mercoledì 15 ottobre 2014

INGREDIENTI CHE ROVINANO LA SALUTE

5 ingredienti di consumo quotidiano che rovinano la salute.   Ottobre 2012

 

5 ingredienti di consumo quotidiano che rovinano la saluteChi ha deciso di intraprendere un vero e proprio cammino verso una maggiore consapevolezza alimentare e una vita basata su una salute che sia veramente naturale conosce bene quante e quali insidie possano nascondersi dietro gli alimenti confezionati e di produzione industriale. Sebbene i mass-media tendano a dare poca informazione in merito, da ormai parecchi anni siamo consapevoli che alimentazione scorretta e malattie del benessere sono strettamente correlate e che la strada maestra da percorrere per rimanere sani è un’attenta prevenzione che passa attraverso abitudini alimentari realmente corrette e che dovrebbero prevedere una drastica riduzione/eliminazione di alcuni ingredienti raffinati d'uso comune accusati di essere estremamente dannosi per la salute. Vediamoli.

 

1) Zucchero bianco: è tra i maggiori imputati dell'insorgere di quelle che vengono definite come malattie del benessere: diabete, obesità, problemi legati al metabolismo, ipertensione, danni a livello del fegato. Secondo studi recenti lo zucchero raffinato sarebbe da considerare tra le cause che ogni anno provocano la morte di 35 milioni di persone, con particolare riferimento al diabete ed alle malattie cardiocircolatorie. Il consumo di zucchero bianco sarebbe triplicato nel corso degli ultimi 50 anni ed andrebbe drasticamente ridimensionato. Subisce procedimenti di raffinazione che comprendono l'impiego di calce, zolfo e carbone animale, oltre che di coloranti utilizzati per eliminarne i riflessi giallognoli. Lo zucchero risulta in questo modo impoverito sia dei minerali che delle proteine presenti nelle materie prime di partenza. Anche lo zucchero greggio viene trattato con zolfo, ma in seguito non subisce processi di decolorazione.

Alternative: la stevia (non lavorata industrialmente), i malti dei cereali, il succo concentrato di mela o uva, lo sciroppo d'acero o d'agave.

 

2) Farina 00: rappresenta spesso l'ingrediente di base di numerose preparazioni sia casalinghe ed industriali. Tramite i processi di raffinazione questo alimento perde gran parte del proprio contenuto nutritivo, con particolare riferimento al germe contenuto nei chicchi, ricco di aminoacidi, sali minerali e vitamine del gruppo B ed E. Essa provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell'insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati e ad un indebolimento generale dell'organismo, rendendolo maggiormente esposto nei confronti delle malattie, tumori inclusi.

Alternative: farina integrale o semi-integrale (farina di tipo 2). Meglio ancora ricorrere a farine artigianali acquistate nei molini e macinarsele in casa con apparecchi appositi.

 

3) Sale: l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda al massimo 5 grammi al giorno, ma il suo consumo nel nostro Paese sarebbe quasi il doppio. L'eccessivo consumo di sale è legato all'insorgere di malattie cardiovascolari è può incidere negativamente su situazioni già presenti di ipertensione. Gli esperti confermano che riducendo il consumo di sale si potrebbe evitare la morte di almeno 26 mila persone ogni anno.

Alternative: sale integrale (sale marino integrale, sale rosa dell'Himalaya), che, a differenza del sale ottenuto industrialmente, presenta, oltre al cloruro di sodio, un contenuto da non sottovalutare di sali minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro, rame e iodio.

 

4) Olio di palma: altro ingrediente onnipresente in numerosi alimenti confezionati sia dolci che salati. L'olio di palma, quando non indicato come tale, potrebbe nascondersi comunque dietro la sibillina dicitura in etichetta di "olio vegetale" o "oli vegetali". L'olio di palma è ritenuto dannoso per la salute per vie del suo elevato contenuto di grassi saturi, che può raggiungere anche il 50% nel caso dell'olio di palma derivato dai frutti e l'80% nell'olio di palmisto, derivato dai semi. Ad un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi saturi si lega un maggiore rischio di contrarre malattie cardiovascolari.

Alternative: Per evitare l'olio di palma sarebbe necessario controllare con attenzione le liste degli ingredienti, diffidare da snack, merendine, piatti pronti e creme spalmabili industriali e passare all'autoproduzione casalinga degli stessi, utilizzando oli più equilibrati, come l'olio extravergine d'oliva o oli vegetali biologici spremuti a freddo.

 

5) Grassi idrogenati: la diffusione dei grassi idrogenati nei prodotti industriali va spesso di pari passo con quella dell'olio di palma. Margarine, merendine alla crema, piatti pronti già conditi, surgelati e prodotti da forno di vario tipo possono contenerne. La loro presenza è sempre indicata in etichetta, quindi è sufficiente porre attenzione a ciò che si acquista per fare in modo di evitarli il più possibile. I rischi per la salute relativi ai grassi idrogenati sono legati alla loro capacità di aumentare i livelli del colesterolo LDL e di diminuire quelli del colesterolo HDL, considerato "buono". Un'alimentazione che prevede un consumo disattento di grassi idrogenati può rendere i vasi sanguigni meno flessibili ed influire negativamente sulla pressione del sangue. I grassi idrogenati sono ottenuti tramite un processo di lavorazione degli oli insaturi, che mira ad ottenere grassi di consistenza differente, a seconda degli impieghi industriali. Si ottengono così dei grassi insaturi, anche denominati "grassi trans", la cui presenza nella dieta è stata legata alla comparsa di ictus, arteriosclerosi e malattie coronariche.

Altenative: olio extravergine d’oliva biologico spremuto a freddo e altri oli di semi (zucca, lino, riso, girasole, noce ecc.) sempre extravergini e biologici, perché ricchi di grassi insaturi che abbassano il colesterolo, ma sempre facendo attenzione a consumarne una modica quantità.

 

Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it


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