Critica la Kyenge e la sua azienda vinicola viene boicottata da slow food
Prima il cioccolato, poi il vino. Anche gli alimenti sono razzisti. Con quello che è accaduto a Fulvio Bressan pare proprio di sì. Il titolare dell’ Azienda Agricola Bressan vini di Farra d’Isonzo (GO) era stato tacciato di razzismo, per dei suoi personali commenti sulla sua pagina Facebook riguardo il ministro all’Integrazione Cecile Kyenge e qualcuno se l’è legata al dito. Le proteste dei buonpensanti, radical-chic arrivò ai curatori dei vini slow food, che di fatto eliminarono l’azienda dalle recensioni, con la scusante del razzismo.
Loro che puntano il dito per anni hanno frequentato gente come Giuliano Soria, il patron del premio “Grinzane Cavour”, che non solo rubava i fondi per le sue manifestazioni cultural – enologiche e che per questo è attualmente in carcere, ma anche perché molelestava il proprio maggiordomo, ricattandolo perché non in regola. Oggi Fulvio Bressan prende la sua rivincita, quella del suo vino, che a Varsavia ha ricevuto uno dei premi più prestigiosi della categoria dei vini rossi.
Il suo “Schioppettino”, infatti, è stato premiato come miglior rosso sul mercato polacco, sbaragliando, in una vera gara, le migliori marche presenti sul mercato internazionale. Dopo la vincita , Bressan ha voluto così commentare: “Dispiacerà un sacco ai Radical-Chic Perbenisti, Catto – Comunisti sapere che lo SCHIOPPETTINO Bressan Mastri Vinai e’ statopremiato a Varsavia come il miglior vino rosso presente sul mercato Polacco e vi assicuro che ci sono tutti i “Grandi Nomi” presenti in questa sperduta zona d’ Europa.La differenza e’ che le degustazioni sono state fatte realmente alla cieca.”
Fonte: www.bastacasta.altervista.org
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