martedì 6 agosto 2013

inquinamento elettromagnetico

L'inquinamento elettromagnetico fa male!! Ghiandola Pineale e melatonina -Corrado Malanga- ONDE LETALI di Corrado Malanga Accertati i devastanti effetti dell'esposizione EMF sull'essere umano. La loro influenza, sulla Pineale e sulla melatonina, ancora negata dalla scienza ufficiale. L'ecologia è di moda e le forze politiche si mettono in gioco per dire la loro, eleggendola, in alcuni casi, a cavallo di battaglia per accaparrarsi voti, facendo leva sulle paure della gente, paure dell'inquinamento, o dello smaltimento dei rifiuti tossici, ad esempio. Rifiuti, un sottoprodotto della produzione che invade il mondo e a farne le spese sono tutte le classi sociali. Nessun imprenditore o banchiere costruirà la sua villa vicino ad una discarica, né permetterà, con i suoi appoggi politici, che ciò mai avvenga, al contrario di quello che accade in molti comuni della penisola dove, in cambio di vantaggi di dubbia consistenza, si accetta di convivere con la spazzatura delle grandi città. È però altresì vero che non è l'inquinamento che si vede quello più pericoloso. Ne esistono forme estremamente subdole, pur sempre sottoprodotti della civiltà industriale e consumistica. Che il numero di malati di cancro aumenti giornalmente non è un mistero e qualcuno, o qualcosa, deve essere responsabile di questo oggettivo dato di fatto. Gli interessi politici, industriali, di mercato e della gente comune percorrono in questa ricerca di chiarimenti, strade diverse. Un esempio per tutti. Si dice che l'inquinamento da campi elettromagnetici (EMF) sia un problema di una certa gravità, ma le notizie che ci vengono propinate in proposito sono le più confuse possibile. Insospettisce che alcune case costruttrici di telefoni cellulari - sulla cui nocività il dibattito è aperto - consiglino di non farne uso per più di un quarto d'ora al giorno. Supponendo che al produttore non interessi la nostra bolletta telefonica, quanto piuttosto la nostra salute, non si capisce l'invito ad un uso non prolungato del cellulare se tale apparecchio non è nocivo. Ci si consenta di dubitare che l'industria delle telefonia mobile abbia a cuore il nostro bene fisico, quanto la nostra capacità d'acquisto, ridotta a zero se siamo crepati di tumore. Cosa c'è dietro tutto ciò? FRA I DISTURBI, INSONNIA E LETARGIA Una ricerca di letteratura ci ha consentito di verificare qualcosa sull'inquinamento da onde elettromagnetiche ed affini. Partiti decisamente scettici, pensando si trattasse di una montatura dei media, ci siamo dovuti ricredere. La ricerca, via internet, ha riempito due megabyte di memoria nel nostro computer solo con i titoli di articoli scientifici pubblicati negli ultimi anni riguardo gli effetti di campi elettromagnetici su sistemi biologici (piante, animali superiori e inferiori e uomo). I risultati smentiscono recisamente che non ci siano ancora dati sufficienti per sapere se i campi elettromagnetici facciano bene o male o comunque interagiscano con noi. Gli effetti sono pressoché infiniti, reali e devastanti. Tralasciamo per brevità gli innumerevoli esperimenti che vengono effettuati sugli animali e sulle piante e parliamo subito della razza umana. Le esposizioni a campi elettromagnetici producono stati di percezione alterata, insorgenza di tumori, disturbi della visione e della percezione in generale, gravi problemi alla pelle, fenomeni di insonnia o di letargia, incapacità di orientamento, visione di esperienze irreali paragonabili alla somministrazione di farmaci droganti, incidenze di aborto su donne incinte, analgesia (incapacità di sentire lo stimolo del dolore) in alcune parti del corpo, e il missing time, cioè perdite di memoria. LA PINEALE E LA RANA La componente magnetica della radiazione sembra essere quella più pericolosa. Quella elettrica è più percepibile e quindi evitabile: prendere la scossa infatti non piace a nessuno. Il campo magnetico invece è più subdolo. Non si vede, soprattutto se è di minor intensità, ma agisce direttamente su una ghiandola del nostro cervello, la Pineale (epifisi). Per capire meglio i sistemi biologici evoluti, la fisiologia ci viene incontro con il banale esempio della rana. Questo anfibio ha un cervello semitrasparente alla luce solare, ciò gli consente di far giungere i fotoni, la luce del Sole, alla ghiandola pineale che, essendo sensibile alla radiazione elettromagnetica, regola il ciclo circadiano dell'animale. In parole povere, la rana sa quando deve dormire e quando svegliarsi perché sente la lunghezza del giorno dalla conta dei fotoni svolta dalla sua pineale. Negli uomini questo effetto non c'è e lo stimolo viene dato alla pineale dal nervo ottico. Ad occhi aperti la luce passa, mentre ad occhi chiusi o nel buio, l'uomo pensa che deve dormire e si rilassa. Ciò che conta nell'uomo è che la pineale, tramite lo stimolo visivo, regola l'emissione di serotonina che, grazie all'enzima serotonina deacetilasi, si trasforma in melatonina. MELATONINA E PERCEZIONE ALTERATA La melatonina - ormone naturale di basso costo, fino a qualche tempo fa invendibile in Italia - da un lato fa parte del cocktail antitumore di Di Bella e serve per regolare il ciclo circadiano nell'uomo, dall'altro produce, se in dosi errate, una serie di malfunzionamenti di tutto il cervello umano. Dalla melatonina infatti dipendono reazioni chimiche che conducono all'alterazione di una vasta gamma di ormoni naturali in grado poi di alterare il chimismo dell'intero corpo umano. I risultati sono disastrosi quanto ancora incomprensibili. La melatonina ha la stessa struttura dell'acido lisergico o della N,N dimetiltriptammina e di una serie di alcaloidi dell'indolo ed oppiacei di varia natura. Il mescal dei Mescaleros o il fungo pejote produrrebbero gli stessi effetti di molecole di quel tipo. La concentrazione di melatonina dunque influirebbe non solo sullo stato di salute generale, ma produrrebbe stati di percezione alterata o allargata. Oggi è noto che irraggiando con campi magnetici la ghiandola pineale questa si mette in movimento e si alterano i contenuti di melatonina con le conseguenze appena viste. Non si tratta di sole ipotesi. Floriano Papi e altri ricercatori dell'Università di Pisa, ad esempio, su "Bioelectromagnetics" del 1995, pagina 295, mettono in evidenza come alcuni esseri umani sottoposti ad un campo magnetico oscillante abbiano perso la sensazione dolorosa in alcune parti del corpo, tra cui i denti. Lo stesso gruppo di ricerca ha dimostrato, in accordo con altri scienziati, che campi magnetici producono nei piccioni effetti di disorientamento simili a quelli ottenuti con la somministrazione di oppiacei (F. Papi ed altri, J. Exp. Biol., 166, 169, 1992). Alterazioni emozionali vengono altresì prodotte con campi magnetici (Anim. Behav., 52, 33, 1996). La NASA ovviamente sta studiando gli effetti della melatonina in alcuni volontari, come risulta da un articolo pubblicato su "Mini Mitter Newsletter" 1, 1998. Alcune aziende produttrici di microchips vorrebbero farci credere di studiare il rapporto tra melatonina e campi magnetici innestandoci questi aggeggi nell'ipofisi, passando attraverso la narice destra del nostro setto nasale. La tecnica, che fa uso di nuove metodologie, si chiama biotelemetria e sarà oggetto di un nostro futuro articolo. FREQUENZE E FORMICHE Non sarebbe dunque il campo magnetico vero e proprio a produrre effetti strani, ma l'alterazione di contenuto di melatonina che questo produrrebbe. Perché allora scienziati benpensanti ne sostengono la non pericolosità e affermano che gli esperimenti non sono probatori in quanto non ripetibili? Dal canto nostro, come ricercatori chimici, ci siamo accorti che la ripetibilità degli esperimenti e quindi degli effetti sarebbe principalmente imputabile ad un parametro, non ancora preso in considerazione, costituito dalla frequenza del campo magnetico pulsato utilizzato. Non sarebbe la potenza del campo magnetico - che al massimo stabilisce la quantità dell'effetto - ma la frequenza del campo impiegato a stabilire che tipo di effetto può produrre sul nostro cervello. Evidentemente, dunque, non solo alcune conseguenze di campi EM sarebbero devastanti e negative, ma se ne potrebbero verificare persino di positive, legate a guarigioni da particolari patologie. La melatonina, infatti, sembra in grado di essere prodotta dal corpo umano anche in particolari stati di concentrazione nervosa, sotto controllo di diete particolari e di forti emozioni. È forse la melatonina la principale responsabile delle guarigioni miracolose? "Non ringraziare me...è la tua fede che ti ha guarito..." dice Gesù più di una volta nel Nuovo Testamento. Osservando delle formiche che, in fila indiana, ad un certo punto della loro marcia, si sono sensibilmente staccate dal muro che seguivano con tanta dovizia per poi, dopo aver fatto pochi centimetri, riavvicinarvisi nuovamente, ho notato che in realtà si allontanavano da un cavo dell'alta tensione agganciato al muro e una rapida misurazione con un apposito apparecchietto mi ha dimostrato che le formiche accusavano la presenza di un piccolo campo magnetico inferiore a 0,02mTesla. Altre prove svolte nelle vicinanze mi hanno confermato questa interessante osservazione, che pare non sia stata riportata da alcuna pubblicazione scientifica. Questo mi ha dato la certezza del perché le formiche c'erano prima della comparsa dell'uomo sulla Terra e, se continua così, perché ci saranno anche quando l'uomo sarà scomparso. FONTE: http://www.edicolaweb.net Articoli correlati: COSA DANNEGGIA LA GHIANDOLA PINEALE: LA SCIENZA DIMENTICA O FINGE? I campi elettromagnetici disturbano la ghiandola pineale!!! Ghiandola pineale: melatonina ANTICANCRO!!! Ti potrebbe interessare: Ghiandola pineale: "vista interiore" e poteri psichici. Simbolismo della Ghiandola Pineale!!!! Ghiandola pineale: fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale... Risonanza Schumann e ghiandola pineale: 432 Hz, la frequenza magica!! CORRADO MALANGA - L'ALIENO È LO SPECCHIO DI NOI • INTERVISTA • 3/4/2013 • ospite Paolo Franceschetti MOMENTO di RIFLESSIONE!!! Fabio Ghioni - Corrado Malanga Corrado Malanga: Fisica Quantistica, Programmazione Neuro Linguistica & Psicoanalisi!!! SEGUICI ANCHE SULLA PAGINA fb: http://www.facebook.com/quantoequantaltro?ref=hl Pubblicato da QUANTO E QUANT'ALTRO a 08:25 Nessun commento: Invia tramite email Postalo sul blog Condividi su Twitter Condividi su Facebook giovedì 18 luglio 2013 Comunicazione per capire e farsi capire: la mappa non è il territorio! PNL Alfred Korzybski, padre della semantica generale diceva che "la mappa non è il territorio", un concetto poi ripreso dalla Programmazione Neuro Linguistica (PNL). Cosa significa? Ognuno di noi ha un modo di pensare, parlare e fare le cose completamente unico. E questo corrisponde ad un modo di vedere la realtà completamente differente da persona a persona, come se avessimo una "mappa", che ci permette di orientarci all'interno della complessità del mondo. Questo è anche uno dei motivi principali per cui spesso le persone talvolta fraintendono ciò che l'altro dice, oppure noi stessi parliamo dando per scontato che l'altro capisca (ma di questo ne parleremo meglio tra poco). Persino una singola parola come "amicizia" o "amore"" acquisisce significati e sfumature completamente diversi da persona a persona. Ognuno di noi ha la sua Mappa della realtà. Una mappa, prendiamo come esempio una cartina geografica, è una rappresentazione di un territorio. Nella mappa compaiono gli elementi utili per orientarsi in un territorio sconosciuto, ad esempio i nomi delle vie, le strade, i luoghi importanti (comune, chiesa, ospedale, eccetera). Possiamo quindi dire che la mappa rappresenta il territorio, ma è ben distante da essere così ricca di informazioni come il territorio. La mappa è in scala e se fosse in scala 1:1 sarebbe inutilizzabile. Nella nostra cartina geografica non compaiono le case, gli alberi, i gradini sul marciapiede e tutti quei generi di dettagli, peraltro sarebbero informazioni inutili in una cartina geografica; inoltre possono esistere anche diversi tipi di cartina, ad esempio fisica e politica. Possiamo quindi ampiamente concordare con l’enunciazione “la mappa non è il territorio”. Cos’è una parola se non una rappresentazione della realtà? Quando pronuncio la parola casa, sto emettendo delle frequenze acustiche, che all’orecchio mio e delle altre persone, vengono reinterpretate in un concetto mappato nella nostra mente: casa. Ti faccio un esempio pratico in cui credo anche tu ti sei spesso trovato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere sul film, alcuni ti dicono che è un film da non vedere perché brutto e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film! Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni. Quindi anche la nostra mappa personale, che usiamo per interagire con il mondo, non è la realtà stessa, ma solamente una rappresentazione filtrata e soggettiva della realtà! Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima: smetti di giudicare qualcuno per le sue azioni perchè comprendi che è un'abitudine sciocca in quanto non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante. Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi! L’essere umano utilizza costantemente delle mappe per muoversi nella realtà e non direttamente la realtà stessa. In ogni momento, nel processo del pensiero, l’uomo trova risposta alla domanda “cosa significa e cosa farò” e nel farlo il suo giudizio e la sua decisione sono determinate e determinano le sue mappe. In pnl questo è un presupposto teorico che sostanzialmente dice: “quando una persona affronta un problema, il problema non è nella realtà stessa, ma nella mappa della persona. C’è quindi sempre una soluzione. La mappa deve arricchirsi di quelle scelte che permetteranno alla persona di trovare la soluzione”. Quando una mappa è impoverita, perchè mancano particolari importanti, può essere dannosa, e non utile al suo scopo. Se, ad esempio, nella mappa mentale di una persona manca la comprensione che a volte anche le altre persone soffrono, penserà che “sono dei gran antipatici, perché non mi hanno salutato con un sorriso”. Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro. Solo così puoi avere un atteggiamento mentale di elasticità e apertura per comprendere il tuo interlocutore ed avere la miglior comunicazione possibile con esso. Questo mi da la possibilità di accennarti un altro presupposto importante in PNL, che è: “Il significato della tua comunicazione è dato dalla risposta che ottieni”. In pratica, sei il solo a doverti assumere la responsabilità della tua comunicazione, tant’è, che se non vieni capito, probabilmente non sei riuscito ad arricchirti della “mappa del mondo” del tuo interlocutore. Per parlare con una persona è importante si un ascolto attivo e l'empatia, ma anche conoscere la sua mappa, approfondire i concetti, fare domande e non dare mai niente per scontato, perché il nostro mondo interiore è completamente diverso da quello dell’altro. Possiamo chiederci anche che cosa saremmo in grado di fare ampliando la nostra Mappa della realtà. Ampliare la mappa significa ampliare le possibilità di scelta a una gamma più vasta di soluzioni e comportamenti che ci permette di sviluppare quella flessibilità che la vita ed il mondo di oggi richiedono. Pensiamo a cosa succederebbe se potessimo conoscere la mappa di un altro, in particolare di una persona importante per noi, con cui vogliamo comunicare bene ed entrare in rapporto: potremo fargli vedere sotto un altro aspetto una situazione difficile e trasformare così il suo stato di malessere in benessere, aiutarlo a fare scelte migliori... Tieni conto che in PNL, una delle capacità più importanti è proprio quella di “Comprendere e condividere la mappa del mondo degli altri”. Il processo di costruzione della mappa inizia con le informazioni che raccogli attraverso i famosi “cinque sensi”: tatto, udito, vista, olfatto e gusto. Nella Programmazione Neuro-Linguistica i cinque sensi sono raggruppati in tre canali percettivi, denominati VAK, ossia: V CANALE VISIVO (vista); A CANALE AUDITIVO (udito); K CANALE CINESTESICO (gusto, tatto, olfatto ed esperienze emozionali). Attraverso i canali percettivi tutti noi “filtriamo” le informazioni che ci arrivano dall’esterno e costruiamo la nostra MAPPA DEL MONDO. In ognuno di noi prevalgono uno o due specifici filtri rappresentazionali rispetto agli altri. Secondo le nostre tendenze soggettive (tutte le esperienze dirette ed indirette che hai fatto nel corso della Tua vita), usiamo prevalentemente un canale, sia per organizzare i dati d’elaborazione interna delle percezioni sia nel comunicare con gli altri. Un secondo canale è meno forte mentre il terzo, è spesso destinato (erroneamente) a sparire. Non è facile capire quale canale percettivo utilizza maggiormente il Tuo interlocutore, anche se con un po’ di pratica, capacità d’ascolto e buona volontà, puoi farcela ed utilizzare il suo stesso “linguaggio” rappresentazionale. Eccoti alcuni esempi: · Il visivo è una persona che usa soprattutto il senso della vista per percepire il mondo e basa le sue decisioni sulle immagini che riceve. Supponi che tu sia una persona “visiva” : al ristorante, rivolgendoti al cameriere dirai: “Ha un menù cui posso dare un’occhiata?” Oppure potrai dire ad un amico: "Hai visto cosa è capitato a Marco?" . L’auditivo è una persona che usa soprattutto il senso dell’udito per percepire il mondo e che dipende dalle parole per le informazioni che decidono il suo comportamento. Se io fossi un potenziale “auditivo” : al mio arrivo in stazione, pur avendo il cartello delle partenze a pochi metri da me, mi rivolgerei al personale ferroviario e gli domanderei: “Scusi, a che ora parte il primo treno per Milano?”. Rivolgendomi ad un amico direi: "Ascolta: ho saputo una cosa capitata a Marco, tu già la sai?" · Il cinestesico sensoriale è una persona che procede attraverso le sue esperienze usando l’intuizione. Usa il “sesto senso” nel prendere decisioni vitali. Percepisce il mondo attraverso ciò che sente a livello “pelle”. In questo canale percettivo puoi integrare il senso dell’olfatto, del tatto e del gusto. Un cinestesico vive sostanzialmente d’emozioni : al ristorante, nella scelta di un piatto, dirà al cameriere: “Il solo nome mi fa venire l’acquolina in bocca…vada per le linguine tartufate”. Se dovesse parlare con un amico potrebbe dire: "Sento di doverti confessare una cosa: ho un brutto presentimento riguardo ciò che è capitato a Marco. Tu che impressioni hai?" Quello che mi preme più di tutto farti intendere è che in PNL esiste il magnifico concetto che tutto è soggettivo, proprio perché ognuno di noi ha un suo personalissimo modo di interpretare le sfumature e le elaborazioni che il cervello fa quando riceve i dati attraverso i tre canali. Devi sapere che esistono molti elementi che manifestano i sistemi rappresentazionali utilizzati: · i movimenti delle mani; · la postura del corpo; · i movimenti degli occhi; · le caratteristiche della voce; · i movimenti del capo; · ecc. L'analisi e l'uso del linguaggio è comunque uno dei metodi più rapidi. La scelta delle parole della persona che hai davanti è una fonte importante, che può fornirti indicazioni molto precise. Basta imparare ad ascoltare con attenzione. Spesso può capitare di vedere 2 persone discutere sempre, anche per motivi futili e banali, il motivo potrebbe essere solamente l'uso di diversi canali e non il contenuto del discorso. E Tu? Sai riconoscere la mappa del mondo della persona che hai davanti ed entrare in sintonia con lei? Ti faccio un esempio in cui credo anche tu ti sei spesso trovato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere sul film, alcuni ti dicono che è un film da non vedere perché brutto e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film! Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni. Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima, il giudicare qualcuno per le sue azioni è un esercizio che lascia il tempo che trova e che non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante. Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi! Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro. Solo così puoi avere un atteggiamento mentale di elasticità e apertura per comprendere il tuo interlocutore ed avere la miglior comunicazione possibile con esso. Questo mi da la possibilità di accennarti un altro presupposto importante in PNL, che è: “Il significato della tua comunicazione è dato dalla risposta che ottieni”. In pratica, sei il solo a doverti assumere la responsabilità della tua comunicazione, tant’è, che se non vieni capito, probabilmente non sei riuscito ad arricchirti della “mappa del mondo” del tuo interlocutore. - See more at: http://www.marcomartonecoach.com/2012/01/la-mappa-non-e-il-territorio.html#sthash.VaSEmBP7.dpuf Ti faccio un esempio in cui credo anche tu ti sei spesso trovato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere sul film, alcuni ti dicono che è un film da non vedere perché brutto e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film! Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni. Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima, il giudicare qualcuno per le sue azioni è un esercizio che lascia il tempo che trova e che non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante. Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi! Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro. Solo così puoi avere un atteggiamento mentale di elasticità e apertura per comprendere il tuo interlocutore ed avere la miglior comunicazione possibile con esso. Questo mi da la possibilità di accennarti un altro presupposto importante in PNL, che è: “Il significato della tua comunicazione è dato dalla risposta che ottieni”. In pratica, sei il solo a doverti assumere la responsabilità della tua comunicazione, tant’è, che se non vieni capito, probabilmente non sei riuscito ad arricchirti della “mappa del mondo” del tuo interlocutore. - See more at: http://www.marcomartonecoach.com/2012/01/la-mappa-non-e-il-territorio.html#sthash.VaSEmBP7.dpuf Ti faccio un esempio in cui credo anche tu ti sei spesso trovato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere sul film, alcuni ti dicono che è un film da non vedere perché brutto e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film! Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni. Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima, il giudicare qualcuno per le sue azioni è un esercizio che lascia il tempo che trova e che non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante. Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi! Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro. Solo così puoi avere un atteggiamento mentale di elasticità e apertura per comprendere il tuo interlocutore ed avere la miglior comunicazione possibile con esso. 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