assoluto, ma quello di un’oligarchia imprenditoriale/finanziaria che nascostamente orienta e guida ogni settore chiave della società (cultura, economia, politica, scienza) evitando di incarcerare od uccidere i propri oppositori se non quando sia strettamente necessario. La violenza contro l’oppositore diverrà obsoleta quando il controllo del potere sulla cultura sarà completo, quando l’indottrinamento sarà stato perfezionato al punto tale che nessuno avrà gli strumenti culturali per elaborare una qualsiasi forma di dissenso.
Ma analizziamo alcune affermazioni del relatore (non faccio nomi perché no mi interessa colpire la persona, quanto denunciare questa scandalosa mentalità e questi odiosi metodi di indottrinamento ai danni degli alunni), prima fra tutte la seguente [la trascrizione dell’intervento non è letterale, ma il senso è esattamente quello]: “Adesso sta prendendo piede un nuovo tipo di totalitarismo, l’integralismo islamico. Anche se poi in realtà bisognerebbe parlare di integralismo religioso in senso più vasto perché l’integralismo non è solo islamico”
Queste affermazioni a mio parere sono pericolose, molto pericolose, come dire che dopo avere avuto paura per 50 anni dei fascisti, dei nazisti, del comunismo sovietico stalinista e leninista adesso dobbiamo avere paura degli integralisti islamici? Per fortuna poco dopo avere fatto questa affermazione il conferenziere ha parlato anche dell’integralismo religioso cristiano per regalare un po’ di “par condicio”, ma lo stesso certe affermazioni mi sembrano gravissime. E devo dire che mi si accappona la pelle, dal momento che grazie alla ripetizione continua di affermazioni di questo tenore (poste in bocca a storici, politici, giornalisti, tele-giornalisti, conferenzieri) le persone (il popolo, la massa pilotata) vengono spinte all’odio verso l’arabo, al disprezzo verso il musulmano.
Secondo me è proprio grazie a queste ripetizioni non argomentate (perché se si dovessero dare delle motivazioni precise, argomentate di simili affermazioni ci si dovrebbe arrampicare sugli specchi) di slogan fondamentalmente ostili al mondo arabo che si genera l’accettazione delle varie guerre contro Iraq, Afghanistan (ed in futuro forse Iran), l’accettazione dell’oppressione israeliana nei territori occupati, e chissà quante altri massacri nel prossimo futuro.
Come non vedere, allora il parallelismo con quanto avvenuto prima dei due conflitti mondiali? Anche in quei tempi ci fu un forte indottrinamento delle masse che dovevano essere portate ad odiare il futuro nemico, un indottrinamento così forte che è riuscito a piegare persino quei pacifisti coerenti che all’interno dei partiti socialisti e socialdemocratici all’inizio si erano schierati contro ogni guerra, che incitavano alla fratellanza degli oppressi (il popolo dei lavoratori) contro la guerra fratricida voluta dagli oppressori (i governi dei re, dei potenti, dei grandi industriali, delle banche).
Ma poi si sa come finì la storia, alcuni capi socialisti vennero comprati (qualcuno si ricorderà di un certo Mussolini Benito, che da socialista rivoluzionario e contrario a tutte le guerre divenne d’improvviso direttore di un giornale nazionalista e guerrafondaio), altri furono convinti, e la massa quasi tutta seguì i capi; restarono solo alcuni socialisti rivoluzionari, alcuni anarchici e un po’ di gente comune che tennero alta la fiaccola dell’umanità, della pace, del rifiuto della violenza.
Tutti gli altri complici e solidali col vero nemico dell’umanità, convinsero dei poveri uomini innocenti (spesso ragazzini) a diventare carne da cannone, a spararsi l’uno contro l’altro senza alcun motivo, anche se a volte durante i momenti di tregua (come avvenne nel primo conflitto mondiale) i soldati dei due eserciti nemici fraternizzavano e organizzavano assieme dei brevi momenti di festa e di convivialità (poi finiva la tregua e persone che avrebbero potuto essere buoni vicini di casa riprendevano a massacrarsi a vicenda). Nel frattempo qualcun altro nei palazzi riccamente addobbati continuava ad accumulare ricchezze vendendo armi , o prestando soldi ai governi per finanziare la guerra (che avrebbe riscosso tempo debito con i dovuti, redditizi interessi).
Anche allora era entrato nella mentalità comune dei tedeschi che era giusto fare la guerra ai francesi, e dei francesi che era giusto fare la guerra ai tedeschi. Adesso sta entrando nella mentalità comune degli occidentali che sia giusto fare la guerra agli arabi, e nella mentalità degli arabi che sia giusto fare la guerra agli occidentali.
Ed io dico con forza, e mi verrebbe di gridarlo in faccia a tutti, che CHI FOMENTA QUESTI PENSIERI È SOCIALMENTE PERICOLOSO, OGGI COME IERI, PERCHÈ NON C’ È CRIMINE PEGGIORE DELLA GUERRA.
Una cosa che lascia molto perplessi è fra l’altro la superficialità (voluta? casuale?) con cui questi messaggi vengono lanciati da una persona che sta tenendo una conferenza di storia. Possibile che egli non sappia che l’integralismo islamico sia stato creato, organizzato, istruito, armato, finanziato dagli USA attraverso i suoi servizi segreti? Che non sia a conoscenza del fiume di armi e denari che è fluito dal governo degli USA alle tasche di uomini come Bin Laden per costruire un fenomeno che prima non esisteva? Che gli USA nel sostenere la resistenza antisovietica afghana abbiano scelto di cooptare la fazione meno democratica, più intollerante, più fanatica, più ignorante quindi e più facilmente controllabile?
Questo non vuol dire che prima dell’appoggio degli USA non esistessero fanatici islamici (esistevano, come esistevano ed esistono ancora i fanatici cristiani), ma che prima di ottenere armi e soldi dagli USA i fondamentalisti islamici potevano colpire i propri nemici scagliandogli contro la sabbia del deserto: non avevano bombe, mitra, lanciarazzi, lanciagranate, automezzi, non erano stati istruiti alle tecniche di guerriglia, tortura, terrorismo. In quest’ultimo campo in particolare si sa che gli specialisti sono gli istruttori statunitensi della “Scuole delle Americhe” (la famigerata scuola di terrorismo per gli agenti delle dittature del Sud-America, organizzata dall'esercito USA a Fort Benning in Georgia, dalla quale - dal 1946 a oggi - sono usciti 60.000 individui, tra cui gli esecutori di un numero impressionante di torture e assassinii, specie in America Latina; da questa Scuola, da questa Scuola sono usciti famosi criminali di stato che rispondono ai nomi di Roberto Viola e Leopoldo Gualtieri (dittatori argentini), i direttori dei campi di sterminio del Cile di Pinochet, e tanti anonimi torturatori come quelli degli "squadroni della morte" di vari paesi latinoamericani al servizio di vari governi filoamericani.
Come può uno storico che si rispetti paventare il pericolo del totalitarismo islamico? Non affermo semplicisticamente che ogni storico debba arrivare a concepire il disegno totalitario del nuovo ordine mondiale, ma almeno (se proprio di pericolo totalitario deve parlare) che indichi il totalitarismo occidentale travestito da democrazia (statunitense in primis), o che indichi il nuovo totalitarismo russo. Come fa uno storico degno di questo nome ad ignorare che il “totalitarismo islamico” è stato storicamente una costruzione degli USA, poi utilizzata come spauracchio per portare il mondo alla “guerra santa” contro le innocenti popolazioni mediorientali?
Forse quello storico non ha mai saputo nemmeno del'esistenza del libro del giornalista statunitense John K. Cooley Una guerra empia - la CIA e l'estremismo islamico. Ricordiamo ad ogni modo quello che afferma a uno degli uomini più potenti e più influenti degli USA, membro di numerose istituzioni di primissimo piano, Z. Brezinski, nel suo libro “La grande scacchiera”:
Forse quello storico non ha mai saputo nemmeno del'esistenza del libro del giornalista statunitense John K. Cooley Una guerra empia - la CIA e l'estremismo islamico. Ricordiamo ad ogni modo quello che afferma a uno degli uomini più potenti e più influenti degli USA, membro di numerose istituzioni di primissimo piano, Z. Brezinski, nel suo libro “La grande scacchiera”:
1) il nostro [quello degli USA] è il più grande impero mai esistito sulla faccia della terra
2) riusciamo a condizionare la cultura, i gusti, la musica, le mode in tutte queste terre sotto il nostro predominio, imponendo i nostro modelli
3) dobbiamo rafforzare il controllo sul continente euro-asiatico
Per permettere ai i potenti di continuare a schiavizzare la popolazione, la manipolazione mentale di un regime che ti faccia credere di essere libero può essere molto più efficace di un regime dittatoriale dichiarato. Quest’ultimo rischia di doversi confrontare con una sommossa popolare che lo destituisca, ma se nessuno si accorge di essere schiavo, se nessuno vede le proprie catene, perché si dovrebbe ribellare? La schiavitù moderna non è più necessariamente quella fisica delle persone incatenate, ma una forma molto più subdola e sofisticata di schiavitù intellettuale ed economica.
I poteri forti però nel frattempo si stanno anche allenando ad affrontare ogni evenienza, anche quella di un’eventuale rivolta, ben consci che l’inganno potrebbe un giorno essere svelato
Hanno iniziato negli USA, dove sono stati sospesi i diritti costituzionali con delle leggi (Patriot Act I e II) assolutamente incostituzionali, e tutto avviene nella sostanziale indifferenza della maggior parte dei cittadini statunitensi e del mondo intero.
Anzi, più che di indifferenza bisognerebbe parlare di ansia di emulazione da parte di tutti i governi, europei e non, che stanno cercando in misura minore o maggiore di introdurre restrizioni sempre maggiori alla libertà personale, leggi di “emergenza”, applicando sempre più spesso leggi anacronistiche lesive dei diritti individuali. In Italia per esempio si usano sempre più spesso leggi dell’epoca fascista per condannare persone che non hanno commesso nessuno specifico reato ma che vogliono “sovvertire le istituzioni” ovvero persone che disgustate dai governi e dai partiti di centro di destra e di sinistra, si battono in prima persona e senza mediazioni contro l’inquinamento, la guerra, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Il prossimo ventilato varo di un “pacchetto di leggi per la sicurezza” in questo contesto potrebbe rappresentare un ulteriore tentativo di erodere le garanzie costituzionali ed aumentare i poteri dell’apparato repressivo (in vista di un loro utilizzo contro ogni forma di dissenso). In Europa col trattato di Lisbona si prevede la possibilità di eliminare fisicamente i fautori di una qualsiasi ribellione.
E mentre negli USA si possono rinchiudere in prigione le persone per diverse settimane senza nemmeno concedere il permesso di contattare un legale, mentre in Russia si susseguono elezioni-farsa a colpi di brogli elettorali, il nostro conferenziere parlando di totalitarismi moderni non trova niente di meglio di cui parlare che all’integralismo islamico (senza peraltro discutere le sue profonde connessioni con l’intelligence ed il governo degli USA).
Per permettere ai i potenti di continuare a schiavizzare la popolazione, la manipolazione mentale di un regime che ti faccia credere di essere libero può essere molto più efficace di un regime dittatoriale dichiarato. Quest’ultimo rischia di doversi confrontare con una sommossa popolare che lo destituisca, ma se nessuno si accorge di essere schiavo, se nessuno vede le proprie catene, perché si dovrebbe ribellare? La schiavitù moderna non è più necessariamente quella fisica delle persone incatenate, ma una forma molto più subdola e sofisticata di schiavitù intellettuale ed economica.
I poteri forti però nel frattempo si stanno anche allenando ad affrontare ogni evenienza, anche quella di un’eventuale rivolta, ben consci che l’inganno potrebbe un giorno essere svelato
Hanno iniziato negli USA, dove sono stati sospesi i diritti costituzionali con delle leggi (Patriot Act I e II) assolutamente incostituzionali, e tutto avviene nella sostanziale indifferenza della maggior parte dei cittadini statunitensi e del mondo intero.
Anzi, più che di indifferenza bisognerebbe parlare di ansia di emulazione da parte di tutti i governi, europei e non, che stanno cercando in misura minore o maggiore di introdurre restrizioni sempre maggiori alla libertà personale, leggi di “emergenza”, applicando sempre più spesso leggi anacronistiche lesive dei diritti individuali. In Italia per esempio si usano sempre più spesso leggi dell’epoca fascista per condannare persone che non hanno commesso nessuno specifico reato ma che vogliono “sovvertire le istituzioni” ovvero persone che disgustate dai governi e dai partiti di centro di destra e di sinistra, si battono in prima persona e senza mediazioni contro l’inquinamento, la guerra, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Il prossimo ventilato varo di un “pacchetto di leggi per la sicurezza” in questo contesto potrebbe rappresentare un ulteriore tentativo di erodere le garanzie costituzionali ed aumentare i poteri dell’apparato repressivo (in vista di un loro utilizzo contro ogni forma di dissenso). In Europa col trattato di Lisbona si prevede la possibilità di eliminare fisicamente i fautori di una qualsiasi ribellione.
E mentre negli USA si possono rinchiudere in prigione le persone per diverse settimane senza nemmeno concedere il permesso di contattare un legale, mentre in Russia si susseguono elezioni-farsa a colpi di brogli elettorali, il nostro conferenziere parlando di totalitarismi moderni non trova niente di meglio di cui parlare che all’integralismo islamico (senza peraltro discutere le sue profonde connessioni con l’intelligence ed il governo degli USA).
Alla conferenza non sono mancati gli interventi dei docenti per ricordare che “per fortuna noi adesso viviamo in un mondo libero” e la dimostrazione, udite udite, è che possiamo scaricare da internet le nostre canzoni preferite senza essere messi in prigione! Che volo pindarico! Possibile che nessuno comprenda che c’è sotto qualcosa di strano, di molto strano dietro tutto questo scaricare canzoni e film da internet senza troppe restrizioni? Se l’interesse principale di chi sta al potere fosse difendere il copyright avrebbero potentissimi mezzi informatici (echelon) nonché giudiziari per mettere fine a tale fenomeno, ed avrebbero persino un gruppo di pressione alle spalle (le grandi aziende della musica e del cinema) capace di esercitare un’influenza potente e di mettere a disposizione avvocati di prim’ordine nello stendere denunce. Se invece (a parte qualche episodio sporadico di persecuzione giudiziaria) lo scambio di file audio e video è ancora largamente tollerato forse dovremmo pensare che ci sono dietro interessi più grandi di quelli delle etichette discografiche, ovvero l’interesse da parte dell’élite dominante a diffondere sempre di più quel mezzo militare che è internet (è utile ricordare che la rete è nata da un’applicazione militare poi diffusa a livello globale).
Alcuni degli scopi di tale diffusione li vediamo realizzati già adesso: il controllo totale ed a tempo reale della stragrande maggioranza delle comunicazioni dei privati e delle aziende tramite il sistema echelon ed il sistema microsoft (quasi tutto il mondo usa programmi microsoft, che si "sospetta fortemente" siano stati appositamente congegnati per facilitare il controllo remoto). Adesso che le lettere col francobollo sono un residuo del passato, adesso che è possibile controllare tutte le e-mail e tutte le telefonate con un unico sistema computerizzato si è realizzato uno dei sogni orwelliani più perversi del potere: il controllo di ogni forma di comunicazione, un Grande Fratello che spia ogni nostra mossa. La parziale perdita dei profitti di alcune aziende che vendono CD e DVD per le élite dominanti è a questo punto del tutto irrilevante.
Sì, certo, possiamo pure credere di essere liberi fino a quando non ci accorgiamo delle catene che abbiamo addosso, fino a quando dimentichiamo tutte le persone perseguitate dalla magistratura per reati di opinione, le persone percosse con violenza, torturate ed uccise dalla polizia (Genova 2001 è solo una dei tanti esempi), fino a quando dimentichiamo le persone uccise dai servizi segreti per avere scoperto la verità sul terrorismo di stato (come il tecnico informatico Michele Landi “suicidato” perché aveva scoperto i mandanti, probabilmente statali, del delitto Biagi), le persone assassinate per avere denunciato la truffa del signoraggio bancario (Kennedy, Molinari), fino a quando ci dimentichiamo che lo stesso signoraggio è una pesantissima catena che ci rende schiavi delle banche.
In un’altra conferenza dello stesso ciclo ricordo che il relatore ha parlato di un controllo asfissiante ai tempi del regime fascista, ma non ha visto i legami con presente, con un mondo pieno di telecamere di sorveglianza, microchip identificativi, ed echelon che spia ogni forma di comunicazione. Gli storici anche quando conoscono il passato sembrano ciechi al presente.
Ma torniamo alla storia, ed a quanto è stato detto (ed omesso) dal nostro conferenziere, e parliamo di economia. Una delle cose più incredibile della conferenza è che si è analizzato mezzo secolo di storia riducendo tutte le problematiche economiche ad una frase (20 secondi su una conferenza di 90 minuti): “la grande crisi del 1929 ha avuto enormi ripercussioni sulla politica, e senza tale crisi non ci sarebbe stato nemmeno l’avvento di Hitler”.
Bene, meno male che l’ha detto ma tutto finisce qui? Possibile che si affermi che l’avvento del nazismo, i campi di concentramento, lo sterminio degli ebrei, la seconda guerra mondiale con la sua messe di decine di milioni di vittime, siano tutti fenomeni innescati da una crisi economica e non si analizzi poi tale crisi? La storia insegna capire, a ricordare o a dimenticare? Se comprendessimo i meccanismi economici che stanno dietro alla crisi del 1929 forse potremmo evitare qualcosa di simile in un futuro (purtroppo ormai, temo, molto prossimo).
E invece niente, un accenno rapido e si parla ad altro, senza per altro accennare minimamente nemmeno a chi abbia sovvenzionato Hitler e Mussolini, ai legami fra Rockefeller, Wall Stret, IG Farben, nazismo, per non parlare dei finanziatori della rivoluzione sovietica (altro tabù dei tabù). Peccato, perché se si analizzasse per bene come è avvenuto la crisi del 1929, si noterebbe la concessione di prestiti che sono poi stati revocati, la grossa apertura al credito seguita poi da una chiusura del credito stesso, una manovra concertata cui è seguita per altro la creazione della banca privata Federal Bank Reserve detentrice dei diritti (illegali) di signoraggio: la crisi del 1929 che ha portato poi sulla sua lunga onda l’ascesa di Hitler è stata creata ad hoc dalla grande finanza, la stessa che ha poi finanziato direttamente Hitler, per cui non è esagerato affermare che 20 milioni di persone devono la loro orrenda morte ad un cinico gioco di speculatori finanziari.
Mentre scrivo queste righe le manovre degli speculatori finanziari hanno fatto lievitare artificialmente il prezzo del petrolio anche quando la domanda è scesa e l’offerta (ovvero le riserve di greggio estratto) è salita, una situazione che genererebbe la discesa del prezzo di qualsiasi merce; al contempo l’aumento del prezzo del petrolio assieme alle manovre degli speculatori finanziari ha generato un aumento dei prezzi dei cereali che sta affamando il terzo mondo. Ancora una volta la storia si ripete ed i giochi dell’alta finanza regalano fame morte e miseria, piantando i semi per possibili destabilizzazioni e guerre future.
Per terminare questo lungo articolo vorrei segnalare un’altra chicca della conferenza: “l’URSS si è sgretolata in tempi stranamente rapidi e nessuno ha capito perché”. Caro il mio storico, temo proprio tu ti sia perso le affermazioni di Z. Brezinski (che poi possano non essere del tutto veritiere è un discorso a parte, ma sarebbero lo stesso da sottolineare quando si parla di quell’avvenimento) il quale si è vantato di avere agevolato il crollo dell’URSS attirando la superpotenza sovietica nella trappola della guerra in Afhganistan. Certo, questo particolare può non spiegare tutto, e si può sospettare un disegno a più alti livelli per modificare gli assetti politici mondiali (come sembrano testimoniare certe affermazioni recenti di Gorbaciov sul Nuovo Ordine Mondiale), ma se fossimo realmente in assenza di una qualsiasi spiegazione accertata del crollo dell’URSS non si potrebbe quanto meno sospettare un’oscura manovra dietro le quinte? Tali sospetti purtroppo non emergono mai dal lavoro degli storici, nemmeno quando conoscono la storia di Gladio e della loggia P2. Eppure la conoscenza diretta di queste cospirazioni dovrebbe essere sufficiente per sospettare che ve ne siano altre non ancora scoperte: la verità su Gladio e sulla P2 non è stata certo spiattellata dai cospiratori, ma è venuta fuori a fatica dopo lunghe e difficili indagini, come non sospettare allora che altre strutture segrete siano ancora operative?
Sì, certo, possiamo pure credere di essere liberi fino a quando non ci accorgiamo delle catene che abbiamo addosso, fino a quando dimentichiamo tutte le persone perseguitate dalla magistratura per reati di opinione, le persone percosse con violenza, torturate ed uccise dalla polizia (Genova 2001 è solo una dei tanti esempi), fino a quando dimentichiamo le persone uccise dai servizi segreti per avere scoperto la verità sul terrorismo di stato (come il tecnico informatico Michele Landi “suicidato” perché aveva scoperto i mandanti, probabilmente statali, del delitto Biagi), le persone assassinate per avere denunciato la truffa del signoraggio bancario (Kennedy, Molinari), fino a quando ci dimentichiamo che lo stesso signoraggio è una pesantissima catena che ci rende schiavi delle banche.
In un’altra conferenza dello stesso ciclo ricordo che il relatore ha parlato di un controllo asfissiante ai tempi del regime fascista, ma non ha visto i legami con presente, con un mondo pieno di telecamere di sorveglianza, microchip identificativi, ed echelon che spia ogni forma di comunicazione. Gli storici anche quando conoscono il passato sembrano ciechi al presente.
Ma torniamo alla storia, ed a quanto è stato detto (ed omesso) dal nostro conferenziere, e parliamo di economia. Una delle cose più incredibile della conferenza è che si è analizzato mezzo secolo di storia riducendo tutte le problematiche economiche ad una frase (20 secondi su una conferenza di 90 minuti): “la grande crisi del 1929 ha avuto enormi ripercussioni sulla politica, e senza tale crisi non ci sarebbe stato nemmeno l’avvento di Hitler”.
Bene, meno male che l’ha detto ma tutto finisce qui? Possibile che si affermi che l’avvento del nazismo, i campi di concentramento, lo sterminio degli ebrei, la seconda guerra mondiale con la sua messe di decine di milioni di vittime, siano tutti fenomeni innescati da una crisi economica e non si analizzi poi tale crisi? La storia insegna capire, a ricordare o a dimenticare? Se comprendessimo i meccanismi economici che stanno dietro alla crisi del 1929 forse potremmo evitare qualcosa di simile in un futuro (purtroppo ormai, temo, molto prossimo).
E invece niente, un accenno rapido e si parla ad altro, senza per altro accennare minimamente nemmeno a chi abbia sovvenzionato Hitler e Mussolini, ai legami fra Rockefeller, Wall Stret, IG Farben, nazismo, per non parlare dei finanziatori della rivoluzione sovietica (altro tabù dei tabù). Peccato, perché se si analizzasse per bene come è avvenuto la crisi del 1929, si noterebbe la concessione di prestiti che sono poi stati revocati, la grossa apertura al credito seguita poi da una chiusura del credito stesso, una manovra concertata cui è seguita per altro la creazione della banca privata Federal Bank Reserve detentrice dei diritti (illegali) di signoraggio: la crisi del 1929 che ha portato poi sulla sua lunga onda l’ascesa di Hitler è stata creata ad hoc dalla grande finanza, la stessa che ha poi finanziato direttamente Hitler, per cui non è esagerato affermare che 20 milioni di persone devono la loro orrenda morte ad un cinico gioco di speculatori finanziari.
Mentre scrivo queste righe le manovre degli speculatori finanziari hanno fatto lievitare artificialmente il prezzo del petrolio anche quando la domanda è scesa e l’offerta (ovvero le riserve di greggio estratto) è salita, una situazione che genererebbe la discesa del prezzo di qualsiasi merce; al contempo l’aumento del prezzo del petrolio assieme alle manovre degli speculatori finanziari ha generato un aumento dei prezzi dei cereali che sta affamando il terzo mondo. Ancora una volta la storia si ripete ed i giochi dell’alta finanza regalano fame morte e miseria, piantando i semi per possibili destabilizzazioni e guerre future.
Per terminare questo lungo articolo vorrei segnalare un’altra chicca della conferenza: “l’URSS si è sgretolata in tempi stranamente rapidi e nessuno ha capito perché”. Caro il mio storico, temo proprio tu ti sia perso le affermazioni di Z. Brezinski (che poi possano non essere del tutto veritiere è un discorso a parte, ma sarebbero lo stesso da sottolineare quando si parla di quell’avvenimento) il quale si è vantato di avere agevolato il crollo dell’URSS attirando la superpotenza sovietica nella trappola della guerra in Afhganistan. Certo, questo particolare può non spiegare tutto, e si può sospettare un disegno a più alti livelli per modificare gli assetti politici mondiali (come sembrano testimoniare certe affermazioni recenti di Gorbaciov sul Nuovo Ordine Mondiale), ma se fossimo realmente in assenza di una qualsiasi spiegazione accertata del crollo dell’URSS non si potrebbe quanto meno sospettare un’oscura manovra dietro le quinte? Tali sospetti purtroppo non emergono mai dal lavoro degli storici, nemmeno quando conoscono la storia di Gladio e della loggia P2. Eppure la conoscenza diretta di queste cospirazioni dovrebbe essere sufficiente per sospettare che ve ne siano altre non ancora scoperte: la verità su Gladio e sulla P2 non è stata certo spiattellata dai cospiratori, ma è venuta fuori a fatica dopo lunghe e difficili indagini, come non sospettare allora che altre strutture segrete siano ancora operative?
PS: potremmo ancora scoprire che hanno portato alla luce la parte più presentabile della cospirazione (Gladio e P2) per nascondere quella più terribile e più segreta di un esercito di “dormienti” militarmente addestrati e pronti ad uscire allo scoperto a tempo debito per instaurare un regime che potrebbe fare impallidire quello di Hitler e Stalin; questo è quanto hanno rivelato persone che dicono di essere ex adepti alla setta degli illuminati (quella cui fa costante riferimentoTremonti).
OGM, business di morte ed attacco genetico alla razza umana
Oltre al video qui sopra consiglio a chi volesse informarsi e/o informare il prossimo su questo terribile pericolo per l'umanità i dossier curati da Gaia del sito Nuovo Ordine Mondiale
Quanto al vero scopo dell'introduzione degli OGM non credo sia quello di creare profitti per alcune aziende (è solo una delle finalità, ma è quella più facilmente dichiarabile) come vorrebbe far credere il video.
Credo che uno degli scopi più importanti sia quello di concentrare il potere nelle mani della solita oligarchia dei Grandi Criminali, onde creare un nefasto Nuovo Ordine Mondiale di stampo nazista/orwelliano: chi controlla il cibo, l'energia e l'emissione di moneta tiene in pugno il popolo.
Per altro, vedendo come va avanti l'avvelenamento sistematico della biosfera con ogni mezzo possibile, si comprende come uno degli scopi principali (e più nascosti) sia quello di avvelenare l'uomo, contaminare il suo cibo con elementi genetici innaturali che possano aggredirne il DNA, ed alla fine persino trasformarlo in un nuovo essere ibrido.
Per altro, vedendo come va avanti l'avvelenamento sistematico della biosfera con ogni mezzo possibile, si comprende come uno degli scopi principali (e più nascosti) sia quello di avvelenare l'uomo, contaminare il suo cibo con elementi genetici innaturali che possano aggredirne il DNA, ed alla fine persino trasformarlo in un nuovo essere ibrido.
Gli innesti tecnologici genetici conseguenti all'assunzione di cibo OGM potrebbero essere lo scopo ultimo di questo nefasto progetto. La prospettiva che ci si apre davanti assomiglia molto a quella descritta nel libro "il mondo nuovo" di Huxley: una stirpe umana geneticamente debilitata e tenuta nell'ignoranza, la massa degli schiavi, ed una piccola élite (geneticamente migliorata?) al comando del regime .
Da notare infine come per arrivare ad impiantare OGM stiano deliberatamente sterminando le api con una sinergia di diversi agenti di morte.
DOMENICA 6 LUGLIO 2008
Dall'esperienza di pre-morte all'esistenza dell'anima?
Il cardiologo olandese Pim Van Lommel afferma di avere trovato la prova scientifica dell'esistenza della vita dopo la morte analizzando numerosi casi di “esperienze di pre-morte” [indicate spesso con l’acronimo NDE, ovvero Near Death Experience]. L'esperienza classica è la visione di un tunnel con una luce bianca sul fondo, ma anche un senso di distacco dal corpo e l'incontro con parenti defunti. Fra queste persone molte hanno provato l’esperienza della rivisitazione della propria vita passata (life review) ed alcuni di essi hanno avuto anche esperienze di distacco dal corpo con percezione del proprio corpo visto dall’esterno [indicate speso con l’acronimo OBE, ovvero Out of Body Experience]. I risultati del suo studio sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista medica The Lancet nel dicembre 2001 col titolo "Un'indagine estensiva in Olanda sulle esperienze di pre-morte in sopravvissuti ad arresti cardiaci" ["Near-death experiences in survivors of cardiac arrest: a prospective study in the Netherlands"].
Il dottor Pim Van Lommel è stato talmente impressionato dalle storie riferite dai suoi pazienti che hanno avuto una NDE, che è divenuto il primo medico a rischiare la sua reputazione cercando una prova valida e sistematica del fenomeno.
Van Lommel ha intervistato 344 pazienti cardiopatici nell’ospedale di Arnhem (Olanda) che sono rimasti “clinicamente morti” per cinque minuti o più, prima di “ritornare in vita”. Di questi cardiopatici 62, ovvero il 18 per cento, ha riferito di avere provato le esperienze tipiche delle NDE durante la morte clinica, ciò dopo che (secondo le indicazioni dei monitor) avrebbero dovuto essere considerati deceduti. Circa la metà di loro erano stato consapevoli della propria morte, e 15 avevano avuto esperienze fuori dal corpo (OBE) durante le quali erano consapevoli di tutte le complesse manovre mediche attuate su di loro. Un paziente fu in grado di riferire dove un’infermiera bionda aveva conservato la sua dentiera, che gli era stata rimossa durante le manovre rianimatorie, ovvero in una bacinella posta dall'altro lato della stanza
Dopo questo famoso studio, pubblicato nel 2001 dalla prestigiosa rivista medica “The Lancet”, il Dr van Lommel ha abbandonato il suo lavoro di cardiologo per dedicare il suo tempo a favore della ricerca sulle NDE (…)
Il cliché della gente che rivede la propria vita al momento della morte è sembrato essere vero per molti dei pazienti di Van Lommel, ma qualcuno ha anche visto eventi futuri. Uno di loro ha avuto la visione di se stesso in una nuova famiglia ed alcuni anni più tardi tale visione si é effettivamente realizzata. Che dopo la morte siamo giudicati per tutte le nostre azioni passate non è vero, dice Van Lommel, pare piuttosto trattarsi di un’esperienza dove la persona può diventare più saggia. Quello che più importa al momento del 'life review' sono le intenzione poste dietro alle nostre azioni ed ai nostri pensieri, ed il modo in cui esse hanno inciso sugli altri. Una donna che aveva avuto una NDE si è scusata con una persona che aveva offeso 20 anni prima. (…)
Come ha osservato Van Lommel, la coscienza deve risiedere fuori dal cervello perché i pazienti possano rimanere consapevoli quando, almeno secondo l’EEG, dovrebbero essere morti. Il cervello potrebbe quindi essere soltanto una specie di trasmettitore/ricevitore per le informazioni, una conclusione che è stata raggiunta indipendentemente anche dall’Informatico Simon Berkovich congiuntamente al neurofisiologo Herms Romijn. Ecco una loro dichiarazione:
"La coscienza, la coscienza che abbiamo durante le nostre attività quotidiane, riduce tutte le informazioni ricevute ad una verità singola che interpretiamo come ‘Realtà’. Durante le NDE, comunque, i pazienti non sono limitati dai loro corpi o dalla coscienza, il che significa che vivono in molte realtà diverse" . (…)
"Capisco ora che la coscienza è la base della vita, e la nostra vita è fatta principalmente di compassione, empatia ed amore," conclude Van Lommel.
La conclusione cui giunge il cardiologo olandese può non essere l’unica possibile, ed ognuno è libero di trarre le sue conclusioni da questo resoconto. Quando però certa “scienza ortodossa” critica le interpretazioni di Van Lommel si ha l’impressione che si voglia arrampicare sugli specchi. Nella sua rubrica "Lo scettico" su Scientific American del marzo 2003, Michael Shermer ha citato la ricerca di Van Lommel, asserendo che quello studio avrebbe addirittura dimostrato che mente/anima e cervello non possano separarsi.
Riprendo adesso alcune delle considerazioni più importanti espresse da Van Lommel nella sua replica a Shermer. Tale replica si può leggere per intero al seguente link , traduzione italiana (a cura di Giuseppe De Pasquale) dell’articolo originale pubblicato su http://www.nderf.org/.
Riprendo adesso alcune delle considerazioni più importanti espresse da Van Lommel nella sua replica a Shermer. Tale replica si può leggere per intero al seguente link , traduzione italiana (a cura di Giuseppe De Pasquale) dell’articolo originale pubblicato su http://www.nderf.org/.
La nostra indagine è stata condotta su 344 sopravvissuti ad arresti cardiaci per studiare la frequenza, la causa ed il contenuto delle loro NDE. Una NDE è la testimonianza delle impressioni vissute durante uno speciale stato di consapevolezza, che comprende elementi specifici come un'OBE (esperienza fuori dal corpo), sensazioni piacevoli, la visione di un tunnel, di una luce, di parenti defunti, ed eventualmente una revisione della propria vita. Nella nostra indagine 282 pazienti (82%) non conservavano alcun ricordo relativo al periodo di incoscienza, mentre 62 pazienti (18%) riferirono di aver avuto una NDE con tutti gli elementi "classici".
Tra i due gruppi non c'era alcuna differenza in relazione alla durata dell'arresto cardiaco o dello stato di incoscienza, all'intubazione, al trattamento medico, alla paura di morire presente prima dell'arresto cardiaco, al sesso, alla religione, al livello di istruzione o a precedenti informazioni sulle NDE. Furono riportate con maggior frequenza NDE in persone di età inferiore ai 60 anni, con più di un ritorno in vita da una crisi cardiopolmonare [indicata anche con l'acronimo CPR, ovvero CardioPulmonary Resurrection] durante la degenza in ospedale e precedenti NDE. Pazienti con problemi di memoria conseguenti a CPR prolungate e complicate riportarono NDE con minor frequenza. (...)
Vi sono diverse teorie che tentano di spiegare le cause ed il contenuto delle NDE. Una spiegazione è quella fisiologica, perla quale la NDE è sperimentata come risultato di una condizione di anossia (riduzione dell'ossigeno) nel cervello, possibilmente anche in concomitanza col rilascio di endorfine (endomorfine) o con una condizione di blocco dei recettori di NMDA [una sostanza chimica che funge da neurotrasmettitore].Nella nostra indagine tutti i pazienti ebbero un arresto cardiaco, erano clinicamente morti, in stato di incoscienza provocato da un insufficiente apporto di sangue al cervello a causa di inadeguata circolazione sanguigna, di insufficienza respiratoria o di entrambe. Se in tali condizioni la CPR non viene attivata entro 5-10 minuti il cervello subisce un danno irreparabile ed il paziente muore.
Secondo la teoria fisiologica tutti i pazienti della nostra indagine avrebbero dovuto avere una NDE, poiché tutti erano clinicamente morti a causa di anossia del cervello provocata da insufficiente circolazione sanguigna, ma solo il 18% riferì di aver avuto una NDE.Un'altra spiegazione è quella psicologica: la NDE è causata dalla paura della morte. Ma nella nostra indagine solo una minima percentuale di pazienti riferì di aver avuto paura della morte nei secondi precedenti l'arresto cardiaco: tutto era accaduto così improvvisamente che non si erano neanche resi conto di cosa stava loro succedendo. Tuttavia il 18% ebbe una NDE. Anche il trattamento medico non fece alcuna differenza.
Nell'arresto cardiaco l'anossia globale del cervello si instaura entro pochi secondi. La tempestiva ed adeguata CPR consente il recupero della perdita funzionale del cervello in quanto previene il definitivo danneggiamento delle cellule cerebrali, che ne causerebbe la morte. Un'anossia di lunga durata, provocata da un'interruzione del flusso sanguigno al cervello per un periodo superiore a 5/10 minuti, causa un danno irreversibile e la morte di un elevato numero di cellule del cervello. Questo evento viene definito morte cerebrale, ed in tal caso la maggior parte dei pazienti muoiono definitivamente. (...)
i pazienti che hanno avuto una NDE riferiscono di essersi trovati in uno stato di consapevolezza molto chiara nel quale le funzioni cognitive, le emozioni, il senso di identità ed i ricordi fin dalla prima infanzia erano presenti, così come la percezione da una posizione esterna ed al di sopra del loro corpo "morto". Sulla base delle OBE che in alcuni casi sono state riferite e dunque hanno potuto essere verificate, come il caso della protesi dentaria riportato nella nostra indagine, sappiamo che le NDE hanno avuto luogo durante lo stato di incoscienza totale, e non durante i secondi iniziali o terminali di questo periodo.
Così dobbiamo concludere che le NDE della nostra indagine si sono verificate durante la perdita funzionale transitoria di tutte le funzioni della corteccia e del tronco cerebrale. È importante ricordare che esiste il ben documentato caso clinico di una paziente con una costante registrazione dell'EEG durante un'operazione di chirurgia cerebrale per la rimozione di un aneurisma cerebrale gigante alla base del cervello: la paziente fu operata con una temperatura corporea ridotta a 10-15 gradi, in stato di VF [fibrillazione ventricolare, una condizione che provoca il completo arresto cardiaco e l'interruzione dell'afflusso di sangue al cervello, con conseguente anossia acuta in tutto il cervello] e con una macchina cuore-polmone attiva, con tutto il sangue drenato dal cervello, con EEG piatto, con auricolari di stimolo in entrambe le orecchie, con le palbebre chiuse con nastro adesivo [pertanto non poteva né udire né vedere, anche inconsciamente, quanto stava accadendo intorno a lei]. Questa paziente ebbe una NDE con un'OBE, e tutti i dettagli che vide ed udì furono in seguito verificati.
C'è una teoria secondo la quale la coscienza può essere sperimentata indipendentemente dal normale stato di coscienza legato al corpo. Un concetto comune della scienza medica asserisce che la coscienza è il prodotto del cervello. Tuttavia tale concetto non è mai stato provato scientificamente. Le ricerche sulle NDE ci spingono ai limiti delle nostre concezioni mediche circa la portata della coscienza umana e le relazioni tra il cervello, la coscienza ed i ricordi. (...)
C'è una teoria secondo la quale la coscienza può essere sperimentata indipendentemente dal normale stato di coscienza legato al corpo. Un concetto comune della scienza medica asserisce che la coscienza è il prodotto del cervello. Tuttavia tale concetto non è mai stato provato scientificamente. Le ricerche sulle NDE ci spingono ai limiti delle nostre concezioni mediche circa la portata della coscienza umana e le relazioni tra il cervello, la coscienza ed i ricordi.(…)
Ricerche neurofisiologiche sono state condotte utilizzando stimolazioni magnetiche transcraniali (TMS), nel corso delle quali viene prodotto un campo magnetico localizzato (fotoni). La TMS può eccitare o inibire differenti parti del cervello, a seconda delle quantità di energia fornita, consentendo una mappatura funzionale delle regioni corticali e la creazione di lesioni funzionali transitorie. Permette inoltre di stimare la funzione di regioni focali del cervello in scala di millisecondi, e può studiare il contributo della rete neuronale corticale a specifiche funzioni cognitive. La TMS è uno strumento di ricerca non invasivo per studiare aspetti della fisiologia del cervello umano che includono tanto le funzioni motorie, la visione, il linguaggio, e la patofisiologia delle disfunzioni del cervello, quanto le alterazioni dell'umore come la depressione, e può anche risultare utile per la terapia. Nelle indagini la TMS può interferire con la percezione motoria e visuale, dando un'interruzione dei processi corticali con un intervallo di 80/100 millisecondi. L'inibizione e la facilitazione intracorticale sono ottenute mediante impulsi appaiati con la TMS, e riflettono l'attività degli interneuroni della corteccia. Sebbene la TMS possa alterare il funzionamento del cervello anche oltre il periodo di stimolazione, non sembra lasciare alcun effetto duraturo.
L'interruzione dei campi elettrici di reti neuronali locali in alcune zone della corteccia può disturbare il normale funzionamento del cervello: il neurochirurgo premio Nobel W. Penfield, durante operazioni sul cervello di soggetti epilettici, riuscì ad indurre flash di memorie del passato (ma non una completa revisione della vita), visioni di luce, esperienze auditive di suoni e musica, e più raramente una specie di esperienza fuori dal corpo (OBE) mediante stimolazioni elettriche localizzate del lobo temporale e parietale. Queste esperienze tuttavia non produssero alcuna trasformazione. Dopo molti anni di ricerche egli giunse infine alla conclusione che non è possibile localizzare i ricordi all'interno del cervello. Anche Olaf Blanke ha pubblicato di recente su Nature il caso di un paziente soggetto ad epilessia nel quale era stata indotta un'OBE mediante l'inibizione dell'attività corticale causata da una più intensa stimolazione elettrica esterna del giro angolare.
L'effetto della stimolazione elettrica o magnetica esterna dipende dalla quantità di energia impiegata. Può non esservi alcun effetto clinico o in certi casi si nota qualche stimolo quando viene utilizzata solo una minima quantità di energia, per esempio durate la stimolazione della corteccia motoria. Ma durante una stimolazione con energia più elevata si produce l'inibizione delle funzioni corticali locali attraverso l'estinzione dei campi elettrici e magnetici: ne consegue l'inibizione della rete neuronale locale (comunicazione personale di Olaf Blanke). Anche nel caso del paziente descritto da Blanke in Nature fu prodotta una stimolazione con energia elettrica di livello elevato, ottenendo l'inibizione della funzione della rete neuronale nel giro angolare.
E quando, per esempio, la corteccia visuale occipitale è stimolata mediante TMS, il risultato non è una miglioramento della vista, ma invece una cecità temporanea causata dall'inibizione di questa parte della corteccia. Dobbiamo arguirne che la stimolazione artificiale localizzata mediante fotoni (energia elettrica o magnetica) disturba fino ad inibire il campo elettrico e magnetico costantemente mutevole delle reti neuronali, influenzando ed inibendo di conseguenza il normale funzionamento del cervello.
Nel tentativo di comprendere questo concetto di mutua interazione tra la coscienza "invisibile e non misurabile", con il suo enorme patrimonio di informazioni, ed il nostro corpo materiale, ben visibile, sembra assennato fare un confronto con i nostri moderni sistemi di comunicazione internazionale. C'è un continuo interscambio di informazione oggettiva per mezzo di campi elettromagnetici attraverso la radio, la TV, la telefonia mobile o i computer portatili. Noi siamo inconsapevoli dell'enorme quantità di campi elettromagnetici che continuamente, giorno e notte, sono attivi intorno a noi e che ci attraversano, così come attraversano strutture come muri ed edifici. Noi diventiamo consapevoli dell'esistenza di questi campi elettromagnetici informazionali solo nel momento in cui utilizziamo il cellulare o accendiamo la radio o la TV.
Ciò che riceviamo non si trova all'interno dello strumento, e nemmeno nei suoi componenti, ma grazie al ricevitore l'informazione dei campi elettromagnetici diventa percepibile dai nostri sensi e questa percezione raggiunge la nostra consapevolezza. La voce che sentiamo nel telefono non si trova all'interno di esso, ed il concerto che udiamo alla radio è trasmesso ad essa, così come le immagini ed i suoni che vediamo ed udiamo in TV sono trasmessi all'apparecchio ricevente. Internet non si trova all'interno del nostro computer. Noi possiamo ricevere quasi nel medesimo istante in cui viene trasmesso da una distanza di centinaia o migliaia di chilometri un segnale che viaggia alla velocità della luce.
E se noi spegniamo il televisore, la ricezione sparisce, ma la trasmissione continua. L'informazione trasmessa resta presente all'interno del campo elettromagnetico. La connessione è stata interrotta ma non è sparita, e può esser ancora ricevuta da qualche altra parte usando un altro televisore. Di nuovo, noi non ci rendiamo conto di quante migliaia di chiamate telefoniche, di quante centinaia di trasmissioni radio e TV e di segnali satellitari, codificati come campi elettromagnetici, esistono intorno a noi e ci attraversano.
Possiamo paragonare il cervello al televisore che riceve e trasforma in immagini e suoni le onde elettromagnetiche, nello stesso modo in cui la telecamera trasforma quelle immagini e quei suoni in onde elettromagnetiche? La radiazione elettromagnetica contiene l'essenza di tutte le informazioni, ma può esser rivelata ai nostri sensi da strumenti appropriati come i ricevitori TV.Il campo informazionale della nostra coscienza e dei nostri ricordi, entrambi plasmati dalle nostre esperienze e dagli input informatici dei nostri organi sensori durante la vita, sono presenti intorno a noi come campi elettrici e/o magnetici (fotoni virtuali?), e tali campi diventano utilizzabili dalla nostra coscienza allo stato di veglia mediante il funzionamento del cervello e di altre cellule del corpo.
Per questo ci serve un cervello ben funzionante per accedere alla consapevolezza nello stato di veglia. Ma quando la funzionalità del cervello è andata perduta, come nel caso di morte clinica o di morte cerebrale, con EEG piatto, i ricordi e la coscienza esistono ancora, ma la possibilità di captarli è andata perduta. Certe persone possono sperimentare la coscienza al di fuori del loro corpo, con la facoltà di percepire i loro corpi dall'esterno e dall'alto, con un senso di identità e con una consapevolezza ed una capacità di attenzione accresciute, processi di pensiero ben strutturati, ricordi ed emozioni. E possono inoltre sperimentare la coscienza in una dimensione nella quale presente, passato e futuro esistono nello stesso istante, al di fuori dello spazio e del tempo, ed ogni cosa può essere sperimentata non appena l'attenzione viene focalizzata su di essa (revisione e previsione della vita), e qualche volta entrano perfino in contatto con il "campo di coscienza" dei loro cari defunti. Ed infine possono sperimentare anche il loro ritorno cosciente nel corpo.
Per citare Michael Shermer "è compito della scienza risolvere i problemi mediante spiegazioni naturali, piuttosto che soprannaturali". Ma bisogna tenersi aggiornati sui progressi della scienza, bisogna studiare la letteratura scientifica più recente e sapere cosa sta accadendo nella scienza attuale. Per me la scienza consiste nel porsi delle domande con mente aperta, e nel non aver paura di riconsiderare concetti molto diffusi ma non provati scientificamente, come quello che la coscienza ed i ricordi siano un prodotto del cervello. Ma dobbiamo anche capire che abbiamo bisogno di un cervello ben funzionante per sintonizzare la nostra coscienza in una "consapevolezza nello stato di veglia".
Ci sono ancora una grande quantità di misteri da risolvere, ma non è necessario parlare di paranormale, supernaturale o pseudoscienza se si cercano risposte scientifiche alla questione delle intriganti relazioni tra la coscienza ed i ricordi da una parte ed il cervello dall'altra.
Qui finisce la dissertazione di Van Lommel. Prossimamente spero di pubblicare sul mio sito qualcosa sui rapporti tra coscienza, fenomeni di coerenza quantistica, bio-fotoni, micro-tubuli, funzionamento olografico del cervello, per mostrare come le nuove scoperte della biologia e della fisica possano essere utilizzate per re-interpretare i concetti di coscienza, mente, cervello, in maniera tale da superare tutte le (numerose) incrongruenze della visione meccanicistica della scienza ortodossa e tenere conto dei fenomeni disincronicità e di interazione fra coscienza e materia. Chi volesse nel frattempo leggere alcuni resoconti di esperienze di pre-morte può dare un'occhiata a questa pagina.
VENERDÌ 4 LUGLIO 2008
Approvate di soppiatto nuove norme per facilitare gli espianti
Alla chetichella, quasi di nascosto, due giorni prima delle elezioni, mentre tutti pensano alla crisi politica, quando il governo è già "in coma" viene approvato un decreto per facilitare le funeste pratiche di espianto degli organi, che con un uso orwelliano della lingua vengono chiamate "donazioni".
NUOVO DECRETO PER FACILITARE LA DICHIARAZIONE DI MORTE CEREBRALE E PROCACCIARE ORGANI PER TRAPIANTO
Estese indagini strumentali invasive per cercare segni di morte e non quelli di vita
Di nascosto, nel silenzio totale per paura di un dibattito, nell'omertà e collusione delle istituzioni sanitarie è stato emesso dall'ex Ministra Livia Turco il decreto 11 Aprile 2008 «Aggiornamento del decreto 22 agosto 1994, n. 582 relativo al: “Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte”». Proprio ad un giorno dalla votazione del 13 aprile 2008 per l'elezione del nuovo Governo: prassi illecita e quindi impugnabile. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 136 del 12/06/2008 ed entrato in vigore il 28/06/2008, va a semplificare il già infame decreto n. 582/94 per la dichiarazione di cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente.
Di nascosto, nel silenzio totale per paura di un dibattito, nell'omertà e collusione delle istituzioni sanitarie è stato emesso dall'ex Ministra Livia Turco il decreto 11 Aprile 2008 «Aggiornamento del decreto 22 agosto 1994, n. 582 relativo al: “Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte”». Proprio ad un giorno dalla votazione del 13 aprile 2008 per l'elezione del nuovo Governo: prassi illecita e quindi impugnabile. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 136 del 12/06/2008 ed entrato in vigore il 28/06/2008, va a semplificare il già infame decreto n. 582/94 per la dichiarazione di cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente.
La norma è stata voluta dal Centro Nazionale Trapianti, con l'alibi dello sviluppo tecnologico e strumentale, che ha predisposto e imposto nel totale arbitrio medico, in assenza di consenso, “indagini strumentali del flusso ematico cerebrale”, dannose per i pazienti, facendo assurgere tali indagini (angiografia cerebrale, ecc.) ad esami risolutivi in caso di difficoltà di diagnosi. Inevitabili le complicanze legate a questa metodica invasiva e pericolosa (anche mortale) e gli effetti collaterali dei mezzi di contrasto utilizzati, come ampiamente documentato nella letteratura internazionale specifica. Tale esame su soggetto con lesioni cerebrali è da condannare.
Proprio per questo motivo si crea un conflitto di interessi per i medici che eseguono tali esami, che nell'ammettere la presenza di flusso cerebrale andrebbero incontro alla denuncia dei parenti che possono contestare l'esposizione del malato ad un grave rischio non giustificato e non finalizzato al suo interesse ma all'espianto.
A tal proposito il prof. Dr Massimo Bondì, patologo e chirurgo generale, del Comitato medico- scientifico della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi afferma: “E' un insulto alla vita, perché iniettare un liquido di contrasto concentrato nelle arterie endocraniche, dove c'è già un edema e un ematoma, vuol dire aumentare la pressione endocranica e l'edema stesso, attuando così proprio il contrario di quello che una terapia medica finalizzata alla vitalità del tessuto cerebrale richiederebbe... Questa norma trasforma il medico in strumento di morte anziché di vita... Al contrario, infatti, in questi casi si deve eseguire un drenaggio trans-cranico tubulare aspirativo precoce dell'ematoma, il più precoce possibile, atto a diminuire l'ipertensione endocranica che porta, se non risolta, alla dichiarazione di “morte cerebrale”.
La corsa verso la “morte cerebrale” è data dalla riduzione dei controlli da tre a due, all'inizio e alla fine delle 6 ore del periodo di “osservazione”. Riduzione a 6 ore anche per i bambini, contro le 12/24 del precedente regolamento per l'utilizzo dell'indagine del flusso ematico encefalico. Nel caso di “danno cerebrale anossico” cade l'obbligo delle 24 ore di attesa prima dell'inizio della osservazione se si ricorre alle indagini invasive del flusso ematico cerebrale. Si sviluppa il mercato immaginologico: per l'elettroencefalogramma (EEG) si introduce l'utilizzo di strumentazione digitale che non mette però al riparo da errori e da possibili falsificazioni. Inoltre si conferma nel decreto Turco il “test dell'apnea”, già denunciato a livello internazionale come lesivo per il paziente.
La Turco si è avvalsa della L.578/93 art. 2 c.3 che attribuisce al Ministro della Sanità, escludendo il Parlamento, la facoltà di modificare i protocolli per la dichiarazione di “morte cerebrale”. Chiediamo all'attuale Ministro On. Maurizio Sacconi di valersi della stessa legge per emettere un nuovo decreto che anteponga l'interesse dei malati in rianimazione a quello del procacciamento di organi per trapianto, sentite le associazioni dei cittadini coinvolte, come la nostra attiva dal 1985.
Consiglio Direttivo
Presidente
Nerina Negrello
COMUNICATO STAMPA ANNO XXIV - n. 132 Luglio 2008 della
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E LA MORTE A CUORE BATTENTE
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
MARTEDÌ 1 LUGLIO 2008
Le menzogne degli pseudo-scienziati e la realtà tangibile dei poteri ESP: la sincronicità
È capitato a tanta, tantissima gente, di provare forti sensazioni di dolore pure in assenza di una causa apparente per il dolore stesso, e per giunta in concomitanza con un dolore identico (non dico analogo, ma proprio identico) provato da un’altra persona con cui si è in stretta relazione (fratello, madre, padre, figlio, amico). Tipici sono i casi dei gemelli, uno dei quali subisce un incidente mentre l’altro, a chilometri di distanza ed all’oscuro dell’incidente del fratello, percepisce nello stesso istante lo stesso dolore alla stessa parte del corpo che viene offesa dall’incidente.
A questo punto è da notare che, a parte certi dolori intercostali, certe fitte allo stomaco, crampi e robe simili, non esistono casi di dolori che vengono percepiti senza causa apparente, e quindi la probabilità che una persona percepisca certi dolori non è bassa, ma è esattamente zero. E questo è importantissimo, perché se la probabilità fosse anche dello 0,001 per cento, moltiplicando tale probabilità molto bassa per il numero degli anni vissuti da una persona e, soprattutto, per il numero degli abitanti del nostro pianeta, otterremmo l’assoluta certezza che prima o poi certi fenomeni si possano verificare per un pura coincidenza casuale.
Ma pensate ad un persona che sente un dolore al ginocchio come se avesse urtato, e che sente tale dolore mentre è seduta o distesa sul letto (che non ha quindi urtato da nessuna parte); non è un dolore intercostale attribuibile a cause fisiologiche, ma è un dolore inspiegabile dal punto di vista della medicina e della biologia ortodossa. Se poi si scopre che nello stesso istante un’altra persona ad essa collegata (per amicizia o parentela) ha preso una botta al ginocchio, la coincidenza è tale che non può essere spiegata da nessun fenomeno casuale (il caso non si può tirare in ballo, con buona pace degli esponenti del CICAP e di organizzazioni simili) mentre la logica vuole che si spieghi il fenomeno in base ad un fenomeno di causalità (la botta al ginocchio alla persona X è causa del dolore al ginocchio della persona Y) e quindi considerando la realtà della sincronicità, della condivisione istantanea delle emozioni e delle sensazioni.
Non sto qui adesso a riportare esperimenti di scienziati al riguardo di simili fenomeno (che potrei anche riportare, ne sono stati fatti diversi), magari lo farò in un successivo articolo, ma secondo me per convincere gli scettici basta dire: ripensate ai fatti della vostra vita probabilmente troverete esempi di simili situazioni inspiegabili in termini di pura coincidenza causale, chiedete ai vostri amici e parenti se hanno sperimentato situazioni simili, ma soprattutto chiedete ai gemelli che conoscete quante volte a loro sono capitati simili episodi di sincronicità.
Personalmente come docente ho avuto a che fare con tanta di quella gente che non mi è stato difficile raccogliere diverse testimonianze di simili eventi soprattutto riferiti a gemelli ed in particolare io stesso ho sperimentato su di me la stessa situazione. Una volta infatti ho fatto dormire a casa mia una persona con un forte dolore al ginocchio, ed anche io quella notte ho percepito lo stesso dolore, pure non avendo urtato da nessuna parte. L’unica spiegazione che mi sono potuto dare è che le sensazioni di dolore così forti della persona che ospitavo sono state recepite telepaticamente dalla mia mente che era entrata in sintonia con la sua.
Ognuno ha quindi la possibilità di esaminare da solo come i poteri ESP, la telepatia, la sincronicità non casuale degli eventi siano osservabili tutto intorno a noi: basta aprire gli occhi e guardare alla realtà senza i pregiudizi che l’informazione di regime ha instillato nelle nostre menti. E vi assicuro che più credete alla possibilità che tali fenomeni si verificano, più li sperimenterete.
In particolare tali fenomeni sono osservabili coi bimbi piccoli in età prescolare (ciò potrebbe essere legato al diverso tipo di onde cerebrali che emette il cervello dei bambini piccoli) e con persone cui si è legati da forti legami di affetto; in effetti ho potuto notare che molto spesso mia moglie ha sognato sogni molto simili ai miei (e nello stesso momento) mentre mia figlia ha mostrato in alcuni casi di possedere doti di precognizione e telepatia. Liberi di crederci o di non crederci, ma una sera che mia moglie, ancora incinta, ha espresso il desiderio di vedere il suo futuro figlio, nel sogno le è apparsa la bambina, esattamente uguale a come poi si sarebbe rivelata essere due anni dopo. Ma del rapporto tra sogni e telepatia spero di scrivere più approfonditamente in seguito.
Che dire allora di certe organizzazioni pseudo-scientifiche che dicono di indagare sul paranormale con la finalità più o meno dichiarata di negarne l’esistenza? Possiamo ancora credere che siano in buona fede, dopo avere scoperto che esistono tanti esperimenti scientificirigorosamente controllati che provano la realtà del cosiddetto paranormale, e che persino le nostre esperienze quotidiane provano l’esistenza di facoltà ESP?
E come mai queste organizzazioni si preoccupano tanto di negare l’esistenza degli UFO (che poi di per sé non vuol dire velivoli alieni, ma velivoli non identificati), l’esistenza del paranormale, l’esistenza delle civiltà antidiluviane, il quotidiano bombardamento chimico, continuando a negare, negare, negare, fino a rasentare il ridicolo? Forse perché tutte queste cose sono fin troppo vere ma troppo scomode per l’apparato di potere? (eccezion fatta per gli UFO e gli alieni che di recente sono stati “riabilitati” dal potere con la pubblicazione di numerosi “X files” da parte del governo britannico e francese, nonché con la dichiarazione di mons. Bagnasco sull’esistenza di civiltà extraterrestri; questa repentina e simultanea inversione repentina di rotta da parte del potere puzza di bruciato, sembra proprio ci sia sotto qualcosa di subdolo).
A questo punto è da notare che, a parte certi dolori intercostali, certe fitte allo stomaco, crampi e robe simili, non esistono casi di dolori che vengono percepiti senza causa apparente, e quindi la probabilità che una persona percepisca certi dolori non è bassa, ma è esattamente zero. E questo è importantissimo, perché se la probabilità fosse anche dello 0,001 per cento, moltiplicando tale probabilità molto bassa per il numero degli anni vissuti da una persona e, soprattutto, per il numero degli abitanti del nostro pianeta, otterremmo l’assoluta certezza che prima o poi certi fenomeni si possano verificare per un pura coincidenza casuale.
Ma pensate ad un persona che sente un dolore al ginocchio come se avesse urtato, e che sente tale dolore mentre è seduta o distesa sul letto (che non ha quindi urtato da nessuna parte); non è un dolore intercostale attribuibile a cause fisiologiche, ma è un dolore inspiegabile dal punto di vista della medicina e della biologia ortodossa. Se poi si scopre che nello stesso istante un’altra persona ad essa collegata (per amicizia o parentela) ha preso una botta al ginocchio, la coincidenza è tale che non può essere spiegata da nessun fenomeno casuale (il caso non si può tirare in ballo, con buona pace degli esponenti del CICAP e di organizzazioni simili) mentre la logica vuole che si spieghi il fenomeno in base ad un fenomeno di causalità (la botta al ginocchio alla persona X è causa del dolore al ginocchio della persona Y) e quindi considerando la realtà della sincronicità, della condivisione istantanea delle emozioni e delle sensazioni.
Non sto qui adesso a riportare esperimenti di scienziati al riguardo di simili fenomeno (che potrei anche riportare, ne sono stati fatti diversi), magari lo farò in un successivo articolo, ma secondo me per convincere gli scettici basta dire: ripensate ai fatti della vostra vita probabilmente troverete esempi di simili situazioni inspiegabili in termini di pura coincidenza causale, chiedete ai vostri amici e parenti se hanno sperimentato situazioni simili, ma soprattutto chiedete ai gemelli che conoscete quante volte a loro sono capitati simili episodi di sincronicità.
Personalmente come docente ho avuto a che fare con tanta di quella gente che non mi è stato difficile raccogliere diverse testimonianze di simili eventi soprattutto riferiti a gemelli ed in particolare io stesso ho sperimentato su di me la stessa situazione. Una volta infatti ho fatto dormire a casa mia una persona con un forte dolore al ginocchio, ed anche io quella notte ho percepito lo stesso dolore, pure non avendo urtato da nessuna parte. L’unica spiegazione che mi sono potuto dare è che le sensazioni di dolore così forti della persona che ospitavo sono state recepite telepaticamente dalla mia mente che era entrata in sintonia con la sua.
Ognuno ha quindi la possibilità di esaminare da solo come i poteri ESP, la telepatia, la sincronicità non casuale degli eventi siano osservabili tutto intorno a noi: basta aprire gli occhi e guardare alla realtà senza i pregiudizi che l’informazione di regime ha instillato nelle nostre menti. E vi assicuro che più credete alla possibilità che tali fenomeni si verificano, più li sperimenterete.
In particolare tali fenomeni sono osservabili coi bimbi piccoli in età prescolare (ciò potrebbe essere legato al diverso tipo di onde cerebrali che emette il cervello dei bambini piccoli) e con persone cui si è legati da forti legami di affetto; in effetti ho potuto notare che molto spesso mia moglie ha sognato sogni molto simili ai miei (e nello stesso momento) mentre mia figlia ha mostrato in alcuni casi di possedere doti di precognizione e telepatia. Liberi di crederci o di non crederci, ma una sera che mia moglie, ancora incinta, ha espresso il desiderio di vedere il suo futuro figlio, nel sogno le è apparsa la bambina, esattamente uguale a come poi si sarebbe rivelata essere due anni dopo. Ma del rapporto tra sogni e telepatia spero di scrivere più approfonditamente in seguito.
Che dire allora di certe organizzazioni pseudo-scientifiche che dicono di indagare sul paranormale con la finalità più o meno dichiarata di negarne l’esistenza? Possiamo ancora credere che siano in buona fede, dopo avere scoperto che esistono tanti esperimenti scientificirigorosamente controllati che provano la realtà del cosiddetto paranormale, e che persino le nostre esperienze quotidiane provano l’esistenza di facoltà ESP?
E come mai queste organizzazioni si preoccupano tanto di negare l’esistenza degli UFO (che poi di per sé non vuol dire velivoli alieni, ma velivoli non identificati), l’esistenza del paranormale, l’esistenza delle civiltà antidiluviane, il quotidiano bombardamento chimico, continuando a negare, negare, negare, fino a rasentare il ridicolo? Forse perché tutte queste cose sono fin troppo vere ma troppo scomode per l’apparato di potere? (eccezion fatta per gli UFO e gli alieni che di recente sono stati “riabilitati” dal potere con la pubblicazione di numerosi “X files” da parte del governo britannico e francese, nonché con la dichiarazione di mons. Bagnasco sull’esistenza di civiltà extraterrestri; questa repentina e simultanea inversione repentina di rotta da parte del potere puzza di bruciato, sembra proprio ci sia sotto qualcosa di subdolo).
Un abbraccio di luce e amore Gioia
consulto telefonico num. 06/98379041
costo 50cent al minuto
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