Kyenge: “Non mi aspettavo insulti, ora temo per le mie figlie”
NEWS, POLITICAlug 28, 2013
“Mio marito e’ un po’ preoccupato per me, io pero’ non perdo la serenita’, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”. “Le mie figlie mi vengono spesso a trovare, mi incoraggiano, mi fanno sentire la loro vicinanza, mi telefonano, mi mandano sms affettuosi e spiritosi”, racconta Kyenge, “all’inizio la protezione della polizia mi creava disagio, venivo da un’esperienza di vita diversa, di condivisione, di associazionismo. Poi mi sono in parte abituata. Ma per me il contatto umano resta indispensabile e ancora oggi lo ricerco in tutti i modi”.
Oggi, riflette Kyenge, “l’Italia intera ha tanta strada da fare; per troppo tempo si e’ sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione e l’apporto che questa da’ al Paese. In altri Stati europei, come la Svezia, ci sono ministri neri, ma non succede a loro quello che accade a me in Italia”. Contro il razzismo, il 30 luglio con l’Unar partira’ l’elaborazione di un piano che, spiega, ”coinvolgera’ lavoro, sport e scuola per cercare di sensibilizzare a tutte le diversita’. Si trattera’ di rinforzare gli strumenti gia’ in nostro possesso e di avviare un serio lavoro culturale”.
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