NOMISMA PRENDE A CALCI OLLI REHN E LE IDIOZIE CHE HA SCRITTO AL RIGUARDO DELLA ''CURA PER L'ITALIA'' (FINALMENTE!)
mercoledì 5 marzo 2014
BOLOGNA - "Bruxelles sta forse dicendo che l'Italia deve innalzare il tasso di disoccupazione al 20% e oltre? Porsi questa domanda e' legittimo, visto che aumenti di produttivita' del lavoro sono stati ottenuti in questo modo in Spagna e Portogallo, paesi che si sono trovati in condizioni recessive analoghe a quelle dell'Italia, ma in cui il mercato del lavoro e' peggiorato molto di piu'"
E' il commento di Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma. "Piu' in generale - aggiunge - non si comprende proprio lo schema economico di Rehn. Il Commissario dice all'Italia: dovete conseguire avanzi primari molto alti, superiori a vostri record storici, e al tempo stesso dovete irrobustire la crescita del Pil e creare posti di lavoro. Ora sappiamo che in Italia la domanda aggregata effettiva e' sostanzialmente inferiore al prodotto potenziale, di circa un 4% nelle stime della stessa Commissione. E' la domanda cio' che manca oggi in Italia e che non fa crescere il Pil.
La Commissione sostiene invece che bisogna mantenere la domanda a lungo depressa e far crescere il PIL. Meno male che riconosce che si tratta di una sfida difficile".
"Una precisazione sul recente passato", aggiunge De Nardis. "La crescita del debito/Pil negli ultimi anni, di dieci punti in sei anni, dal 103% del 2007 al 133% del 2013, e' stata generata dalle due recessioni, la seconda delle quali innestata dalla drastica manovra di austerita' di 80 miliardi, adottata nel 2011 con l'obiettivo, non realizzato, di contenere quella dinamica del debito".
mercoledì 5 marzo 2014
BOLOGNA - "Bruxelles sta forse dicendo che l'Italia deve innalzare il tasso di disoccupazione al 20% e oltre? Porsi questa domanda e' legittimo, visto che aumenti di produttivita' del lavoro sono stati ottenuti in questo modo in Spagna e Portogallo, paesi che si sono trovati in condizioni recessive analoghe a quelle dell'Italia, ma in cui il mercato del lavoro e' peggiorato molto di piu'"
E' il commento di Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma. "Piu' in generale - aggiunge - non si comprende proprio lo schema economico di Rehn. Il Commissario dice all'Italia: dovete conseguire avanzi primari molto alti, superiori a vostri record storici, e al tempo stesso dovete irrobustire la crescita del Pil e creare posti di lavoro. Ora sappiamo che in Italia la domanda aggregata effettiva e' sostanzialmente inferiore al prodotto potenziale, di circa un 4% nelle stime della stessa Commissione. E' la domanda cio' che manca oggi in Italia e che non fa crescere il Pil.
La Commissione sostiene invece che bisogna mantenere la domanda a lungo depressa e far crescere il PIL. Meno male che riconosce che si tratta di una sfida difficile".
"Una precisazione sul recente passato", aggiunge De Nardis. "La crescita del debito/Pil negli ultimi anni, di dieci punti in sei anni, dal 103% del 2007 al 133% del 2013, e' stata generata dalle due recessioni, la seconda delle quali innestata dalla drastica manovra di austerita' di 80 miliardi, adottata nel 2011 con l'obiettivo, non realizzato, di contenere quella dinamica del debito".
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