venerdì 2 agosto 2013

grecia

Oramai non solo economisti senza cariche istituzionali, nè interessi di vario tipo, hanno capito che l’attuale sistema economico basato sulla “superfinanziarizzazione”, sulla “superspeculazione” e sul “superindebitamento” non funziona, non funzionerà ed è destinato al fallimento, senza riserve.
La Banca centrale greca non può che arrendersi all’unica soluzione sostenibile per uscire dalla crisi senza causare stragi e dissanguamenti: una moneta complementare all’Euro. Si chiamerà ELA (Emergency Liquidity Assistance), praticamente un fondo di liquidità di emergenza, concesso dalla BCE ad Atene nella speranza di salvare e rilanciare l’economia del Paese Ellenico.Ma la Grecia non è stata la prima a ricevere un simile trattamento; è avvenuta la stessa cosa in Irlanda, dove la BCE ha permesso la stampa di moneta liquida per dare respiro alle misere casse irlandesi.Cosa sta accadendo?Semplice: i portafogli di lavoratori e imprenditori sono vuoti! I primi non possono comprare beni e servizi offerti dai secondi; i secondi non possono dare lavoro ai primi. Questo circolo vizioso continua e peggiora poichè la moneta, che dovrebbe servire a creare lavoro e circolazione di beni e servizi diminuisce a causa del pagamento di interessi sul debito sempre maggiori, che si trasformano in maggiori tasse, peggiori servizi, minori agevolazioni dallo stato.Cosa fare?
Ancora più semplice: dato che i responsabili di questa situazione non rientrano nella popolazione di lavoratori e imprenditori è sufficiente promuovere l’utilizzo della monete complementari e/o locali. In questo modo le famiglie avrebbero la liquidità in più necessaria ad arrivare a fine mese con il frigorifero pieno e gli imprenditori avrebbero la liquidità in più necessaria ad assumere nuovi lavoratori e investire nello sviluppo della propria impresa.
Come fare?
Informare, promuovere e divulgare i temi della moneta complementare e dei suoi effetti benefici all’economia collettiva.
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