Buongiorno amici. La Russia di Vladimir Putin è entrata in guerra in Siria contro il terrorismo dello “Stato islamico” dell’Isis e, logicamente, a sostegno dell’esercito regolare del legittimo regime di Assad al potere. Si tratta dell’estremo tentativo di impedire che tutta la Siria cada nelle mani dei terroristi islamici che sono ormai, dallo scorso luglio, a soli 8 chilometri dal centro di Damasco. Per farlo non c’è alternativa che sostenere l’unica forza in grado di contrastare sul terreno i tagliagole dell’Isis: l’esercito regolare siriano che è leale nei confronti del regime di Assad.
Ebbene, ora più che mai sorprende e sgomenta l’atteggiamento degli Stati Uniti di Barack Hussein Obama, che immagina che si possa combattere e sconfiggere il terrorismo islamico e, al tempo stesso, combattere e sconfiggere l’esercito regolare siriano e il regime di Assad. È del tutto illogico e folle quanto ha detto ieri il segretario alla Difesa americano Ash Carter: “La Russia deve fermare la sua aggressione in Siria. La Russia sta gettando benzina sul fuoco in Siria. C’è una logica contraddizione tra le parole della Russia e le sue azioni. Non si possono combattere i terroristi e sostenere Assad”.
Qualcuno, dall’alto dei cieli, visto che non ci si riesce qui sulla terra, può illuminare la mente di Barack Hussein Obama per spiegargli che i terroristi islamici tagliagole sono quelli dell’Isis e che Assad è vittima di questo terrorismo? Possibile che non capisca che finora l’Occidente ha compiuto una madornale pazzia nel sostenere i terroristi islamici scatenando la guerra civile che dal 2012 ha provocato 250 mila morti, 4 milioni di profughi, 7,5 milioni di sfollati e ridotto l’80% dei siriani in uno stato di povertà? Un giorno la Storia condannerà di crimini contro l’umanità Barack Hussein Obama e l’Occidente per la distruzione degli Stati nazionali sovrani in Siria, Iraq e Libia, con il massacro delle loro popolazioni. Meno male che c’è Putin a combattere i terroristi islamici senza se e senza ma.
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