martedì 6 agosto 2013

ma quando fanno qualcosa per questa gente con i soldi loro

L’ULTIMA “BOLDRINATA” (A SPESE NOSTRE): LA PRESIDENTA LANCIA “MISSION”, REALITY RAI SUI MIGRANTI CON “FENOMENI” QUALI CUCUZZA, CANALIS E IL FANCAZZISTA PSEUDO PRINCIPE FILIBERTO. MANDATELA VIA!!! Posted on agosto 6, 2013 inShare MISSION (IM)POSSIBLE: SEL CONTRO LA BOLDRINI! – LA TRASMISSIONE RAI COI VIP IN MEZZO AI PROFUGHI? PARTORITA DALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA! Levata di scudi a sinistra contro il reality con Canalis, Cucuzza e altri morti di fama spediti nei campi profughi: dal Sel al Pd fino al grillino Fico, tutti contro Viale Mazzini – Ma l’autore rivela: “Il programma è frutto di un lungo lavoro condiviso con il direttore di Rai1 Leone e con l’allora portavoce dell’Unhcr Laura Boldrini”… La Rai le "dedica" il reality sui profughi con Al Bano e Filiberto. Ira di Sel 1. RIFUGIATI. MISSION, L’AUTORE: SPETTACOLARIZZARE TEMA PER COLPIRE GRANDE PUBBLICO ROMA – “Ci accusano di voler spettacolarizzare la situazione dei rifugiati, ma noi speriamo che ci sia questa spettacolarizzazione, perché così finalmente questo tema riuscirà a colpire l’opinione pubblica. E’ la prima volta che si racconta questo universo al grande pubblico”. Così Tullio Camiglieri, autore insieme ad Antonio Azzalini di “Mission”, risponde alle polemiche di questi giorni sul programma, girato all’interno dei campi profughi, che dovrebbe partire in autunno su RaiUno. Polemiche che non accennano a fermarsi e che sono sfociate in due petizioni online, che hanno già raccolto migliaia di firme in rete, e in un’interrogazione in vigilanza Rai. Camiglieri racconta a Redattore sociale che il programma è frutto di un lungo lavoro di ideazione, condiviso con il direttore di RaiUno Giancarlo Leone e con l’allora portavoce dell’Unhcr, oggi presidente della Camera, Laura Boldrini. LAURA BOLDRINI “Il progetto nasce discutendo anche con lei che su questi temi ha sempre avuto una forte sensibilità e che era ai vertici dell’organizzazione – spiega l’autore -.Siamo partiti con l’idea di far un programma che raccontasse una realtà non facile e per niente seducente. Abbiamo quindi di coinvolgere le più grandi organizzazioni che si occupano dei rifugiati, l’organizzazione delle Nazioni Unite Unhcr e Intersos”. La struttura del programma è semplice: due volti noti dello spettacolo vivranno per quindici giorni in un campo profughi come dei volontari. “Faranno le pulizie, da mangiare e tutte le mansioni che svolgono gli operatori delle due organizzazioni -continua Camiglieri – L’obiettivo è raccontare attraverso i loro occhi queste parti di mondo dimenticate”. CUCUZZA IN UN CAMPO PROFUGHI L’autore tiene a precisare che non si tratta di un reality show ma di un docu-reality: non sono previste dinamiche come gare ed esclusioni, ma il racconto è più simile a un documentario in presa diretta. “Sarà uno degli esperimenti più avanzati del servizio pubblico, ed è un format tutto italiano che già quattro reti straniere di servizio pubblico ci hanno richiesto -afferma -. In Italia non si capisce, ci sono polemiche sollevate dalle ong escluse. Ma non si può pensare che la televisione pubblica debba continuare a tener nascosta questa realtà, o a relegarla in programmi di tarda serata”. Molte critiche ha suscitato anche la scelta dei vip che parteciperanno: dalle prime indiscrezioni si parla di Albano, Emanuele Filiberto e Michele Cocuzza. “Non possiamo continuare a fare gli elitari. Albano rappresenta un pezzo di storia di questo paese, culturale e sociale, attraverso di lui, che la gente riconosce, si può raggiungere il grande pubblico -aggiunge -. Chi dovremmo mandarci? Bernard-Henri Lévy, che si è sempre occupato di questo? Non credo che ci garantirebbe lo stesso coinvolgimento di pubblico di Albano”. I partecipanti a “Mission” non saranno pagati, se non con un rimborso spese, precisa ancora l’autore. Le riprese coinvolgeranno per ora i campi del Sud Sudan e del Congo. “E’ un programma che dà un senso alla tv pubblica. I giudizi che sto sentendo di persone che non lo hanno ancora visto sono insopportabili”. Da giornalista Camiglieri garantisce inoltre che saranno rispettati i principi della Carta di Roma, e il fatto che ci sia l’Unhcr ne è la garanzia. “Abbiamo discusso il format con loro è evidente che saremo in linea con principi deontologici” conclude. (ec) (www.redattoresociale.it) 2. RAI. SEL: REALITY SU DRAMMA DEI MIGRANTI LESIVO DELLA DIGNITÀ (DIRE) – “La concessionaria del servizio radio televisivo pubblico intende intervenire per bloccare la produzione di un reality show lesivo della dignita’ delle persone? Quali sono le valutazioni rispetto al valore sociale, etico e politico della produzione di un reality show che spettacolarizza i drammi dei migranti?” E’ quanto chiedono Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sel e capogruppo in Commissione Vigilanza Rai, e Nicola Fratoianni, componente della Commissione Cultura della Camera, in una interrogazione al presidente della Commissione Vigilanza Rai in merito a “the Mission”, il reality show prodotto dalla Rai nei campi rifugiati in Sud Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo e in Mali, a cui dovrebbero partecipare Emanuele Filiberto, Al Bano, Paola Barale, Michele Cucuzza, Barbara De Rossi “Il tema dei migranti e dei richiedenti asilo nel nostro paese- ricordano- e’ da anni sotto i riflettori dell’Unione Europea: il Governo italiano, negli ultimi anni, e’ stato oggetto di moniti da parte di rappresentanti dell’Unione Europea rispetto alla mancata osservanza dei diritti dei migranti sul suolo italiano e alle condizioni disumane all’interno dei Centri di Accoglienza. I Centri per i Richiedenti Asilo italiani sono affollati ben oltre i limiti delle capienze e sono teatro di soprusi, inefficienza e disumanita’ che molto spesso sfociano in tensioni e disordini, a danno degli ospiti e delle organizzazioni che vi prestano servizio. Ma la spettacolarizzazione dei drammi umani dei rifugiati politici e’ poco utile al dibattito, pur necessario, ed e’ lesiva della dignita’ delle persone e delle loro vite, perche’- conclude Migliore- utilizzate a fini commerciali”. 3. TV: ANZALDI E BOBBA (PD), FICO CHIEDA REGISTRAZIONE ‘MISSION’ = (Adnkronos) – ”Il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico, chieda di poter visionare la registrazione della puntata numero zero della trasmissione Rai ‘Mission’, per poter appurare che il programma non sia offensivo per chi soffre e non sia lesivo dei doveri e delle prerogative del servizio pubblico radiotelevisivo”. E’ quanto chiedono i deputati del Partito Democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, e Luigi Bobba, componente della commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza. ”Secondo quanto riferito dalla Rai – spiegano i due deputati – il programma ‘Mission’ prevede la presenza di personalita’ definite celebrities nei campi profughi africani, luoghi di profonda sofferenza in scenari spesso contraddistinti da guerre e persecuzioni. Si fatica a comprendere come dei vip di cui non si conosce un particolare impegno sociale possano contribuire ad aumentare la conoscenza di realta’ cosi’ difficili. Tra l’altro, sarebbe opportuno capire chi ci guadagna e chi no. Non vorremmo che gli unici a non avere benefici siano proprio i profughi”. ”Per evitare che possano esserci danni anche di immagine per la Rai – aggiungono Anzaldi e Bobba – e che le buone intenzioni possano trasformarsi in un autogol, il presidente della Vigilanza valuti la possibilita’ di visionare quanto gia’ prodotto”. 4. RAI: FICO, TEMA ‘THE MISSION’ MERITEVOLE MA PUNTATA ZERO VA VISIONATA (Adnkronos) – Le tematiche e i contenuti di ‘The Mission sono “meritevoli senza dubbio dell’attenzione dell’opinione pubblica e dovrebbero essere trattati con serieta’ e sobrieta’. Tuttavia sarebbe opportuno valutare e verificare se il linguaggio di trasmissioni televisive come i reality sia quello adeguato a raccontare il dramma di chi e’ costretto a fuggire dal proprio Paese a causa di guerre e persecuzioni”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, anticipando che, “dato, il rischio di spettacolarizzazione della sofferenza altrui”, ha, quindi, ritenuto “necessario preparare personalmente un’interrogazione rivolta ai vertici della Rai da presentare in Commissione di Vigilanza”. BOLDRINI E VENDOLA “Grazie alle numerose segnalazioni di associazioni di volontariato, di onlus e di piattaforme di petizioni che mi sono pervenute – fa sapere – ho approfondito nei giorni scorsi il progetto di The Mission, il reality ‘umanitario’ che la Rai realizzera’ in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) e l’organizzazione non governativa italiana Intersos, un programma che andra’ in onda il 27 novembre e il 4 dicembre 2013 per descrivere le condizioni dei campi profughi in Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Mali.áMi sono gia’ confrontato con la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a riguardo, nel corso del colloquio che abbiamo avuto venerdi’ 2 agosto, chiedendo ulteriori informazioni sulla trasmissione”. “Anche altri commissari – informa Fico – si sono interessati al caso; il deputato del Pd Vinicio Peluffo ha depositato un’interrogazione a riguardo. La nostra attenzione sul punto e’, dunque, massima.áIn particolare ho intenzione di richiedere alla Presidente Tarantola, al Direttore Generale Luigi Gubitosi e al Direttore di Rai Uno Giancarlo Leone chi e in che modo produrra’ le due puntate; se saranno accordati cachet alle celebrities che parteciperanno al reality; come sono state richieste e acquisite le liberatorie per l’utilizzo delle immagini delle donne, degli uomini e dei minori accolti nei campi profughi visitati. Si richiede, inoltre, di visionare la puntata numero zero gia’ registrata in modo da poter comprendere se sono stati effettivamente rispettati i principi che regolano, nel Contratto dei Servizio, la missione e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo perche’, in caso negativo, dovrebbe essere messa in discussione la stessa messa in onda del programma”. ———————————————— La Rai lancia “Mission” il reality sui profughi Otto vip – tra cui Cucuzza e Barale – dovranno offrire assistenza ai rifugiati. Scoppia la polemica: “Così si usa il dolore in tv” I profughi sbarcano in Rai. Viale Mazzini ha pronto nel palinsesto autunnale un reality tutto dedicato ai rifugiati africani. Il programma non è nemmeno partito e già fa discutere. Mission, questo il nome del format, avrà come concorrenti otto vip (Emanuele Filiberto, Barbara De Rossi, Albano, Michele Cucuzza, Paola Barale e forse Elisabetta Canalis) che dovranno offrire assistenza a profughi e rifugiati, aiutando gli operatori dell’Unhcr (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e dell’ong Intersos. Il conduttore sarà un esperto di reality: Marco Liorni storico “portinaio” della casa del Grande Fratello. Si usa il dolore in tv - Ma già scoppiano le prime polemiche per la “strumentalizzazione del dolore dei profughi”. Le associazioni umanitarie sono sul piede di guerra: “Qual è il messaggio che verrà fatto passare? E quale è il costo che i rifugiati coinvolti dovranno pagare? Il reale cambiamento comunicativo è quello di riuscire a parlare dei rifugiati non attraverso un uso spettacolaristico delle loro storie, ma riuscendo a cambiare la cultura dei media in questo paese. E come Consiglio Italiano per i Rifugiati non crediamo davvero che questo programma possa raggiungere questo obiettivo”, fanno sapere dal Cir. Il principino si difende - Intanto Emanuele Filiberto respinge le accuse: “È un programma interessante e utile perché farà vedere alla gente, da un’angolazione diversa, il grande lavoro che fanno le organizzazioni umanitarie. Non vedo dov’è la strumentalizzazione, piuttosto è strumentale la polemica di chi parla senza aver visto e capito cos’è il progetto. Tra l’altro non c’è nessun premio in palio né un cachet, io non ho preso un euro”. Sel non ci sta - Ma la difesa del “principino” non convince Sel, il partito di Laura Boldrini: The Mission è un reality show prodotto dalla Rai nei campi rifugiati di Sud Sudan, Congo e Mali, a cui dovrebbero partecipare Emanuele Filiberto, Al Bano, Paola Barale, Michele Cucuzza, Barbara De Rossi. Il nostro Paese è già sotto i riflettori dell’Unione Europea per la mancata osservanza dei diritti dei migranti e per le condizioni disumane all’interno dei cosiddetti “centri di accoglienza”. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai: simili spettacolarizzazioni del dolore, per fini meramente commerciali, offendono la dignità delle persone e le loro vite. Girateli nei Cie i vostri reality”. A quanto pare lady Montecitorio non ha preso bene il reality che le ha “dedicato” viale Mazzini. (I.S.) 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