Fuga dalla crisi, l'Italia è (di nuovo) una paese di emigranti
Continua a crescere il numero di italiani che vanno a vivere all'estero: nel 2013 ne sono partiti 94.126 contro i 78.941 del 2012. E se il Regno Unito è il paese verso cui si sono maggiormente diretti i recenti migranti italiani, con una crescita del 71,5% rispetto all'anno precedente, a sorpresa è una regione del Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore "emorragia", con 16.418 partenze. Emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Gli espatriati nel 2013 sono in maggior PARTE uomini (56,3%), non sposati nel 60% dei casi, e la classe di età più rappresentata è quella che va da 18 a 34 anni (36,2%), seguita ds quella dei 35-49enni, a riprova di come la decisione di partire sia motivata in gran parte dalla crisi economica e dalla disoccupazione. L'aumento in assoluto dei cittadini italiani iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, è di 141mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente.
Nel mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire, alla data del 1 gennaio 2014. L'Argentina è, per ragioni legate alla storia della nostra emigrazione, il primo paese di residenza per tutti gli italiani, seguita da Germania, Svizzera e Francia. Il 52,1% degli italiani iscritti all'Aire è di origine meridionale. I minori iscritti all'Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all'anno precedente (673.489). Se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8% dell'anno passato al 39% di quest'anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal 2010) e la maggior PARTE risiede in Sud Americ
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