sabato 3 agosto 2013

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Tensioni Pd-Pdl: Bondi ha preso troppo sole Le dichiarazioni dei fedelissimi del Cav non vanno giù agli esponenti del Pd. Fassina: siamo all'eversione. La Lega chiede il ritorno alle urne. Desk2 sabato 3 agosto 2013 16:33 Commenta O Giorgio Napolitano concede la grazia a Silvio Berlusconi o sarà guerra civile. Questa, in sintesi, la dichiarazione di Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. I fedelissimi del Cavaliere continuano a propinare minacce di dimissioni, di un ritorno alle urne, di salire al Colle (anche fonti vicine al Quirinale hanno fatto sapere che Napolitano non ha in programma incontri né con Brunetta né con Schifani). E il Pd in tutto questo sembra non rimanere a guardare. «La richiesta di grazia è un'irricevibile provocazione, quella di mettere sotto controllo politico la magistratura è altrettanto irricevibile e le parole di Bondi sono al limite dell'eversivo», ha detto il vice ministro dell'Economia Stefano Fassina a Sky Tg24, replicando al coordinatore del Pdl. «O il Pdl ritorna nell'alveo della normalità democratica, oppure i suoi ministri che hanno minacciato dimissioni siano conseguenti: si dimettano e il governo cade. Poi il Pdl dovrà spiegare agli italiani che, ancora una volta, antepone gli interessi del suo capo a quelli del Paese». La deputata renziana Lorenza Bonaccorsi ha parlato di «provocazioni inaccettabili» che hanno a che fare «più col mondo della farsa che con la politica», aggiungendo che «le pressioni e le parole di alcuni esponenti del centrodestra nei confronti del presidente della Repubblica sono intollerabili». Più ironico, invece, il commento di Bruno Tabacci, leader del Centro democratico: «Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di 10 milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi». E anche Dario Nardella, del Pd, ha replicato dicendo che "il gran caldo fa brutti scherzi. Consiglio sommessamente a Bondi di trovare un luogo fresco in queste ore di calura agostana. Le sue dichiarazioni inneggianti alla guerra civile non possono che essere prese con un po' di ironia, anche se ne faremmo volentieri a meno in un momento di vera crisi economica e politica nella quale gli italiani per primi non hanno affatto voglia di scherzare". Critiche dure non solo dai democratici: "Bondi annuncia la guerra civile. La domanda è: truppe o troupe?". Così il leader de La Destra, Francesco Storace, in un tweet ha ironizzato sulle dichiarazioni dell'esponente del Pdl. Più moderato, invece, Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia, il quale, sulla questione grazia, ha affermato: «Rinnovo la mia solidarietà a Silvio Berlusconi. Agli amici di Forza Italia però mi permetto di suggerire sommessamente che quando si avanza l'ipotesi di chiedere la grazia è più producente farlo senza aut aut e nei modi e con le forme appropriate. Altrimenti si ottiene al di là delle intenzioni un effetto opposto a quello che si desidera. Anche in termini di comunicazione». Lapidario, invece, il commento del segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, su twitter: «Il PdL evoca la guerra civile, il Pd lo accusa di eversione. E questa sarebbe una maggioranza di governo?».

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