sabato 24 agosto 2013

NON HO PIU PAROLE PER LO SCHIFO DI QUESTE COSE

Siria, Cucito Con Fili Metallici, Il Corpo Della Decenne Fuggita Dal Traffico di Organi (+Video) Nabil Fayyad ci racconta di una bambina che si è salvata dai massacri della periferia di Lattakia, fuggendo, Ma in Turchia qualcuno voleva prelevarle gli organi. Vi parlerò della bambina Yasmin Najdat Shahadeh, in base a quanto raccontatomi dal mio amico, l’ingegnere Bashar Gharib, pertanto trascriverò fedelmente tutte le informazioni che lui mi ha riportato. La decenne Yasmin Najdat Shahadeh La decenne Yasmin Najdat Shahadeh In data 10/08/2013 telefonò a Bashar un uomo dalla Turchia, di nome Sabah ed-Din Jamus, per informarlo della presenza di una bambina di 10 anni non compiute, all’ospedale di Arash Tarma, nel villaggio di Yeldz (Antiochia) in Turchia. Jamus gli chiese di cercare i famigliari della bambina, fornendogli il nome completo (Yasmin Najdat Mehrez Shahhadeh), informandolo che la bambina era stata colpita da due pallottole, in una gamba e all’addome, e che la ferita era stata cucita con fili metallici, per cui era necessario salvarla al massimo in due giorni, aggiungendo che non c’era tempo da perdere, altrimenti sarebbe stata trasferita nei campi profughi. Bashar, tramite altre persone, riuscì a contattare il padre della bambina nel villaggio di Nbata, nella provincia di Slenfeh, il quale era annientato dal dolore, convinto che sua figlia fosse morta, dopo aver perso tutta la sua famiglia, al punto che si rifiutò di andare in Turchia per timore di morire o di essere ucciso dai terroristi. Saputo che il padre non poteva mettersi in viaggio per raggiungere la figlia, si provò un’altra strada. Si contattò il signor Rafiq Yelmaz, membro del Parlamento turco, tramite il signor Kheyrat ad-Din, fratello di Sabah ed-Din Jamus. Yelmaz promise che in due giorni la bambina sarebbe stata fatta arrivare in Siria, informando però Bashar che qualcuno voleva vendere gli organi della bambina all’ospedale menzionato. In data 14/08/2013, il signor Bashar ricevette una telefonata dal suo amico in Turchia, il quale gli disse che giovedì alle 11 in punto la bambina sarebbe stata consegnata, per cui si richiedeva la presenza di qualcuno al confine siriano-turco al punto di confine di Kasab. A quell’ora il signor Bashar, insieme al padre della bambina, si trovava esattamente al confine al punto indicato, e lì, dopo aver aspettato per cinque ore, vedendo che la bambina non arrivava, il signor Bashar telefonò agli amici per chiedere il motivo del ritardo. Questi gli dissero che uno dei membri del personale dell’ospedale citato aveva contattato il campo profughi per far venire una commissione del campo guidata da una persona dalla famiglia Baydaq (il sig. Bashar non ricordava il nome proprio) della città di Jisr Shaghour nella provincia di Idlib, per chiedere che la bambina gli venisse consegnata, sostenendo che era un loro diritto, e che doveva essere riportata al campo. Senonché l’insistenza del membro del Parlamento e l’aiuto di un altro membro del Parlamento, ha evitato che ciò accadesse. Alle ore 15.30 la bambina è stata finalmente consegnata, in pessime condizioni fisiche e psicologiche. Un rapporto di quanto accaduto è stato redatto e archiviato presso il dipartimento passaporti e immigrazione siriano a Kasab, mentre la bambina è stata affidata alle cure dell’ospedale nazionale di Lattakia, dove si trova fino a data odierna. Il significato di Yasmin in Arabo è Gelsomino, il fiore simbolo della città antica di Damasco. * Vogliamo sottolineare che non è la prima volta che atrocità del genere vengono ignorate e gli organi dei siriani vengono commercializzati. Per saperne di più gurdate Qui A cura di F_Y per http://www.Tg24Siria.com & http://www.syrianfreepress.net

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