STANNO SCHIAVIZZANDO IN MANIERA VERGOGNOSA
Pubblicato il 16 agosto 2014
Buon giorno a tutti, mi chiamo Marco Ricci, vivo in Ancona/Marche. Vorrei raccontare la mia esperienza lavorativa avuta presso questo corriere. Chi non conosce il corriere espresso Bartolini? Descrivere il lavoro, l’ organizzazione di questo corriere espresso non è facile, ma ci proverò cercando di entrare nei dettagli per rendere una immagine. Premetto che ciò che sto per raccontare, sono cose che ho vissuto in prima persona e che ho visto con i miei occhi. NIENTE è stato inventato. Bartolini è il datore di lavoro più vergognoso dove io abbia mai lavorato. Fortunatamente sono uno che lavorava per questo corriere che sfrutta moltissimo i suoi operai. Bartolini non ha dipendenti propri, a parte quelli che stanno negli uffici o preposti responsabili in magazzino, sono pagati per non fare niente. Il lavoro maggiore e più pesante è affidato a delle cooperative esterne. Io lavoravo nel magazzino e devo dire che é una cosa impressionante. Sono magazziniere da 25 anni, ho una certa esperienza, ma ho visto delle cose che mi hanno fatto rabbrividire. Quando ho cominciato io quasi tre anni fa,era il luglio del 2011, c’era il dominio dei peruviani, tutto era affidato a loro compresi i posti di responsabilità più alti. Ci sono alcuni italiani come me, ma la maggior parte sono stranieri, di tutte le nazionalità compresi dei ragazzi di colore, nessun italiano aveva una posizione di responsabilitá, venivamo trattati come schiavi. Non esiste un orario di lavoro normale, ma si fanno circa 3-4 ore al giorno, solo pochi possono fare le 8 ore regolari, con uno stipendio da fame; il mio non superava le 500-600 euro. Arrivano pacchi di ogni genere alcuni pesantissimi anche di 30-35 kg da spostare manualmente e da soli.
Quando si entra in magazzino si viene chiusi a chiave dentro, sembra quasi di essere in un campo di concentramento, se si ha sete o fame bisogna procurarselo prima di entrare, altrimenti poi non si ha piú la possibilitá di uscire. Il magazzino è suddiviso in diversi reparti, scarico, banchi, valori, incompatibili e carico. Lo scarico serve chiaramente a scaricare i camion con tutta la merce che arriva o su bancali oppure in gabbie alte circa 2 metri. I banchi servono per “buttare” i pacchi su dei nastri trasportatori di una gigantesca macchina che li smista. I ritmi da mantenere sono massacranti, si devono mettere pacchi con una frequenza dai 12 ai 14 pacchi al minuto sui nastri trasportatori, i pacchi si prendono dalle decine e decine di gabbie, spesso rotte e malridotte oppure dai bancali. I mulettisti, non stanno attenti quando spingono in avanti i bancali, chi sta davanti, deve togliersi in fretta altrimenti si ritrova schiacciato un piede o con una caviglia rotta. Questo è il reparto dove stavo io. Il reparto dei valori, ha il compito di smistare a mano tutto quello che è di valore, ad esempio cellulari, che arriva in apposite buste di plastica. In pratica tutto quello che è piccolo e potrebbe essere rubato. È il reparto meno faticoso, ma solo pochi privilegiati possono stare li, come anche chi guida il muletto, è un privilegiato.
Gli incompatibili serve per tutto quello che non si può buttare sulla macchina, ad esempio gomme per auto, staffe di ferro o anche pacchi troppo grandi o troppo pesanti, pesanti si, non per le persone, ma per la macchina perché può supportare solo fino a un peso massimo di 50 kg. Il carico è ancora più massacrante, ogni uomo deve caricare 2 o 3 camion quasi contemporaneamente, se ti fermi un minuto per riposare, arriva un responsabile della cooperativa oppure di bartolini stesso che incita a lavorare, non devi assolutamente stare mai fermo. Quando capita che ci sono dei ritardi e si devono fare straordinari, si deve lavorare anche 8-9 ore continue senza una pausa. Il turno di notte é un vero disastro: ci sono molti ragazzi di colore che fanno i doppi turni, ad esempio dalle 18 fino alle 22 per riattaccare poi a mezzanotte fino alle 5.30-6 del mattino. Nella fascia di riposo, dormono nei corridoi per terra su dei scatoloni aperti. Spesso in estate, quando il caldo è afoso e insopportabile, alcuni animali come scarafaggi e formiche, camminano sulle persone che dormono sdraiati per terra. Queste cose le ho viste con i miei occhi. I servizi igienici sono da denuncia, nella mia sede esiste un solo bagno per 140 persone diviso tra uomini e donne, ma anche i corrieri stessi lo usano. Quando si entra in questo bagno, è bene alzare le gambe dei pantaloni, altrimenti si bagnano perché è inevitabile non calpestare nel lago di urina presente per terra. Questo bagno viene pulito la mattina e una sola volta al giorno. A volte capita che ci sono delle mancanze, allora viene attivato il famigerato piano B. Il piano B consiste nel fare il guardiano fuori nel piazzale, ma non è un lavoro tranquillo come farebbe credere. Si deve stare fuori attaccati al cancello di entrata, per controllare i corrieri che escono per fare le consegne.
Non importa se piove, c è vento, freddo, neve o caldo, non ci si deve muovere da questo cancello e tutto questo per 8 ore continue su tre turni. Non è neanche presente un casottino per riparsi in caso di pioggia o freddo, si deve stare fuori con un ombrello e con vestiti pesanti. Se si ha bisogno di andare in bagno, bisogna telefonare col cellulare privato un responsabile per il cambio che non viene subito, magari dopo mezz’ ora o un ora, oppure per niente perché si scorda. Ora, la responsabilità è affidata a un italiano, ma le cose non sono di certo migliorate, anzi, sono peggiorate, si pretende sempre di più e la cooperativa si aspetta che una persona sta ai loro comodi 24 ore su 24. Non siamo tutelati, ci trattano con disprezzo e non gli importa niente se le persone accusano dolori alla schiena o dolori in generale, a loro interessa solo l’ assegno che Bartolini stacca ogni mese per pagare la cooperativa. Non abbiamo nessun diritto, ma solo doveri. Purtroppo al momento nessuno si azzarda a dire qualcosa, con la crisi che c`é, anche se disgraziato, questo lavoro bisogna tenerselo, ma ognuno di noi sta cercando un lavoro migliore con la speranza di trovarlo. Tempo indietro, molti stranieri, si sono ribellati facendo scioperi e impedire che i camion da scaricare o caricare di entrare o uscire dal piazzale. Tutto questo poi ha avuto le sue conseguenze, perchè dato i ritardi, la merce si accumulava e noi dovevamo fare orari assurdi e massacranti per recuperare. Si sono ribellati dicevo, perché oltre le condizioni di lavoro pietose, la cooperativa trova ogni scusa possibile quando pagano stipendi troppo bassi rispetto alle ore lavorate.
Nel periodo che lavoravo per questi schiavisti, soffrivo di mal di schiena cronico, ancora adesso che non ci sono più, ho spesso delle fitte nella zona lombare, ricordo che due lavoratori si sono dovuti licenziare perché avevano la schiena finita, un altro è finito sulla sedia a rotelle e un altro ancora, nel turno di notte è stato portato in ospedale per essere operato d’ urgenza alla spina dorsale. Quando i grossi capi di BRT venivano a visitare il magazzino, noi dovevamo far finta di niente, non potevamo parlare tra noi durante il lavoro, anzi, dovevamo aumentare i ritmi lavorativi per far fare bella figura sia alla cooperativa, sia al magazzino stesso. I corrieri stessi sono tutti padroncini, sono in giro dalle 14 alle 16 ore al giorno e sono sottopagati. Bartolini é talmente male organizzato che io mi chiedo come faccia a sopravvivere. Nonostante i tanti curriculum inviati a diverse aziende, nessuno mi risponde magari per un colloquio. Cerco disperatamente un altro lavoro. Non voglio finire sulla sedia a rotelle anche io. Non voglio più rovinarmi la salute. Mi piace lavorare e guadagnarmi il pane onestamente. Chiedo scusa per questo sfogo, ma volevo precisare che gli operai non hanno vita facile lavorando per questo corriere. Ora sono disoccupato da un anno, ho dovuto licenziarmi perchè non ce la facevo più come prima di me hanno fatto anche altri e ne seguiranno ancora, finche ci saranno datori di lavoro che schiavizzano e chi non si ribella, questi sfruttatori avranno sempre ragione.
Nessun commento:
Posta un commento