Caschi neri, giacconi neri e pantaloni neri gettati a terra: così i black bloc sono riusciti a cambiarsi d'abito e a far perdere le tracce
Sergio Rame - Ven, 01/05/2015 - 19:42
In via D’Arezzo, a pochi passi dalla centralissima piazza Pagano, mentre le forze dell'ordine avanzano tra le macchine bruciate, a terra è un cimitero di caschi neri, giacconi neri e pantaloni neri.
Testimoniano come i black bloc siano riusciti a cambiarsi d'abito velocemente e a far perdere le tracce.
"Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci. I manifestanti violenti volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro". Al termine dell'incursione antagonista che ha messo a ferro Milano, il questore Luigi Savina che ha coordinato personalmente tutte le operazioni spiega la strategia inseguita dai black bloc per trasformare il corteo NoExpo in guerriglia urbana. Secondo quanto riferito dalla questura, nel corso degli scontri di oggi pomeriggio che hanno fatto almeno undici feriti tra le forze dell'ordine, sono stati fermati alcuni manifestanti che stavano lanciando molotov contro le forze dell’ordine o incendiando auto e danneggiando cose lungo la strada. "In momenti come questi - ha commentato prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca - bisogna evitare di perdere il controllo della situazione ma occorre tenere grande saldezza di posizione".
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