Giovanardi: “Gli animalisti intossicano l’opinione pubblica”
Il senatore Carlo Giovanardi ha pubblicato un libro dal titolo “Balle” per i tipi di Koinè. Sottotitolo: “Le bugie che hanno raccontato agli italiani”. Fa riflettere, a partire dalla prefazione di Camillo Langone, e poi quando si addentra nei vari capitoli: corruzione, pedofilia, Ustica, droga, la casta e così via. C’è anche un capitolo dedicato a uomini e animali. Giovanardi prima affronta il tema della cosiddetta sperimentazione dei farmaci sugli animali, un suo cavallo di battaglia da tempo, e poi passa ai circhi.
“Sarebbe interessante poi capire i motivi per i quali mentre si moltiplicano i casi di animali da compagnia costretti a vivere in appartamenti che inevitabilmente ne limitano la libertà, (prassi sulla quale non ho nessuna obiezione da muovere), le associazioni animaliste estremiste (in prima linea i cosiddetti vegani) contestano tutto quello che si ascrive nei secoli nel rapporto fra uomo e animale, dall’uso dei cavalli nel Palio di Siena alla gloriosa tradizione del circo equestre, sino ad arrivare a definire “assassini” tutti quelli che si nutrono di uova, formaggi, prosciutto, insomma di ogni prodotto di origine animale.
Per sostenere le loro tesi, con una micidiale forza mediatica queste associazioni sono riuscite ad intossicare l’opinione pubblica mistificando totalmente episodi come quelli dellagiraffa di Imola.
Nella notte del 20 settembre 2012 ignoti hanno tagliato la cimosa e aperto la gabbia di una giovane giraffa appena giunta ad Imola con il circo Martini, che doveva iniziare i suoi spettacoli in quella città nei giorni successivi”.
Giovanardi aggiunge che la giraffa ha scorrazzato per il centro di Imola finché, messa alle strette “e malgrado gli operatori del circo avessero implorato di non colpirla con anestetico”, il personale pubblico preposto ha sparato un anestetico e la giraffa ha trovato la morte.
“Come giustamente ha scritto il professor Bosisio, docente di storia del teatro e dello spettacolo nella facoltà di lettere e filosofia dell’università statale di Milano – prosegue Giovanardi traendo da Circo.it la citazione di Bosisio – “non mi stupisce né quello che è capitato, né il triste esito che la vicenda ha avuto per la bestiola, né le reazioni che ci sono state, sono tutte cose già viste molte volte. La gente che parla di animali al circo in genere non sa niente dei circhi, non li conosce, non conosce la gente che li abita e non sa nemmeno chi ha che cosa e chi fa che cosa nel circo. … Vengono, come si dice in Italia, “presi provvedimenti esemplari”, ovvero i provvedimenti sono la classica reazione dei politici, degli amministratori, delle persone che “contano”, i quali appena succede una cosa che permette loro di mettersi in vista con un grande gesto lo fanno. … Ecco, gli italiani sono quelli dei gran gesti; il gran gesto in questo caso l’ha fatto il sindaco di Imola e altri che subito lo hanno scopiazzato prima vietando l’esibizione degli animali poi vietando addirittura il posteggio in città a circhi con animali e infine sbattendo il circo fuori dalla città. A me sembra una reazione a caldo, senza senso, demenziale. … Tutti quelli che si occupano di circo sanno, in primo luogo, che la maggior parte degli animali e tutti gli animali di valore come lo era la giraffa sono una proprietà costosa e preziosa della gente del circo, dunque è nell’interesse loro dare a questi animali il miglior livello di vita possibile e la massima possibilità di sopravvivenza. … E’ una fandonia che si tratti di animali costretti in prigionia, sono nel 95% dei casi animali nati e cresciuti in cattività. Gli animali non vengono trattati male per essere addestrati, l’addestramento così come lo è oggi è sempre per tutti gli animali, dall’oca alla tigre, addestramento in dolcezza. Quindi con un rapporto molto affettuoso con l’addestratore che infatti non si chiama più domatore. Non si vedono più fruste, frustate, punte o cose che quando ero bambino si vedevano regolarmente anche perché facevano scena, già allora gli animali erano un bene preziosissimo. Dicono che i circhi con animali vanno aboliti: allora perché non abolire i cani o i gatti in casa? Non sono nati per stare in casa, nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo sono quasi sempre randagi. Anche i cavalli. Perché non se la prendono con i maneggi dove la gente monta i cavalli, li fa saltare? Il dressage che si fa nei maneggi è molto più severo e pesante di quello degli addestratori da circo. Perché non se la prendono per questo? Gli animalisti partono dal presupposto che gli animali contano più dell’uomo, presupposto con il quale io non mi trovo d’accordo. In ogni caso gli animalisti sono così ignoranti che non si pongono il problema che quella giraffina, seguendo le loro dritte, se presa, messa su un aereo (dove non può stare), portata a Nairobi (dove non potrebbe atterrare) e messa nella Savana durerebbe un quarto d’ora perché non è nata là, non sa nemmeno cosa siano i leoni”.
Prosegue Giovanardi con questo commento finale: “Salvo rarissime eccezioni, giornali e televisioni hanno raccontato agli italiani tutta un’altra storia guardandosi bene dallo spiegare che la giraffa non era scappata, ma è stata fatta scappare, che quelli del circo volevano salvarla, ma gli inesperti l’hanno ammazzata, e che su quell’episodio gli unici a rimetterci, oltre alla povera giraffa, sono stati i poveri lavoratori dei circhi che in qualunque comune si trasferissero trovavano vegani e ultrà animalisti pronti a chiedere al sindaco di cacciarli”.“Sarebbe interessante poi capire i motivi per i quali mentre si moltiplicano i casi di animali da compagnia costretti a vivere in appartamenti che inevitabilmente ne limitano la libertà, (prassi sulla quale non ho nessuna obiezione da muovere), le associazioni animaliste estremiste (in prima linea i cosiddetti vegani) contestano tutto quello che si ascrive nei secoli nel rapporto fra uomo e animale, dall’uso dei cavalli nel Palio di Siena alla gloriosa tradizione del circo equestre, sino ad arrivare a definire “assassini” tutti quelli che si nutrono di uova, formaggi, prosciutto, insomma di ogni prodotto di origine animale.
Per sostenere le loro tesi, con una micidiale forza mediatica queste associazioni sono riuscite ad intossicare l’opinione pubblica mistificando totalmente episodi come quelli dellagiraffa di Imola.
Nella notte del 20 settembre 2012 ignoti hanno tagliato la cimosa e aperto la gabbia di una giovane giraffa appena giunta ad Imola con il circo Martini, che doveva iniziare i suoi spettacoli in quella città nei giorni successivi”.
Giovanardi aggiunge che la giraffa ha scorrazzato per il centro di Imola finché, messa alle strette “e malgrado gli operatori del circo avessero implorato di non colpirla con anestetico”, il personale pubblico preposto ha sparato un anestetico e la giraffa ha trovato la morte.
“Come giustamente ha scritto il professor Bosisio, docente di storia del teatro e dello spettacolo nella facoltà di lettere e filosofia dell’università statale di Milano – prosegue Giovanardi traendo da Circo.it la citazione di Bosisio – “non mi stupisce né quello che è capitato, né il triste esito che la vicenda ha avuto per la bestiola, né le reazioni che ci sono state, sono tutte cose già viste molte volte. La gente che parla di animali al circo in genere non sa niente dei circhi, non li conosce, non conosce la gente che li abita e non sa nemmeno chi ha che cosa e chi fa che cosa nel circo. … Vengono, come si dice in Italia, “presi provvedimenti esemplari”, ovvero i provvedimenti sono la classica reazione dei politici, degli amministratori, delle persone che “contano”, i quali appena succede una cosa che permette loro di mettersi in vista con un grande gesto lo fanno. … Ecco, gli italiani sono quelli dei gran gesti; il gran gesto in questo caso l’ha fatto il sindaco di Imola e altri che subito lo hanno scopiazzato prima vietando l’esibizione degli animali poi vietando addirittura il posteggio in città a circhi con animali e infine sbattendo il circo fuori dalla città. A me sembra una reazione a caldo, senza senso, demenziale. … Tutti quelli che si occupano di circo sanno, in primo luogo, che la maggior parte degli animali e tutti gli animali di valore come lo era la giraffa sono una proprietà costosa e preziosa della gente del circo, dunque è nell’interesse loro dare a questi animali il miglior livello di vita possibile e la massima possibilità di sopravvivenza. … E’ una fandonia che si tratti di animali costretti in prigionia, sono nel 95% dei casi animali nati e cresciuti in cattività. Gli animali non vengono trattati male per essere addestrati, l’addestramento così come lo è oggi è sempre per tutti gli animali, dall’oca alla tigre, addestramento in dolcezza. Quindi con un rapporto molto affettuoso con l’addestratore che infatti non si chiama più domatore. Non si vedono più fruste, frustate, punte o cose che quando ero bambino si vedevano regolarmente anche perché facevano scena, già allora gli animali erano un bene preziosissimo. Dicono che i circhi con animali vanno aboliti: allora perché non abolire i cani o i gatti in casa? Non sono nati per stare in casa, nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo sono quasi sempre randagi. Anche i cavalli. Perché non se la prendono con i maneggi dove la gente monta i cavalli, li fa saltare? Il dressage che si fa nei maneggi è molto più severo e pesante di quello degli addestratori da circo. Perché non se la prendono per questo? Gli animalisti partono dal presupposto che gli animali contano più dell’uomo, presupposto con il quale io non mi trovo d’accordo. In ogni caso gli animalisti sono così ignoranti che non si pongono il problema che quella giraffina, seguendo le loro dritte, se presa, messa su un aereo (dove non può stare), portata a Nairobi (dove non potrebbe atterrare) e messa nella Savana durerebbe un quarto d’ora perché non è nata là, non sa nemmeno cosa siano i leoni”.
Short URL: http://www.circo.it/?p=34038
Nessun commento:
Posta un commento