venerdì 9 agosto 2013
Non si può morire cosi
Ucciso dalla polizia a 17 anni per un graffito
Ucciso da un taser della polizia perchè sorpreso a fare un graffito. Israel Hernandez Llach aveva appena 17 anni, ma era già piuttosto conosciuto nel panorama dell'arte underground di Miami.
Ucciso dalla polizia a 17 anni perchè faceva un graffito-Redazione- -9 agosto 2013- E' accaduto a Miami, dove la vita di un diciassettenne è stata stroncata da un taser della polizia. Il motivo è tanto semplice quanto disarmante: è stato sorpreso a fare un graffito sui muri.
Si chiamava Israel Hernandez-Llach, il ragazzo, stroncato da un'arma ufficialmente non letale, che dovrebbe soltanto immobilizzare la vittima con una scossa elettrica. Si trovava alle cinque del mattino di fronte ad un ristorante McDonald's, a disegnare sul muro. La sorella spiega che voleva semplicemente far conoscere la propria arte; era conosciuto, nel suo campo, aveva vinto anche dei premi. Non dello stesso parere i poliziotti che, dopo averlo sorpreso, hanno tentato di arrestarlo.
Il diciassettenne, avvistata la pattuglia, ha iniziato a correre. Voleva fuggire: era già stato avvisato dalla polizia che, nel caso in cui fosse stato scoperto a rifare un graffito, "lo avrebbero riempito di botte". E questo era bastato per spaventarlo, ma non a farlo desistere. Il diciassettenne è stato raggiunto dagli agenti, i quali, per bloccarlo, lo hanno colpito al petto con il taser.
Il ragazzo è collassato a terra. Gli agenti, a questo punto, hanno chiamato i soccorsi: la vittima è stata trasportata d'urgenza al Mount Sinai Hospital, ma non è bastato. Poche ore dopo, il cuore di Israel ha cessato di battere.
Ora è stato aperto un fascicolo sull'avvenuto. Quel che è certo è che già nel 2007 l'Onu aveva puntato il dito contro il taser, considerato un'arma in grado di provocare "dolori acuti, costituendo una forma di tortura". E non solo: Amnesty International ha stimato che, tra il 2008 e il 2011, negli States, sono morte 334 persone, a causa dell'arma "non letale".
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